Lo stalking non è iniziato con Harry.Era la quinta o sesta volta che Louis se lo ripeteva, ma non bastava ad affievolire il suo senso di colpa. Aveva creato quel profilo su Facebook perché troppo curioso di vedere che faccia avesse la nuova fiamma di Eleanor. Scoprì presto che il suo rimpiazzo non solo era un bellissimo uomo dalla pelle color mogano, ma che sembrava pure dannatamente ricco, vista la macchina nella foto del profilo. Le aveva subito mandato un messaggio. Breve e intenso.
Ti auguro di essere schifosamente felice per il resto della tua vita.
Era stato come liberarsi un peso, ma si era rilassato sul serio solo quando lei aveva risposto con qualche riga. Anche io, Lou. Ti voglio bene.
Lui era crollato sul letto, sfinito ma finalmente consapevole di aver fatto la scelta giusta , nonostante tutti i dubbi, i ripensamenti, le paure di rimanere solo. Harry era stato una naturale conseguenza, perché da quando Lottie lo aveva trovato era stato impossibile ignorare il richiamo della sua bacheca.
Non è colpa mia se il suo profilo è pubblico.
Erano ormai due settimane che, appena staccava dal lavoro, tornava a casa e si collegava ai social nella speranza di avere qualche novità da parte sua, e allo stesso tempo trovare il coraggio di scrivergli due righe per sapere come stesse, o anche solo chiedergli l'amicizia su Facebook. Ogni tentativo però si concludeva in un nulla di fatto. Aveva provato diverse volte a mandargli un messaggio o a commentare un post, ma ogni volta le dita si erano come impietrite prima di raggiungere la tastiera, il cervello completamente nel panico. L'unica cosa che gli riusciva di fare era seguire le novità che postava, i commenti su Twitter contro gli sprechi, il capitalismo, le solite cose da Harry. Su Facebook era molto meno attivo e le foto che caricava su Instagram non erano poi così belle da vedere, eppure gli bastavano un paio di minuti sui suoi profili per sentirlo un po' più vicino. La verità era che aveva paura. Non ci teneva a sapere che, alla fine dei conti, non era stato che un'avventura di un paio di giorni, una scopata per rilassarsi o come accidenti lo voleva chiamare. Temeva davvero che se gli avesse scritto Harry gli avrebbe risposto di rifarsi una vita, perché lui ormai era andato avanti.
Però mi hai lasciato quel bracciale, e hai scritto quel biglietto.
Era solo grazie a quel pensiero se giorno dopo giorno faceva un tentativo, nonostante alla fine continuasse a tirarsi indietro come un fallito. Scorreva il suo profilo alla ricerca di novità, una qualche informazione che potesse dirgli quanto mancasse alla fine del tirocinio. Vide foto scattate a New York, sorridente e abbracciato a una ragazza bionda, oppure quelle di gruppo fatte assieme ad altri ragazzi della sua stessa età. Per fortuna gli ricordavano quanto fosse bello il suo sorriso, che altrimenti avrebbe rischiato di sbiadire nella memoria. Poi, a metà della terza settimana di stalking silenzioso – perché che cazzo poteva mai essere quella ricerca tanto penosa? – qualcosa lo mandò fuori strada. Era tornato a casa da lavoro, stravolto da una giornata in mezzo a cani che vomitavano pezzi di lego, gatti irascibili prenotati per una castrazione e pappagalli che perdevano il piumaggio a causa dello stress, e dopo una cena in compagnia di Lottie, si era rifugiato al piano di sopra. Dopo aver fatto una doccia e controllato la mail nella speranza di trovarci novità dall'agenzia immobiliare, entrò su Facebook e subito andò a cercare il profilo di Harry. Le sue dita si congelarono sulla tastiera non appena vide che aveva postato una nuova fotografia, giusto un'ora prima. Stavolta non era con la solita ragazza bionda, o con i ragazzi con cui aveva fatto amicizia durante il tirocinio. In quella foto Harry era insieme a un uomo – o meglio, un ragazzo poco più vecchio di lui – vestito come un idiota, la faccia da fallito e il viso pallido tempestato di lentiggini. I capelli rossi sembrava fossero stati tagliati da un parrucchiere strabico, gli occhi azzurri erano privi di qualsiasi espressione o intelligenza, eppure Harry lo stava abbracciando. E rideva, sembrava felice come... Come quando eri in viaggio con me.
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Standing At Your Side Is The Perfect Place For Me
FanfictionÉ possibile innamorarsi in tre giorni di un tizio caricato a caso in macchina mentre scappi dalla vita? Dopo una rottura drastica, Louis lascia la Florida per arrivare in Illinois. In un viaggio di più di venti ore con la sua Clio datata Louis vuo...