La fine del giorno

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"O sang' se mastica ma nun se sputa..."

Aprì gli occhi, sentendo urla e forti rumori provenire dall'altra stanza, urla di uomini.
Si alzò all'impiedi, indietreggiando non appena vide due uomini di mezza età... Erano dei poliziotti.

"Maria Rita Di Marzio...? Abbiamo un mandato d'arresto per lei, è pregata di venire con noi."
Le domandò uno dei due uomini, sfilando delle manette dalla tasca destra dei suoi pantaloni.

La bruna lanciò uno sguardo fugace ad uno dei suoi uomini, sorridendoli da soddisfatta.
"Vengo con piacere, comandá."
Mormorò, posizionando le mani dietro la schiena, pronta a farsi mettere le manette.

Scese le scale e camminarono finché non raggiunsero l'auto, nella quale si chinò leggermente per entrare.
Era finalmente pronta, aspettava questo momento da anni, finalmente poteva rivendicare suo padre... Un icona per lei.

Le guardie dopo venti minuti, parcheggiarono all'interno dell'IPM facendo scendere la ragazzina.
"Buona sera direttrice... So che ci stavate aspettando. Lei è Maria Rita Di Marzio."
Le confessò il carabiniere, porgendo delicatamente il fascicolo alla bionda.

"Avete detto bene...? Di Marzio?"
Domandò la direttrice da preoccupata, aggrottando le sopracciglia alla sua vista.
Uno dei carabinieri le annuì, sfilando le manette dai polsi della ragazza.
Lei si toccò i polsi doloranti, che avevano assunto velocemente una tonalità violacea.
Si guardò attorno, scannerizzando ogni presente... Si era informata molto sul loro conto.
Le ragazze erano detenute per piccoli reati; spaccio, piccoli furti.
Mentre i ragazzi erano detenuti per questioni nettamente peggiori, la maggior parte erano accusati di omicidi di primo grado.

"E che femmna...!"
Urlò Pino, affusolando le dita all'interno della rete da calcio.
L'attenzione fu attirata immediatamente dagli altri uomini, tra i quali Ciro Ricci.

Ciro Pov:
Sgranò gli occhi alla vista della giovane ragazza, sapeva quanto fosse pericolosa.

"Chest è na tigre Pinú..."
Disse con un ghigno stampato sul viso, per poi infilarsi una sigaretta fra i denti.

Non appena passò da lì, la guardò attentamente negli occhi, con un aria seria.
Era a conoscenza di ciò che desiderava... Desiderava tutto ciò che lui possedeva.

Maria Rita Pov:
Con un espressione disgustata stampata in viso, spostò il suo sguardo altrove.
Con un borsone colmo di abiti, iniziò a camminare lungo i corridoi.
Liz l'aveva accompagnata fino alla sua cella, informandola che a breve l'avrebbe accompagnata nella sala in cui i ragazzi svolgevano quotidianamente diverse attività.

Una volta sola entrò in doccia, bagnando la sua pelle con acqua bollente e grandi dosi di sapone.
Dopo aver finito si avvolse nel suo accappatoio, accovacciandosi per terra, pulendo minuziosamente le armi che aveva nascosto nel suo reggiseno.

"Chest è perfetto per te, Ricci..."
Bisbigliò, mentre lucidava la lama più affilata che aveva in possesso.
Sobbalzò non appena sentí un rumore, infilando le sue armi sotto una mattonella del bagno.
Si alzò da terra, iniziando a tamponare i suoi lunghi capelli castani.

"Ciao, tu sei la nuova arrivata? Io sono Silvia."
Le domandò dolcemente una ragazza, porgendole la mano.

"Si... Maria Rita Di Marzio, il piacere è mio."
Le strinse la mano, sorridendoli appena.

"Aspetto che finisci, Liz ci aspetta."
Disse Silvia, per poi accovacciarsi su uno dei letti della cella.

La bruna iniziò a prepararsi, indossando una comoda tuta nera, lasciando i suoi capelli mossi sciolti.
Truccò leggermente il suo viso, applicando infine un rossetto marrone.
Fece cenno a Silvia di andare, incamminandosi fra i corridoi con le mani nelle tasche.

Non appena arrivò in sala si accomodò in disparte, con lo sguardo chinato.
Non era di certo andata lì per giocare a degli stupidi giochi da tavola o per giocare a biliardino, ma bensì per raggiungere il suo obbiettivo.
Sbuffava di tanto in tanto, udendo i complimenti pietosi che le urlavano i ragazzi.

Sfilò dal suo pantalone un pacchetto di Winston Blu, posizionandone una in bocca.
Si avvicinò alla sua preda, per poi guardarlo negli occhi.

"Lo tieni un accendino?"
Domandò lei, guardando attentamente Ciro.
Notò che i suoi occhi erano scuri come la pece, sorprendentemente intensi.

Lui sfilò dalla sua tasca l'oggetto tanto richiesto, tenendo la fiamma accesa finché lei non finì di accendere la sigaretta.

"A che gioco sta' pazziann?"
Domandò il ragazzo, per poi ammutolirsi, serrando le sue labbra sottili.

La bruna aspirò del fumo, gettandoglielo sul viso, per poi allontanarsi.

/Finalmente hanno avuto l'occasione per conoscersi... Ma questo è soltanto l'inizio.

Blessed / Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora