NICCOLÒ

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"Se stai fermo magari riesco a far girare questa dannata bottiglia!" Impreco stringendo gli occhi per riuscire a visualizzarla sul pavimento.
Considerando la mezza bottiglia di limoncello che mi sono scolato da solo credo sia piuttosto normale che sia messo così, penso quando finalmente riesco ad afferrarla.
"Cosa scegli?" Mi chiede Giulia accanto a me trapassandomi con i suoi occhi nocciola resi incredibilmente lucidi dalla quantità d'alcool assunta.
Sposto lo sguardo sulla ragazza seduta di fronte a me e faccio una smorfia.
"Bacio con la lingua." Esclamo guadagnandomi un'occhiata allarmata da parte sua.
Elisa é ormai visibilmente ubriaca e riesco a capirlo chiaramente dal modo in cui le sue guance si tingono di quel meraviglioso color pesca.

Deglutisco a fatica quando con gli occhi color cielo fissi su di me si morde il labbro inferiore. So che il suo é un modo per farmi capire la sua preoccupazione, ma il mio cervello offuscato dai troppi gradi alcolici in circolo, lo percepisce diversamente.
Un brivido mi percorre la schiena nel visualizzarmi mentre le stringo forte i fianchi e mordo in quello stesso modo le sue labbra morbide.
"Ah Nì entro notte!" Sento esclamare Adriano che ha finito per spiaccicare la schiena sulla parete alle sue spalle per riuscire a restare almeno seduto decentemente.

Ridacchio e dopo un'ultima occhiata verso Elisa faccio girare la bottiglia sul pavimento.
Cala un silenzio pesantissimo mentre tutti fissiamo l'oggetto girare finché, dopo minuti che mi appaiono infiniti, si ferma davanti a Giulia.
Rimango immobile ad osservarla mentre compie i suoi ultimi movimenti senza accennare a cambiare direzione e deglutisco.
Sarebbe bastato farla fermare due secondi prima, penso con rammarico mentre mi volto svogliatamente verso la bionda accanto a me.
Lei mi osserva divertita e per nulla scomposta dalla situazione, come se nemmeno se ne rendesse conto completamente, cosa del tutto probabile visto che é palesemente ubriaca.

"Quindi dobbiamo baciarci giusto?" Chiede maliziosa guardando gli altri presenti nella stanza.
Adriano fa una smorfia di approvazione, ma senza emettere alcun suono, mentre Elisa ha gli occhi fissi sulle sue scarpe.
So cosa sta pensando, lo percepisco sin da qui, ma se da una parte voglio rifiutarmi categoricamente di baciare Giulia, dall'altra l'idea di saperla gelosa di me mi da una scarica di adrenalina mai provata prima.
Voglio capire quanto può resistere prima di scoppiare, so che é da infami, ma mi diverte terribilmente.
Così, senza aggiungere altro mi sporgo verso Giulia e le porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Facciamolo." Le sussurro sfiorandole il lobo con le labbra e procurandole un piccolo brivido che cerca in tutti i modi di reprimere con una risata.

Elisa ora ha alzato lo sguardo e ci fissa con le labbra contratte e i muscoli del viso visibilmente tesi.
Tiene le ginocchia poggiate al petto e le mani a circondare le caviglie.
Sorrido tra me e me della sua reazione e sfioro il collo di Giulia con le labbra per poi procedere verso il mento e lo zigomo, ad un passo dalla sua bocca però Elisa si alza in piedi ed esce dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle.
"Oh cazzo!" Sbotta Giulia alzandosi in piedi di botto.
Rimango immobile a fissare il punto dove un attimo prima c'era Elisa con un buco allo stomaco.
Non so proprio cosa mi sia preso anche se, devo ammettere, é stato divertente per quanto subdolo.

Mi alzo in piedi anche io e dopo un'occhiata ad Adriano che pare ufficialmente collassato sul pavimento, procedo verso il corridoio.
"Tu resta qui, se si sveglia mandami un messaggio." Dico alla bionda accanto a me che pare sull'orlo di una crisi di pianto.
Vorrei anche aggiungere che non mi sembra si comporti proprio come una vera amica, ma evito e senza aspettare una sua risposta esco dal salotto e chiudo lentamente la porta alle mie spalle.
Il corridoio é silenzioso, si sente solo il rumore dei miei passi che procedono lenti verso la camera di Elisa.
Apro piano la porta quanto basta per poter sbirciare all'interno e la vedo lì, sdraiata sul letto con gli occhi puntati verso il soffitto in posizione fetale.
Entro cauto e chiudo la porta a chiave dietro di me, rumore che cattura subito la sua attenzione.

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