"A guerra nun 'a vince chi è chiù forte, 'a vince chi è cchiù brav' a aspetta'. E chest' nisciuno 'o ssap' fa meglio di noi femmine!"
Dopo essersi specchiata, si incamminò frettolosamente verso il cortile.
Respirava affannosamente, era sul punto di perdere il controllo.
Si fiondò sul corpo di Pirucchio, pugnalandolo innumerevoli volte, mentre il sangue le schizzava continuamente sul viso.
Mentre le guardie cercavano di spostarla dal suo corpo, lei lì pestò il viso."Si n'omm muort!"
Urlò contro di lui, cedendo pochi secondi dopo alle guardie, che riuscirono finalmente ad acciuffarla.Flashback:
"Io nun voglio chiù vivere accussì Cí!"
Mormorò Deborah, con le lacrime agli occhi, confessandoli che l'avrebbe denunciato."Nun m pozz fermá adesso.... Nun pozz!"
Lui la afferrò dal collo, vedendo la luce spegnersi nei suoi grandi occhi marroni.Con l'aiuto di un suo caro amico, riuscì a disfarsi del corpo della donna che aveva dato alla luce la loro amata bambina.
-
La bruna scosse il capo, sentendo dentro di lei un vuoto incolmabile.
Si passò una mano sul collo, segnato da un grosso livido, mentre si trovava nell'ufficio della direttrice.
Alzò lo sguardo, guardando da spaesata la bionda."Di Marzio ha capito cosa le ho detto?"
Domandò la direttrice, firmando alcune carte."Si... Ho capito."
Mentí, toccandosi le tempie oramai doloranti.Dopo averle dato il via libera, sgattaiolò fuori dall'ufficio, girovagando all'interno della struttura.
Raggiunse una Sala colma di oggetti, tra cui una tela e dei colori.
Amava dipingere sin da bambina, regalava assiduamente autoritratti a sua madre per farsi perdonare dopo qualche capriccio.Mescolò diversi colori, iniziando a dipingere la sua famiglia che tanto amava.
Una lacrima salata le rigò la guancia, guardando infine i volti dei suoi genitori.
Accarezzò uno degli anelli che portava sull'anulare; La fede di sua madre.Continuò a dipingere finché non arrivarono numerose guardie, gettando un respiro di sollievo non appena la videro.
Liz aprì la bocca con l'intento di sgridarla, finché non vide il ritratto che dipinse la ragazzina con tanto amore.
Le accarezzò leggermente i capelli, per poi sospirare.
"Maria Rita dobbiamo andare... ma ti concedo di tenere il ritratto nella tua cella. Dipingi veramente bene."
Disse la donna, cercando di essere empatica in una situazione così delicata.La bruna si alzò senza fiatare, lasciandosi scappare un sorriso ai lati della bocca.
Incominciarono a camminare, fin quando non arrivarono alla sua cella."Spero non sia un problema per te, avere un po' di compagnia in cella... Ciro Ricci doveva scontare un isolamento di quindici giorni.
Eh beh... non sapevamo proprio come tenerlo lontano dai suoi amici."
Farfugliò frettolosamente Liz, sperando che i due non avrebbero creato baccano, per poi lasciare i due da soli.Ciro Pov:
Il chiattillo milanese aveva appena finito di sistemare i suoi abiti, all'interno dell'armadio della sua nuova cella.
"Ho finito."
Disse da impanicato il riccio, tenendosi le mani sul ventre."Vattenn chiattí... Ma già scassat 'o cazz."
Mormorò il giovane Ricci, lasciando la sua sigaretta fumante all'interno del posacenere.
Sobbalzò all'impiedi non appena vide la bruna, dinanzi a lui.Come se lui fosse trasparente, iniziò a muoversi, appendendo sopra il suo letto il ritratto della sua famiglia.
Si mise a bordo del suo letto, mettendo del tabacco sulla cartina.Il giovane alzò un sopracciglio da sopraffatto, per poi guardare dalla sua finestra il meraviglioso mare di Napoli.
Maria Rita Pov:
Appena entrò nella sua cella, non diede peso a ciò che stava accadendo.
Chinò il suo corpo, afferrando da sotto la sua brandina, un borsone che le avevano mandato i suoi uomini.Tirò fuori una grande somma di denaro, che le fu suddiviso minuziosamente.
Iniziò a contarlo con attenzione, fino a quando il suo compagno di cella non iniziò a fischiare."Pensavo ad ucciderti tra un paio di giorni... Ma facendo così, stai azzerando il tuo conto alla rovescia."
Sputò lei acida, per poi guardarlo con aria seria."Sta' semp ncazzata, nun fa buon."
Disse il ragazzo, per poi guardare altrove.Senza rispondere alle sue parole si alzò dal suo letto, infilando il borsone in uno dei suoi armadi.
Aprì la porta del bagno, preparandosi per andare a letto.
Infilò una delle sue morbide tute, legando i suoi lunghi e indisciplinati capelli in una treccia.Ciro Pov:
Appena vide la ragazza addormentarsi, né approfittò per andare in bagno.
Si sciacquò con gradi dosi di bagnoschiuma, inondando il bagno del suo inconfondibile profumo.
Infilò i suoi boxer, guardandosi per una manciata di minuti allo specchio, con i capelli ancora umidi.Con una Marlboro fra l'indice e il medio tornò in camera, notando la ragazza dimenarsi nel sonno.
Sudava eccessivamente, blaterava parole accompagnate da continui lamenti.
"Maria Rí... Che tien?"
Domandò lui da preoccupato, per poi scuoterla.
Non appena la bruna aprì gli occhi le accarezzò una guancia, afferrandole il viso dal mento."Vattenn! Prima m vuò accirir e poi fa chest...?"
Esclamò lei, allontanandosi immediatamente da lui.
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Blessed / Ciro Ricci
FanfictionMaria Rita Di Marzio, figlia di un famoso camorrista, che tutti a Napoli conoscevano come 'L'Immortale' non seppe scappare dal destino che sin dalla nascita, la vita aveva in servo per lei; Seguire le orme di suo padre. Ciro Ricci, figlio di Re che...