3. L'inizio dell'odio

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Quando la giornata è ormai sul finire arriva il momento dei saluti.
-Jimin ecco il mio biglietto da visita, chiamami per andare a correre e anche per quel progetto di cui abbiamo parlato per i bambini lungo degenti dell'ospedale sono molto interessato.
-Nam è stato un piacere conoscerti e ti chiamerò sicuramente sia per il jogging che per il nostro progetto.
Risponde con entusiasmo Jimin sfoderando uno di quei sorrisi che fa lui.
E poi è il turno di Jackson.
-Jimin allora ti chiamo eh...ceniamo insieme una di queste sere?
-certo ma meglio a pranzo sai...mio padre non gradisce alla sera a meno che con me non ci sia Lynn ed Erin.
-beh potremmo fare un uscita a 4 con Lynn e Jk
-certo
dico io a denti stretti.
Vanno via tutti tranne Lynn e Jimin... Improvvisamente realizziamo che Erin e Tae sono spariti.
Li chiamiamo a gran voce per poi vederli scendere dal piano di sopra, Erin rossa in viso imbarazzata e Tae con un sorriso sfacciato soddisfatto, entrambi con la bocca rosso fragola.
-direi che è giunta l'ora di tornare a casa.
Comanda Lynn da sorella maggiore un po' seccata da quanto osservato.
-vi accompagno
mi offro prontamente...
-vengo anch'io con voi... Vorrei stare ancora un po' con Erin
Dice Tae apertamente mentre lei arrossisce.
Ed è così che saliamo tutti sul monovolume dei miei.
Arriviamo a casa Park ci accolgono i genitori, ma quando è il momento dei saluti Erin si accorge che le manca qualcosa.
-ho dimenticato il cellulare nella biblioteca di tuo padre, Tae me l'ha fatta visitare, è enorme sai papà incredibile pieno di prime edizioni.
-davvero? Chiederò a Jeon la prossima volta di farmela vedere. Ma è tardi figliola... lo recupererai domani Erin
-papà mi serve ho tutte le password del mio pc e devo andare avanti con la tesi, ho appuntamento con il professore alle 8.00 è molto presto è meglio che vada a riprenderlo.
Il padre ci pensa un attimo guarda l'ora sono ormai le 22 e poi decide.
-Jimin vai tu con Jk, poi puoi per cortesia riportarlo anche indietro?
Chiede rivolto a me.
-nessun problema, mi scusi sig. Park forse non è il momento ma non voglio aspettare oltre... le chiedo l'autorizzazione a frequentare Lynn.
Dico spudoratamente.
Il signor Park mi sorride annuendo e Lynn mi abbraccia felice.
Ed è così che riporto Tae a casa e Jimin di nuovo da me per recuperare il cellulare.
Il tragitto con Jimin è silenzioso è ancora visibilmente offeso dalle mie parole.
Sono a disagio.
-eccoci siamo arrivati, la biblioteca è di sopra vieni.
-i tuoi non sono ancora tornati?
-tornano domani.
Jimin non sale le scale resta immobile.
-Jk sei veramente interessato a Lynn?
Mi chiede diretto.
-perché mi fai questa domanda?
-perché Lynn è una brava ragazza e si merita qualcuno che la ami sinceramente.
-che ne sai tu dell'amore? Non mi sembra che tu ne abbia una buona esperienza.
Ribatto sgarbato.
-bene vedo che le voci americane sono arrivate fino qui. Allora mi disprezzi per questo?
Insiste a chiedere.
-quello che fai tu non mi riguarda basta che non combini casini con i miei amici, a me interessa tua sorella.
-non lo so perché ma non ti credo. Non sei innamorato di Lynn e si vede.
Risponde sgarbato passandomi davanti e salendo le scale.
Entriamo in biblioteca ed iniziamo a cercare. Lo troviamo subito sul bracciolo di una poltrona.
Prima di uscire lo affronto.
-L'hai vista questa biblioteca? E la mia casa? Ti sarai fatto un'idea su quanto è potente mio padre molto più del tuo.
Mi guarda senza capire dove voglio arrivare.
-per tutto il tempo in cui sarò fidanzato con Lynn non tollerero' per un secondo chiacchiere intorno a lei è chiaro?
-le chiacchiere riguarderebbero me giusto?
-interverro' ogni volta affinché tu non ti metta in ridicolo è già sufficiente il tuo fardello americano senza che ti crei una leggenda anche qui.
Affermo con pura cattiveria
-tu hai un problema Jk... Pensi che il mondo giri intorno a te e Lynn... Ti preoccupi per me e per i casini che potrei combinarti... Pensa invece al tuo amico Tae l'hai vista Erin quando è scesa era rossa come un pomodoro...
-a Tae ci penso io...
-penserai anche a me Jk? Non aspetto altro.
Dice sfidandomi e passandomi accanto ed uscendo.
Non so perché ma la tentazione di prenderlo per i capelli e fargli capire che non sto scherzando è tanta, odio quando mi provoca ed è estremamente bravo a farlo, ma non voglio darglielo a vedere perciò noncurante scendo le scale dietro di lui. Rendendomi conto infastidito di osservarne la figura snella ed elegante.
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"capitolo breve... Ma sono le 6.48 del mattino e la mia mente non produce altro... Buona giornata ragazze"

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