4. non ti capisco..

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<oh piccola nicole, neanche sta volta sei riuscita a scappare.. c'eri così vicina..>
dalla voce capì che si trattava di quello stronzo di bill.

<cazzo, lasciami!>
era tutto ciò che riuscivo a dire dalla fretta e dalla paura prima che mi ritappasse la bocca.

<non ti faccio nulla, promesso.. ora vieni con me>
disse con voce calma;

non lo conoscevo ancora del tutto e ammetto che ero abbastanza urtata dal fatto che mi stesse portando con sé senza il mio consenso, trascinandomi senza alcun problema.

<ma dove mi stai portando?>
ero abbastanza dubbiosa
<al sicuro nicole stai tranquilla, al sicuro...>
mi rispose.

la sua voce mi rassicurava, sembrava veramente che non mi volesse fare nulla...
ci credevo.

<eccoci, siamo arrivati>
mi guardai intorno.. ma che razza di posto era?
non l'avevo mai visto prima..

<ma dove siamo?>

chiesi nuovamente;
ero abbastanza spaventata, eravamo io e bill in un posto in mezzo al nulla.
non capivo cosa stesse facendo, mi sa che era sotto qualche sostanza, aveva gli occhi rossi e mi fissava con aria strana.
poco dopo mi prese per i fianchi..

<oh merda! che stai facendo?>
mi buttò per terra per poi immediatamente appiccicare le sue calde e morbide labbra contro il mio orecchio e sussurrare..

<sarai mia..>

mi diede poi un bacio sul collo.

mi porse la sua mano, mi aiutò ad alzarmi e salimmo nuovamente in macchina per poi tornare all'ennesimo posto.

non lo capivo proprio.. prima mi porta in un posto per dirmi una semplice frase e successivamente  riportarmi indietro,
bah..

tornai a casa, appena in camera mia le ragazze mi chiamarono dicendomi che quella sera saremmo andate in un club per un nuovo scontro.
ormai era notte fonda..
tutti ci avviammo per quello strano club.

appena entrati guardammo le persone che dovevamo affrontare,
mi sembravano proprio dei deficenti:

c'erano due ragazze e due ragazzi abbastanza ridicoli.

subito partimmo nel fare le solite stronzate.
oggi, diversamente dal solito nessuno morì e nessuno si ferì.
aggiudicarono la vittoria a noi.

poco dopo, io ed i ragazzi ci sedemmo su delle poltroncine all'interno del locale per farci..
era da un po che non provavo quella merda.
improvvisamente un piccolo tocco sulla spalla attirò la mia attenzione, inizialmente non ci diedi molta importanza.
ad un certo punto lo risentì, stavo iniziando ad innervosirmi.

infastidita decisi di girarmi trovandomi uno strano ragazzo che, subito, senza darmi modo di reagire mi portò con lui in una stanza.
era un ragazzo di cui non sapevo l' identità, tutto vestito di nero con un cappuccio che copriva tutta la faccia.

<che cazzo vuoi da me, è già la seconda volta che rompi i coglioni>

mai nessuno aveva osato toccarmi in quel modo, odiavo essere toccata, per di più da questo coglione.

impugnò una chiave e mi spinse in una stanza nera con solo un fascio di luce chiudendo la porta subito dopo.
mi prese, per i fianchi ed iniziò a palparmi il culo, odiavo venir sottomessa.
iniziò a toccarmi sempre più violentemente fino a lasciar doloranti segni rossi sul mio corpo.
ero così vulnerabile, l'unica cosa che riuscivo a fare era piangere..
avevo ormai gli occhi rossi ma..
no, non potevo piangere per colpa di questo bastardo.

trattenni le lacrime lasciando che le sue viscide mani raggiungessero il mio seno.

<basta!>
urlai disperata, ormai incapace di fare qualsiasi cosa.
<lasciami andare!>
urlai ancora.. più io mi agitavo, più sembrava piacergli..
malato.

con un ruvido dito si spostò più in basso ed iniziò a toccarmi dappertutto.
scese fino all'interno coscia..
<piccola..>
ansimò con tutto il suo desiderio.
<no!>
urlai appena sentii due schifose dita dentro di me.
<LASCIAMI CAZZO!>
ero ancora vergine, non volevo fosse lui a spogliarmi di tutta la mia innocenza.
riuscivo a muovermi leggermente ora,
avevo tutta la libertà del mondo per scappare..
ma come?

<bill!>
urlai
<bill!>
dissi ancora.

odiavo ammetterlo ma.. nonostante odiassi quel ragazzo più di ogni altra cosa al mondo ora..
ora avevo seriamente bisogno di lui.

sembrava non sentirmi..
iniziai a piangere.. non riuscivo a controllare le lacrime.

<basta cazzo, basta!>
dissi continuando a sentire le dita dentro me.
mi mossi ancora un po', riuscì a smollare la sua presa mordendolo sul braccio.

<puttana!>
mi urlò contro.
mi alzai di fretta e furia e..
senza ragionarci due volte gli tirai uno schiaffo.

era lì, giaceva sul letto dal dolore..
ero soddisfatta nonostante questo piccolo dolore non sarebbe mai stato paragonabile a quello che mi aveva inflitto lui.
mi avviai verso la porta e,
prima di andare..

<vaffanculo!>

esclamai ancora con le lacrime agli occhi.
non avrei mai pensato che solo una piccola azione del genere avrebbe potuto rovinarmi la vita..
ero stupita e schifata allo stesso tempo..

perché tutto questo a me?

sentivo tutto il corpo debole, le mie gambe tremavano, le mie mani tremavano..
non riuscivo a calmarmi dopo tutto questo.

sentivo qualcosa di rotto dentro di me..
questo aveva fatto male..
io, sempre stata vergine, l'unica ragazza terrorizzata dal sesso che non aveva mai provato in sedici anni della sua vita.

quest'uomo.. lui l'aveva reso un'inferno..

tutti dicono sia qualcosa di piacevole..

questo.. tutt'altro che piacevole.

Sforzati finché riesci - Bill Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora