Momenti

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La giornata si stava lentamente tingendo dei colori del tramonto. Le ombre del passato sembravano rincorrere Dan, ma lui era determinato a trovare un po' di serenità. Decise di andare al parco, un luogo che gli aveva sempre offerto un rifugio dal caos del quotidiano. Mentre vagava tra i sentieri, il fato gli sorrise dolcemente; Jane era lì, seduta su una panchina, il viso leggermente abbassato in un'espressione pensierosa.


Con un respiro profondo per calmare il cuore che gli batteva forte nel petto, Dan si avvicinò. "Ciao Jane," disse dolcemente.Lei alzò lo sguardo, e un sorriso caldo si dipinse sul suo viso. "Oh, ciao Dan! Come stai?""Sto bene, grazie. E tu?" rispose Dan, prendendo posto accanto a lei.Il sorriso di Jane vacillò un attimo. "Sai, c'è qualcosa che mi preoccupa riguardo a mia sorella. Ultimamente ha avuto comportamenti strani, e ho scoperto che ha iniziato a frequentare un gruppo di studenti interessati a esplorare vecchie leggende della scuola. Mi preoccupa... le cose sembrano collegarsi a quella vecchia aula che abbiamo scoperto."


Dan sentì un leggero fremito percorrerlo. Il destino aveva intrecciato le loro vite in modi inaspettati. "Capisco. È davvero preoccupante. Ma non sei sola in questo, Jane. Siamo insieme, e troveremo un modo per capire cosa sta succedendo e proteggere tua sorella."Jane lo guardò, i suoi occhi si illuminarono di una nuova speranza. La vicinanza di Dan le dava conforto, un sentimento di sicurezza che non aveva provato da molto tempo. In quel momento tranquillo, il mondo intorno a loro sembrava svanire, lasciando solo la dolce realtà del momento presente.Senza pensarci, Dan si avvicinò lentamente a Jane, la guardò negli occhi cercando un segnale di consenso. Jane rispose avvicinandosi a sua volta. I loro cuori battevano all'unisono quando le loro labbra si incontrarono in un bacio dolce e tenero, promettendo comprensione e supporto nel viaggio che li attendeva. Il bacio sembrava essere un dolce rifugio dalla tempesta che bolliva sotto la superficie, un promemoria che nonostante le ombre oscure che incombevano, c'era ancora speranza e amore nel mondo.Mentre il bacio si interrompeva dolcemente, si guardarono negli occhi, sapendo che avevano trovato qualcosa di speciale l'uno nell'altro. Con una promessa silenziosa di affrontare insieme le ombre del destino, si alzarono dalla panchina, pronti a scoprire i misteri che la vita aveva in serbo per loro.
Durante la pausa pranzo, l'aria nella caffetteria era sempre carica di risate e chiacchiere. Dan, Matt e Zak erano seduti al loro solito tavolo, uno spazio che avevano reso il loro, anno dopo anno. Mentre scherzavano e discutevano su chi fosse il calciatore più forte della stagione, un ragazzo che non avevano mai visto prima si avvicinò al loro tavolo. Aveva capelli neri corvini che gli cadevano sugli occhi in modo misterioso, e portava un zaino pesante sulle spalle."Hey, posso unirmi a voi?" chiese il ragazzo, la sua voce era calma ma portava un tono di serietà che li colpì."Certo," disse Dan, facendo spazio e indicando la sedia vuota accanto a lui. Il ragazzo si sedette, posando lo zaino ai suoi piedi."Mi chiamo Leo," disse, estendendo una mano prima a Dan, poi a Matt e Zak. "Sono un trasferito. Oggi è il mio primo giorno qui.""Benvenuto, Leo. Io sono Dan, questi sono Matt e Zak," disse Dan, scambiando una stretta di mano con il nuovo arrivato."Dove sei trasferito?" chiese Zak, curioso."Da una scuola dall'altra parte della città. Ma ho sentito alcune storie interessanti su questo posto," rispose Leo, guardandosi intorno come se la scuola nascondesse segreti nei suoi angoli."Oh, come cosa?" chiese Matt, inclinando la testa.Leo si abbassò un po', abbassando la voce come se stesse per condividere un segreto. "Ho sentito che c'è un'aula abbandonata in questa scuola, una che nessuno osa visitare. Dicono che ci sia qualcosa di strano lì dentro."Dan e Zak si scambiarono uno sguardo. Leo aveva toccato un argomento che era stato al centro delle loro discussioni recenti."Hai ragione," disse Dan, "abbiamo scoperto quell'aula l'altro giorno. C'è qualcosa di molto strano lì dentro."Leo sembrava intrigato. "Mi piacerebbe vederla. Forse dopo la scuola?"Dan esitò. Non era sicuro di voler coinvolgere un altro nella loro esplorazione, specialmente uno sconosciuto. Ma prima che potesse rispondere, la campanella suonò, segnalando la fine della pausa pranzo."Dovremo parlarne più tardi," disse Zak, raccogliendo i suoi libri.Leo annuì, e si separarono per andare alle loro classi rispettive. Ma mentre Dan si dirigeva verso l'aula di matematica, non poté fare a meno di pensare a cosa Leo potesse sapere sul mistero che avvolgeva l'aula abbandonata. E poi, c'era Jane che lo aspettava vicino alla porta dell'aula, il suo sorriso illuminava il corridoio."Ciao Dan," disse Jane con un sorriso dolce. "Ho pensato molto a quello che mi hai detto ieri. Sei davvero gentile. Vorrei parlarne di più con te, se sei libero dopo la scuola?"Dan sentì il cuore battere più forte. "Certo, mi piacerebbe," rispose, e insieme entrarono in aula, pronti per affrontare il resto della giornata, non sapendo cosa avrebbe riservato il futuro.

L'ombra nella scuolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora