Epilogo

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"E se il destino sarà contro di noi,
peggio per lui!"

Nove mesi dopo

Maria Rita Pov:
L'ostetrica le tenne le gambe divaricate, controllando di tanto in tanto la dilatazione della donna, dopo la rottura delle acque.
"Ahh ...! Fa tropp mal dottorè... Nun cia facc chiù..!"
Mormorò, dimenandosi per via del forte dolore.

Le spinte iniziarono una manciata di minuti dopo, la bambina venne partorita con facilità.
L'ostetrica afferrò la neonata, accarezzandole delicatamente una guancia.
"Come la chiamiamo, questa bellissima bambina?"
Le chiese, porgendole un sorriso dolce.

"Deborah... Deborah Ricci."
La bruna strinse fra le sue braccia la creatura, era la miscela perfetta dei suoi genitori, gli occhi padre... Inconfondibili e inspiegabilmente ipnotici. Le sue stesse labbra, carnose e rosate.
Le passò un dito sulla guancia, lo stesso dito che brillava per via della sua grossa fede dorata, l'anello che dichiarava l'amore indissolubile fra lei e Ciro.
Le ore successive furono caratterizzate da un continuo via vai di persone, i suoi soldati, le sue amiche, persone che le portavano rispetto da ogni zona di Napoli.
La piccola sala si riempí di piccoli e grandi doni, mentre la bambina veniva ammirata e apprezzata da ogni presente.

"È bella comm te."
Disse Ciro, mentre le sorrideva dolcemente.
Guardava la creatura che aveva messo al mondo, da estasiato... Il suo unico obbiettivo era quello di proteggerla.
Se non l'avesse fatto, si sarebbe professato come un nullafacente... Comm n'omm 'e nient.

Il ricovero in ospedale passò in fretta, fra mille accertamenti e visite, che diedero esiti più che positivi.
I tre si dirissero verso la loro auto, mentre Ciro teneva fra le braccia la sua creatura, riparandola con un lenzuolino di seta.
"T'agg fatt na sorpresa..."
Sospirò lui, voltandosi verso la bruna.

"Qual'è?"
Domandò lei da incuriosita, voltandosi verso di lui da sorridente.

"È una sorpresa."
Concluse lui, continuando a coccolare la neonata, che le stringeva forte il mignolo.

Il suo scugnizzo si fermò dinanzi un enorme dimora, dipinta meticolosamente di bianco, refinita con dei particolari dorati.
Mentre loro scesero dall'auto reggendo le loro valige, il giovane infilò il mazzo delle chiavi della loro nuova casa, nelle mani della bruna.
"Chest è a Reggia nostra."

Lei sorrise a trentadue denti, aprendo la porta di quella che era la casa perfetta per loro.

Questo fu solo l'inizio per la famiglia Ricci, che dopo continui disguidi e continue lotte, riuscirono a realizzare i loro sogni.
Napoli era sotto il loro possesso, godevano dell'amore di una creatura, niente e nessuno poteva fermali...

/Anche loro hanno avuto il loro lieto fine, mi mancherà scrivere e dedicarmi a questa storia.
È stata dura miscelare due serie televisive di questo calibro, c'è l'ho messa tutta... Spero di aver superato le vostre aspettative.
Alla prossima

Blessed / Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora