KILLIAN
Non sono bravo a mentire.
Quando da piccoli io e Fallon combinavamo qualche guaio consapevoli che i nostri genitori ci avrebbero puniti Fallon non crollava mai di fronte ai rimproveri mentre io ero il primo a cadere di fronte ai loro sguardi indagatori e pieni di giudizio, da piccolo non avevo nemmeno la risposta pronta come ora perché se l'avessi avuta gli avrei detto che loro avevano fatto cose peggiori alla nostra età.
Basti pensare a mia madre, per tutto il South Side il nome di Crystal James non è collegato a nulla di buono eppure se qualcuno la conoscesse per com’è ora, distaccata e di mentalità per nulla aperta, faticherebbe a credere che si tratta della stessa persona.
A differenza di mia sorella ho sempre provato a giustificare i nostri genitori prima che la situazione degenerasse, credevo davvero che gli eventi accaduti durante la loro adolescenza gli avesse impedito di essere dei buoni genitori per me e Fallon ma poi ho conosciuto tutti i miei zii e ho visto che non bisogna lasciare che il passato influenzi il futuro e la persona che vuoi diventare, i Serpents ricordano quello che è successo e portano le cicatrici dello scontro con mio nonno ma il loro unico desiderio è quello di dare ai figli quello che loro non hanno potuto avere da piccoli.
Quando ho visto la loro vita a San Francisco ho subito pensato che in quel quadro perfetto io e Fallon non avessimo posto, in particolar modo zio Caleb e zia Chantal hanno fatto di tutto per non farci sentire degli estranei ma io non riuscivo ad “essere” uno di loro e ancora oggi certe volte mi sento come uno che viene ospitato per pietà.
<<Le tue intenzioni per stasera?>> dal riflesso dello specchio appeso alla parete della mia camera da letto vedo Raphael intento a fumare un sigaretta e scrutarmi con i suoi penetranti occhi azzurri come se potesse leggermi nell’anima e scoprire che Charlotte non mi è indifferente cosa che rovinerebbe tutto, Raphael sarebbe capace di fare di tutto per allontanarmi da Charlotte e pianificare una vendetta più crudele quindi è meglio fargli credere che non mi importi di lei <<Rainer mi ha detto che ti sei preparato bene per questa sera, vuoi fare una buona impressione su mia sorella?>> Rainer non sa mai quando è il momento di tacere anzi il momento non esiste con Raphael, loro due sono molto uniti e probabilmente è dovuto al fatto che sono entrambi la progenie del diavolo.
<<Devo spezzarle il cuore, no?>> provo un disgusto immediato verso me stesso, giocare con la vita e con i sentimenti delle persone non è una cosa che fa per me e più tempo passo con Charlotte più la mia lealtà nei confronti di Raphael si affievolisce.
Non ho nemmeno qualcuno con cui confidarmi, Erik e Rainer credono che io sia un bastardo senza cuore che vuole solo aiutare Raphael e Delilah si rifiuta di parlare di quello che devo fare quando siamo insieme perché altrimenti mi insulterebbe e basta, di solito quando le cose non vanno la prima persona con cui voglio confidarmi è proprio la mia gemella ma mi rifiuto di parlare con Fallon.Fallon mi vede come il suo eroe, sono colui che ha chiamato zio Caleb e che ha organizzato tutto perché potessimo scappare ne cuore della notte e andare a San Francisco, non posso deluderla e rivelarle a cosa ho acconsentito.
<<Quindi non ti importa nulla di lei?>> la sua domanda mi fa pietrificare davanti allo specchio e la cravatta mi cade dalle mani, indosso una maschera e mi preparo a dire delle cose che non penso su Charlotte e che non direi mai nei suoi confronti, o in quelli di chiunque altra <<Charlotte è un compito fastidioso che mi hai affidato, credi che io mi diverta a seguire come un cagnolino con gli occhi a cuore una stupida ballerina che crede davvero che io mi possa innamorare di lei? Sto contando i minuti che mi mancano per avere la sua completa fiducia così da potermi liberare di lei>> dentro di me spero che quel giorno non arrivi mai, inizio addirittura a sperare che abbia problemi di fiducia e che il momento in cui sarò costretto a scegliere tra lei e Raphael arrivi il più tardi possibile.
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Guardami in silenzio
Random"Tutti avevano paura del silenzio" Amélie Johnson ha smesso di parlare, da anni non si sente più il suono della sua voce e la ragazza si è chiusa in un mondo che le impedisce di soffrire, sebbene Amélie sogni la classica storia d'amore sa bene che p...