CHARLOTTE
I miei genitori dicono sempre che una figlia femmina vale più di 100 maschi, mia madre ha sempre voluto avere una figlia e finché non sono nata io non è stata contenta.
Ma io non sono l'unica figlia.
Quando ero piccola avevo visto in giro per casa foto di un bambino biondo con gli occhi azzurri, quando avevo chiesto spiegazioni mia madre aveva detto che era mio fratello maggiore ma che era andato via perché non era buono.
Da quel giorno ho sempre avuto paura di fare la stessa fine mio mio fratello, di essere abbandonata come lui e ho fatto sempre di tutto per essere la figlia perfetta.
Mi sono sempre impegnata a scuola e nel balletto e sono stata la figlia perfetta .
Ma la loro ossessione non riguarda la perfezione ma qualcosa di più oscuro.
Non ho capito l'ossessione di mia madre per la figlia femmina finché non ho compiuto 12 anni.
Mia madre aveva detto che era il giorno in cui avrei cenato con il Benefattore, e che se gli fossi piaciuta, lui ci avrebbe aiutato con i nostri problemi economici.
Il Benefattore non era altro che il prozio Benjamin, ma nessuno mi aveva detto quello che avrei dovuto fare per lui.
Quello che avrei dovuto fare ogni venerdì solo per permettere ai miei genitori di vivere nel lusso.
<<Charlotte>> sento la voce gelosa di mia madre e sono così felice di aver chiuso la porta perché almeno non può entrare come al solito e invadere la mia piccola bolla sicura, indosso un vestito rosa lungo e aderente che metteva in risalto le mie forme, il tipo di vestito che poi il Benefattore mi avrebbe tolto, non sopportando più la sua insistenza le apro la porta.
Un tempo mia madre era il ritratto dell'eleganza e della gentilezza ma la donna che ho davanti ora è solo una strega malvagia che vuole indossare diamanti a qualunque costo <<non è educato farlo aspettare, scendi>>.
La guardo attentamente e mi rendo conto di quanto io e lei ci assomigliamo, da piccola mi piaceva pensare che un giorno sarei diventata come lei ma ora che so cos'è disposta a fare solo per il denaro spero che la cattiveria non sia qualcosa di ereditario.
Una parte di me, quella stupida che non vuole arrendersi, continua a sperare che mia madre torni in se e che fermi tutta questa follia perché mi vuole bene.
<<Non c'è nulla di più prezioso dei soldi amore mio>>
Le parole di mio padre mi risuonano nelle orecchie e mi fanno capire che nessuno dei due mi salverà.
<<Non posso farlo mamma>>.
Sono troppo stanca di tutte quelle violenze, mi è stata strappata via l'innocenza da ragazzina e ai miei genitori non potrebbe importare di meno del danno che mi hanno causato.
<<Charlotte>> mia madre sospira e si comporta come se stesse affrontando l'ennesimo capriccio di una figlia viziata, chiedere che tutto questo finisca è troppo per lei <<sarà solo per un altro paio di anni, finché non avrai finito il college, poi lo zio Benjamin ti darà accesso al tuo fondo e potrai andare dove vuoi e ricominciare>> lo ripete da anni, prima era il diploma e poi la laurea, con il tempo ho caoito che sarò legata a Benjamin fin quando lui vorrà e che non posso fare nulla per cambiare le carte in tavola.
Mia madre non vuole una figlia femmina bensì una sottomessa, le piace il fatto che io sia troppo debole per provare a scappare.
<<Scendi a cenare>> mi bacia la fronte ed esce dalla mia stanza, le lacrime mi pizzicano gli occhi e vorrei distruggere tutto il lusso che si trova in questa stanza di cui potrei fare a meno, prendo in mano una foto con i miei genitori che è stata scattata prima del mio dodicesimo compleanno quando ancora eravamo una famiglia.
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Guardami in silenzio
Random"Tutti avevano paura del silenzio" Amélie Johnson ha smesso di parlare, da anni non si sente più il suono della sua voce e la ragazza si è chiusa in un mondo che le impedisce di soffrire, sebbene Amélie sogni la classica storia d'amore sa bene che p...