26. Mi Arrendo

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Due giorni dopo...
-è proprio finita signor Jeon?
Mi chiede Jeremy mentre sono immerso nelle mie carte.
Lavoro qui a casa.
-temo di sì. Mia madre sarà contenta.
-la vedo stremato... Lasci che Timothy dorma da noi stanotte, così potrà riposare tranquillo si è svegliato molte volte in queste due notti per accudirlo. Le chiudo le finestre sta per piovere... C'è un'aria gelida.
-non lavori troppo mi raccomando.
Scuoto la testa così lui se ne va e mi lascia tranquillo.
Un momento prima di andare di sopra sento suonare.
Rispondo al citofono e il custode all'ingresso della villa mi avvisa che c'è una persona che vuole vedermi.
-a quest'ora? E chi è?
Sento un po' di trambusto... E Joshua il custode che mi dice
-mi scusi ho cercato di fermarlo ma è passato lo stesso.
-non fa niente Joshua me ne occupo io..
Dico pronto a cacciare via quasi sicuramente un giornalista di troppo in cerca di interviste.
Ma invece quando apro la porta non posso crederci... Me lo trovo davanti bagnato come un pulcino, con una guancia rossa tumefatta e con un valigione enorme.
-potevi almeno dirmelo che ti eri trasferito nella casa nuova... Sono andato da tua madre... Non ti dico!!! Una furia mi ha riempito di parole e mi ha mollato uno schiaffone.
-Jiminshi...
-Jiminshi un cazzo... Mi hai sbattuto giù il telefono... Dopo che mi hai detto del morbillo...
-Jiminshi non dicevi nulla ho pensato che non ti importasse.
-e cosa ti dovevo dire? Che siamo due sfigati...
Dice con due lacrimoni che scendono determinati giù dalle sue guance.
Lo tiro dentro per un braccio.
-mi arrendo... Non posso più stare lontano da te e non azzardarti a dirmi che è finita!
Protesta
-non sia mai...
Dico ridendo e baciandolo.... Per poi trascinarlo in casa e a tentoni nella mia stanza.
-Jk e il bambino.
-non ci pensare ora...è da Jeremy e Isobel.
-non ci pensare.... Non ci pensare... Ci penso eccome!
Ci ho sempre pensato e mi sono sentito tanto in colpa... Ogni volta che ti portavo via da lui.
Gliela chiudo quella bocca splendida non posso farne a meno con un bacio selvaggio... ormai sta sclerando con fiumi di parole inutili... Quello che conta è che è qui...ed è qui per me...
Ed è un momento e siamo nudi sul letto in un groviglio di lenzuola.
La ricerca del piacere che ci è mancato per mesi, il contatto pelle contro pelle... Le dita che scorrono la bocca e la lingua che scivola sulle parti del corpo più sensibili facendoci fremere... ci portano in quell'oasi solo nostra.
E sono soddisfatto solo dopo che sono stato dentro di lui... Dopo che è stato mio...Come quella prima volta in camera mia... In cui ho sorpreso me stesso desiderandolo.
Venero quel corpo che tanto mi è mancato, lasciando una scia di piccoli baci sulla sua meravigliosa colonna vertebrale, accarezzando le sue due morbide rotondità.
-sarebbe perfetto...
Dico.
-perché non lo sono?
Ribatte infastidito
-sarebbe perfetto se tu restassi.
Ribadisco.
-per sempre?
Chiede spavaldo
-si.
-potrò programmare i miei impegni e viaggiare meno... Bauer mi ha detto che possiamo accordarci... Si può fare... Magari non parto per Vienna subito
-Jimin!?
-cosa?
-parli troppo.

The end

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