9. I segreti di villa Shimura

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N.B. : Avviso che saranno presenti scene esplicite di violenza e omicidio, leggete responsabilmente.  Inoltre troverete delle parole in lingua straniera la cui traduzione sarà a lato nella parte dei commenti. 

Detto questo, buona lettura.

***

La lupa ansimava, correndo, aveva portato a termine il suo compito e adesso tornava dalla sua padrona per ricevere le meritate coccole e adulazioni. Più sentiva quel dolce odore di vaniglia farsi forte, più aumentava l'andatura. Schivava gli alberi all'ultimo secondo per non rallentare, il vento le fischiava nelle orecchie e il fiato era sempre più pesante, ma non poteva fermarsi, non adesso: era vicina, ancora qualche balzo, qualche albero. Al suo naso oltre a quello della padrona, arrivarono anche altri odori appartenenti ad altre persone; alle sue orecchie voci, schiamazzi e passi: erano loro!

Con un balzo superò un cespuglio, pronta a fare la sua entrata, ma si trovò davanti un gruppo di persone che le puntavano le armi contro.

La lupa ringhiò, mettendosi in difesa: che si fosse sbagliata?! L'avevano catturata?! Era in pericolo?!

Annusò l'aria per verificare...No, lei era lì ed era tranquilla, anzi, felice.

Superò le armi, non curante del pericolo, e la vide litigare con il ragazzo dai capelli biondi, in pochi attimi le fu addosso. La fata fece uno strillo, che, presto, divenne una risata, mentre la lupa scodinzolava e le leccava la faccia.

"Psiche, basta, scendi. Mi stai sporcando tutta! Bello scherzo che mi hai fatto, piccola! Ora giù! Buona! Giù!" Le ordinò Core, tra le risate.

La lupa obbediente eseguì: si ritirò, permettendole di mettersi seduta. Non perdeva di vista la padrona, fissandola con i suoi occhi dorati e aspettando il segnale, che non tardò, infatti, la ragazza aprì le braccia e lei, subito, ci si buttò per farsi accarezzare.

"Mi sei mancata cucciola! Hai fatto un ottimo lavoro, brava piccola!" Iniziò a lodarla la fata e lei non aspettava altro.

Avrebbe continuato anche a farsi dare le sue meritatissime carezze ed elogi, ma si sentì osservata.

Fu allora che Core alzò lo sguardo e sbuffò scocciata: "Sì, lo so che è un lupo del Roc. Potete cambiare espressione quando la vedete, cortesemente?"

Psiche si girò, pronta a salutare chiunque si fosse avvicinato: la più vicina era una ragazza dalla la pelle rosa, probabilmente un mezzo drago, che aveva allungato una mano per farsi annusare. Sentì che, oltre al suo odore, quello buono e fragrante del pane, c'era anche l'odore forte e leggermente acido del mezzo drago rosso, che aveva visto a Rotene: era amica anche lei, quindi. Per cui le diede il permesso di farsi accarezzare, la ragazza, allora, si piegò sulle ginocchia per farle le carezze.

"Alex, perché non ha paura di me? Sente che sono un drago, vero?" Chiese la mezzo drago rivolgendosi alla padrona.

Core ridacchiò: "Ovviamente, ma, visto che hai anche l'odore di Eijiro addosso, sa che non sei una minaccia. Poi lei è cucciola, attacca solo se il suo capobranco è in pericolo, o gli viene detto di farlo...Ψυχή φύλαξ!" Ordinò, con un repentino cambio di voce.

Psiche fece scattò indietro, davanti alla principessa: aprendo le zampe, alzando il pelo, mostrando i denti e iniziando a ringhiare.

Il gruppo, spaventato, arretrò di qualche passo, Core tirò un occhiata a Katsuki.

"Ψυχή στρατέ!" Ordinò alla lupa, indicandolo.

La lupa scattò e atterrò il barbaro, piantandogli il muso a pochi centimetri dal volto, aprendo la bocca e mostrando i denti, ricchi di saliva.

Sunshine - La luce di EuridiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora