Guardami in silenzio

Capitolo 1

AMÉLIE

La musica è troppo alta.

Normalmente mi darebbe fastidio non riuscire a sentire nemmeno i miei pensieri, ma questa sera la mia voglia di parlare è più bassa del solito quindi godo del fatto che non sono obbligata a parlare nemmeno con i miei amici.

Mentalmente ringrazio gli organizzatori della festa.

<<Amélie>> Venus e Fallon mi fanno segno di raggiungerle per ballare con loro, al contrario delle mie amihc non mi diverto alle feste e sto seduta in un angolo, o insieme a Rainer da qualche parte, e aspetto che tutto finisca e che sia ora di tornare a casa, ma Rainer e sparito da ora e non c'è nessuno con cui io possa stare mentre Venus e Fallon ballano, controvoglia mi alzo e raggiungo le mie amiche.

Ad un certo punto mi guardo intorno, ma non nella speranza di rivedere Rainer perché oramai so di averlo perso definitivamente, ma per studiare l'ambiente circostante, come piace sempre dire a mia madre sono una grande osservatrice e preferisco studiare le persona prima di fargli sentire il suono della mia voce.

Corpi che ballano.
Persone che si baciano.
Gente ubriaca o fatta.

Ancora una volta mi sento fuori posto perché in mezzo a tutta quella gente io sono forse l'unica che non si sta divertendo, se Fallon e Killian, i miei cugini, mi sentissero probabilmente mi caccierebbero d'atto stato di famiglia e mio fratello Cairo li aiuterebbe per non parlare poi di mio padre che è proprietario dell'Angels, la discoteca più famosa di San Francisco, insieme alla zia Kylie e alla zia Seira, madre di Venus.

Sono diversa da tutti i membri della mia famiglia, fin da quando ne ho memoria ho sempre preferito il silenzio e dopo quello che è successo quando avevo 15 anni mi sono chiusa sempre di più nel mio guscio, anche se mia madre dice sempre che un giorno qualcuno spezzerà il mio silenzio o spero che non accada.

Non ho nulla da dire.
Non ho nessuno d'amare.
Nessuno mi amarebbe mai.

Mia madre spera che io possa trovare un uomo che mi ami come mio padre ama lei, dopo anni di matrimonio i suoi occhi cambiano ancora quando la vede, ma io so che è impossibile e mi sono messa l'anima in pace.

Qualche volta però la parte romantica di me prevale è spero che la mia vita possa diventare come quella dei personaggi dei romanzi d'amore di mia madre, dopo tanto dolore anch'io avrei trovato un ragazzo che con uno sguardo mi avrebbe fatta sentire la più bella del mondo.

Ma quel ragazzo o non esiste per me o è troppo occupato a guardare le altre per notarmi.

<<D-Dov'è Rainer?>> urlo alle orecchie delle mia amiche, entrambe mi guardano sorprese perché forse erano convinte che non are detto una parola tutta la sera, non mi piace il sono della mia voce balbettante, preferisco comunicare con il linguaggio dei segni, però riesco a dire qualche parola se sono con persone delle quali mi fido e i miei amici e parenti sono tra di loro.

Nella vita non ho mai avuto molta fortuna quando si parlava di fare amicizia, oltre le persone che conosco fin da piccola non ho altri amici e non ho nemmeno provato a farmene dei nuovi da quando mi sono trasferita a Los Angeles per l'università, e anche per altre ragioni legate al mio ruolo nei Serpents, dopo le brutte esperienze che ho passato alle elementari, che come conseguenza hanno portato la mia incapacità di parlare, ho capito che fare amicizia per me è impossibile e mi sono arresa.

Non piaccio semplicemente alla gente, chi mai vorrebbe avere al proprio fianco una persona che non parla?

<<Era andato a fumare con Erik, strano non sia tornato>> Fallon si guarda intorno per poi indicarmi Erik che balla con una ragazza, è preoccupata per la mia reazione perché di Rainer non c'è manco l'ombra ed è da più di un'ora che lo sto aspettando, è forte la tentazione di andare da Erik e chiedergli dove diavolo sia finito suo fratello, ma lo conosco fin da quando sono piccola e sono davvero una buona osservatrice quindi riconoscerei subito il suo cambio d'espressione e la velocità con cui creerebbe una bugia che possa convincermi.