13. misteri

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erano passate circa cinque ore da quando i ragazzi erano andati via per quello scontro..
quanto odiavo queste cose..

sarei stata in grado di uccidere,rubare ,morire io stessa per permettere ai miei amici di condurre una vita normale con problemi esclusi..
eppure.. tutto quello che avevo provato a fare fino ad ora si era mostrato inutile, anzi, sembrava non avessi proprio mosso dito.

avevo solo peggiorato le cose creando altre preoccupazioni a loro, quanto avrei voluto non aver mia fatto parte della loro vita, li ho solo rovinati..

uno ad uno, più i giorni passavano e più dolore gli causavo..

sono sempre stata un disastro, non mi meraviglio ora di tutto quello che mi è stato fatto..

tutte quelle cattiverie che inizialmente vedevo come ingiustizie,
ora ero sicura..

me le meritavo a pieno.

iniziavo a sentirmi male con me stessa,
avevo bisogno di qualcosa per non pensarci..
dovevo solo distrarmi da tutto questo.

andai a riguardare quella foto "devilish"
chissà chi erano..
lo avrei scoperto.

inizialmente pensavo che tom fosse solo un fan, non ci vedevo nulla di male ma non ne potevo aver conferma.
la cosa che più mi confondeva era proprio l'aspetto..
fottutamente uguale ai miei amici,
sembravano loro in miniatura.

ho cercato di non dar peso a questa cosa ma la curiosità di riandare in camera sua era tanta.

andai di nuovo lì e mi misi a frugare in mezzo alle sue cose..

cassetti, armadi, mensole..

ovunque.

poco dopo trovai il testo di una canzone con la firma sempre "devilish"
l'unica cosa che mi veniva in mente era andare a cercarli su internet..
vedere se magari erano conosciuti, così da risolvere i miei dubbi.

aprì oltre dieci siti ma nonostance ciò,
nessuno informazione a riguardo,
solo quell'ennesima foto.

l'unica cosa che mi rimaneva da fare?

chiedere a tom..

*

passarono circa quarantacinque minuti e sentii suonare il campanello,
immediatamente mi precipitai ai piedi della porta ancora chiusa a chiave.

<chi è?>
sentivo provenire da dietro la porta di ogni,
tra pianti, grida, tonfi..

sembrava una voce maschile.

dopo qualche minuto dalla mia domanda rispose con voce tremolante

<apri cazzo, sono bill..>

mi tranquillizzai e decisi di aprire la porta.

quello che mi trovai davanti agli occhi penso sia stata la scena più brutta della mia vita..

davanti a me, piegato in avanti vi era bill completamente cosparso di sangue con una chiazza immensa ai piedi di esso..
dalla maglia potevo intravedere sangue sgorgare da quella che sembrava solo una piccola ferita.

<merda! che è succeso?>
scoppia in un pianto, non mi trattenni affatto.

lo presi e lo feci mettere sul divano

<nick porca troia, mi fa malissimo la spalla!>

<dove cazzo sono gli altri?>

<loro torneranno tra poco, io sono andato via prima>

Sforzati finché riesci - Bill Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora