Con l'avvicinarsi della scuola, l'aria divenne più fredda, quasi come se il vento portasse con sé i sussurri delle ombre che si nascondevano nei recessi del vecchio edificio. Il gruppo, armato di torce elettriche e una curiosità indomita, aprì cautamente la porta principale, il cui cigolio sembrava un avvertimento di benvenuto dai confini dell'ignoto.L'atrio era calmo, ma il silenzio era del tipo che urlava piuttosto che confortava. Con ogni passo, il suono delle loro scarpe contro il pavimento in marmo riecheggiava attraverso i corridoi bui, annunciano la loro presenza ai segreti che la scuola custodiva.Arrivati all'aula abbandonata, Dan prese un respiro profondo e aprì la porta. La stanza era come l'avevano lasciata, ma ora c'era qualcosa di più inquietante nell'aria. Le scrivanie vuote sembravano attendere silenziosamente il ritorno di presenze dimenticate.Iniziarono ad esplorare, Zak e Matt cercavano tracce di qualcosa di tangibile che potesse spiegare le ombre e i suoni che avevano sperimentato l'ultima volta. Jane sembrava particolarmente attenta, i suoi occhi scrutavano ogni angolo della stanza come se cercasse di leggere le storie impresse nelle pareti scrostate.Dan, invece, si sentì attratto verso la vecchia lavagna.
C'era qualcosa di magnetico in quella superficie nera, che sembrava quasi chiamarlo. Si avvicinò e con un pezzo di gesso iniziò a tracciare linee inconscie. Prima che se ne rendesse conto, un'immagine iniziava a prendere forma sotto le sue dita: un volto, vagamente familiare, circondato da ombre che sembravano danzare attorno a lui."Dan, cosa stai facendo?" la voce di Jane lo scosse dalla trance in cui sembrava essersi immerso.Dan si girò per rispondere, ma le parole si persero nella sua gola quando videro tutti un'ombra muoversi velocemente attraverso la stanza, scomparendo attraverso la parete opposta. L'aria divenne improvvisamente più fredda, e il silenzio fu interrotto solo dai battiti del loro cuore."Dovremmo andare," sussurrò Matt, il suo volto era pallido sotto la luce della torcia.Ma Jane sembrava determinata. "No, dobbiamo scoprire cosa sta succedendo qui.
Questo posto ha una storia, e credo che stiamo cominciando a scoprirla."Con riluttante accordo, decisero di spingersi più a fondo nell'enigma che era l'aula abbandonata. Iniziarono a cercare tra i vecchi libri e documenti che erano stati lasciati lì, forse da decenni. Ogni pezzo di carta sembrava portare con sé un pezzo del puzzle, una narrazione che aspettava di essere rivelata.Le ore passavano, e con esse, la loro comprensione del luogo cresceva. Scoprirono vecchi giornali di studenti e insegnanti, racconti di eventi inesplicabili e apparizioni che sembravano far parte del tessuto stesso dell'aula. L'energia che sentivano non era solo un frutto della loro immaginazione; era un grido del passato che cercava di farsi sentire nel presente.Mentre il gruppo era immerso nei racconti del passato, Dan sentì una mano fredda toccare la sua spalla. Si girò, ma non c'era nessuno lì.
Eppure, il tocco sembrava aver lasciato una traccia di ghiaccio sulla sua pelle.La notte avanzava, e con essa, la sensazione che non erano soli in quella stanza cresceva. Eppure, la determinazione di scoprire la verità li manteneva ancorati a quella realtà ombrosa, mentre cercavano di svelare i misteri che l'aula abbandonata custodiva gelosamente.Con ogni scoperta, sentivano che si avvicinavano sempre più a qualcosa di grande, qualcosa che avrebbe potuto cambiare non solo la loro comprensione dell'aula abbandonata, ma della loro stessa esistenza...
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L'ombra nella scuola
Ficção GeralFelici gli anni dell'adolescenza! Chi non vorrebbe ritornar ragazzo? Le prime prove della vita vera, i primi approcci con l'opposto sesso, forse falliti, però ugualmente inebrianti e memorabili. I genitori che ti non ti comprendono, il professore ch...