Capitolo 8

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AMÉLIE 

<<Devi superare le tue paure altrimenti non riuscirai mai a vivere>>

Le parole della mia psicologa mi risuonano nelle orecchie e mi danno il coraggio di provare ma il mio riflesso nel piccolo specchio che ho con me mi deride e mi dice di lasciar perdere perché tanto fallirò miseramente, quello che sto provando a fare è l’ennesima cosa che voglio ma non riuscirò ad ottenere per quanto io possa impegnarmi. 

Ripeto: sono realista non pessimista. 

Riesco a guardare in faccia la realtà e a dire che sto perdendo in partenza. 

A mamma piace pensare che se avessi continuato il mio percorso con la psicologa da cui lei e papà mi avevano mandata quando avevo 7 anni allora le cose sarebbero diverse ma non sono mai stata costante con le sedute o cooperativa, sono andata nello studio della dottoressa Tunner due volte a settimana fino agli 8 anni facendo spendere solo soldi ai miei genitori perché tanto mi rifiutavo di parlare fino a saltare tutti gli appuntamenti dai 10 ai 14 anni nonostante i rimproveri dei miei genitori che alla fine hanno deciso di non forzarmi e lasciar perdere, quando i miei compagni di classe mi hanno fatto quello stupido scherzo a 15 anni e Fallon l’ha detto ai miei genitori ho davvero temuto che mi riportassero dalla dottoressa Tunner ma mio padre ha visto che ancora non ero pronta e ha lasciato stare. 

Non la vedo praticamente da 10 anni e solo in questo preciso istante mi chiedo se potrebbe servirmi. 

FALLON:

Ti serve aiuto?

Ignoro mia cugina e mi guardo allo specchio, provo ad aprire la bocca ed iniziare a parlare ma non esce nessun suono. 

Perché è così difficile parlare? Quando ho smesso non pensavo che sarebbe stato così difficile ricominciare, si qualche volta balbetto ma voglio parlare nello stesso modo in cui facevo prima, adesso più che mai ho bisogno che la mia voce salti fuori soprattutto perché sembra che nessuno sia disposto a venirmi incontro in questa stupida università, avevo detto ai miei genitori di mandarmi in un college con un programma per ragazzi come me ma quando mi hanno ricordato che non avrei avuto i miei amici e i  miei cugini al mio fianco sono stata io stessa a fare marcia indietro. 

So stare da sola, non mi dispiace rimanere in camera mia a leggere o a guardare qualche serie televisiva mentre tutti gli altri vivono la loro vita, non ho problemi a fare da sola delle attività che in genere si fanno in gruppo come andare a mare o al cinema o fare una passeggiata, però poi quando mi guardo intorno e mi rendo conto che non c’è davvero nessuno intorno a me sento un peso che mi impedisce di respirare e inizio a chiedermi se va bene che a 20 anni mi senta come una povera vecchia vedova che viene ignorata dai figli, rimango sola nel mio silenzio e la mia testa inizia a ricordarmi perché sono sola. 

E non mi piace quando me lo ricorda. 

In questi anni ho visto tutti i miei amici buttarsi a capofitto nelle relazioni mentre io ho perso questa parte a causa del mio aspetto, è inutile che la società continui con quella storiella del body positive perché quando un ragazzo deve scegliere una ragazza posso assicurarvi che non sceglie quella con le cosce grosse che sta male in bikini bensì quella che sembra essere la figlia di Afrodite. 

Nessun ragazzo mi ha mai scelta e per quanto io possa smettere di mangiare per provare ad essere magra nessuno lo farà mai. 

<<Anche tu qui? Che casualità!>> la prima volta può essere una casualità, non oso metterlo in dubbio, ma è la quinta vota oggi che vedo Ace e lo sento ripetere questa frase tant’è che sto iniziando a sospettare che lui mi stia seguendo e che invece di un nuovo amico io abbia uno stalker, si siede sulla sedia davanti a me posando gli occhi sullo specchio che ho in mano e quando nota che i miei occhi sono rossi dal pianto irrigidisce la mascella <<c’è qualcosa che posso fare per farti stare meglio? Prima che tu risponda ti avverto che manderò in ospedale chiunque ti abbia fatto piangere>> questo senso di protezione nei miei confronti da parte di qualcuno che non è un Serpents mi è nuovo e per quanto possa essere piacevole non so se crederci. 

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