9. ad un passo dalla morte

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era da un po' di giorni che non avevamo a che fare con sfide o semplicemente scontri..
meglio così per me..
per loro no.

*

<ragazze!>
chiamò gustav facendoci trovare tutti e otto riuniti in soggiorno.

<è da un po' che non combattiamo.. beh.. io ed i ragazzi andremo via per qualche giorno>
annunciò sorridente.

a loro piaceva molto l'idea di vincere..
lo guardai storto

<dai nicole.. starai qua con le tue amiche, non sei contenta?>

erano così elettrizzati per questo, non volevo rovinargli l'umore andandogli contro..

<hai ragione gus, divertitevi!>
esclamai mostrando un sorrisetto al quanto falso.

dopo circa un'ora da quella conversazione i ragazzi erano già pronti per partire..

bella abbracciò tutti i ragazzi per poi dare un piccolo bacio sulla guancia a tom, ricambiò con un bacio sulle labbra.

helena fece lo stesso baciando però gustav
ed infine elisa con georg;
sembravano tutti così uniti, io invece..
a me non interessavano queste cose.

erano sul punto di andarsene quando bill..

<che fai nick? non mi saluti nemmeno?>

lo guardai scocciata per poi ritrovarmi ad abbracciarlo contro mia volontà.

<eddai nicole, di solito fai di più>
tutti scoppiarono a ridere..

eccetto io.

odiavo solo il pensiero che questi svitati sarebbero andati via di casa solo per combattere..
che assurdità.

<cazzo ragazze ci credete? noi quattro in una casa del genere da sole!>
disse salterellando bella..
era così infantile a volte ma le volevo un bene dell'anima.
risi alle sue parole.

<che ne dite, sta sera festa?>
propose elisa.

<sapete che odio le feste>

<nicole, tu odi tutto a prescindere>
ridacchiarono in coro

<vaffanculo bella!>

<anche io ti voglio bene>

<quindi?>
chiese ancora elisa

<ovvio>
risposero tutte.. me esclusa.

passammo un solito pomeriggio da sole tra ridere e scherzare tutte insieme, loro erano come una famiglia per me..

quella che non mai avuto.

si fece sera, bella entrò in camera mia.

<nikki muoviti>
disse appoggiando un vestito nero scollato sul mio letto

<e questo?>
chiesi sconvolta

<per te, sono sicura che ti piacerà!>

si sbagliava, odio i vestiti attillati..

odio il mio corpo..

<andiamo nikki..>
mi disse lei probabilmente capendo a cosa stavo pensando.

<tirerai fuori ogni cazzo di volta questa storia?>
sbraitò

<almeno provalo>
mi incoraggiò.

lo feci solo per vedere quel suo sorriso perfetto che si formò sulle sue labbra tinte di rosso.

<tu vieni così, non fare storie>
mi disse venendo verso di me, prendendomi la mano e facendomi girare su me stessa.

Sforzati finché riesci - Bill Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora