VIII

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CLEMENTINE'S POV

Non sapevo quello che volevo. Non l'ho mai saputo. In quanto dea, non me ne ero mai fatta un problema; potendo avere tutto, perché hai bisogno di volere qualcosa?; semplicemente, ci pensavo e basta, quello appariva, ma fu quando vidi Laodamia, moglie di quel povero marito fedele, baciarsi con l'ofiotauro, che finalmente sorrisi.

Finalmente avevo capito quello che volevo. Lo ammetto, inizialmente mi era venuta voglia di farli esplodere, e molto anche; poi però realizzai che, finalmente, quello che non sapevo di volere, ora potevo averlo.

Senza neanche rendermene conto, mi teletrasportai da Protesilao.

Qui però sorge un problema; Tanta è la mia gioia, che involontariamente appaio proprio davanti a lui. Mi guarda, infatti, con un espressione completamente spaesata, tipo i bambini che guardano le sacerdotesse di Ecate fare magie.

Ora devo dirgli la verità, non posso più nascondergliela, non credo che le sirene siano in grado di fare magie, e soprattutto non penso che piombino in mezzo al Peloponneso senza quella coda da pesce lesso umidiccia e squamosa e al suo posto due bellissime gambe bianche adornate da sandali preziosi.

Mi avvicino a lui con passo elegante e gli dico: "Caro e... ehm... bellissimo... ehm... Protesilao, tu mi hai conosciuta come Clementine, la bella sirena salva uomini, ma in realtà io sono Era: regina dell'Olimpo, e -purtroppo- moglie di Zeus." La sua reazione è  proprio quella che ci si aspetterebbe da un comune mortale: si inginocchia immediatamente e si mette a cantare una melodia stonata inno agli dei. Ma io non voglio essere osannata, ci sono già abbastanza persone che mi adorano, dopotutto chi non mi adorerebbe, io voglio solo qualcuno da amare e che mi ami; non come Zeus che pensa solo a corteggiare altre donne spesso misere mortali.

Lo invito ad alzarsi, lui si alza ma tiene lo sguardo basso; allora io gli alzo il mento con la mano, lo avvicino a me e lentamente vengo attratta dalla forza magnetica della sua bocca e faccio combaciare le nostre labbra (che poetica); la mia vita ora ha un senso (mi sta venendo il diabete hahah, opsss).

ZEUS' POV

¿¡¿¡¿¡¿¡¿¡¿COSAAAAA!?!?!?!?!?!?!? ERA E QUEL MORTALE, ERA E UN MORTALE, ERA E UN MORTALE BRUTTO, ERA E UN MORTALE BRUTTO E PRINCIPE DI NIENTE, ERA E UN MORTALE BRUTTO, PRINCIPE DI NIENTE E SOPRATTUTTO NON RE DEGLI DEI?!?!?!?! AAAAAAAARGH (onomatopea dello sclero, perché non so come si scrive, il mio professore di italiano non era dei migliori ehm ehm...Poli ti amiamo lo stesso)

Prendo i fulmini che ho nel mio armadietto color oro e li scaglio contro il primo tipo che trovo: ecco, Asclepio, perfetto, così faccio felice anche Ade....

Non posso subire un tale affronto.... quel mortale con la faccia da coniglio schiacciato da Polifemo me la pagherà muahahahahahahahahaha - risata malefica e isterica- forse dovrei andare da uno psicologo, però non so dove lo troverò, ultimamente non ci sono molte richieste. Forse perché l'ultimo è "volato" giù dall'Olimpo?

Boh, chissà. Sta di fatto che NON POSSO LASCIARE TALE SCEMPIO IMPUNITO. Fulmineo (Dio dei fulmini, fulmineo.... eh, eh, eh, dai. OK scusate la smetto), miro attentamente quel lurido mortale e ... ZACK (chiamatemi anche regina delle onomatopee). Finalmente, rifocillato il mio ego, poso il fulmine nell'armadietto e me ne torno in camera, cercando altre mortali da "corteggiare" (leggere: "importunare").

EVEN WHEN YOU ARE CRYING YOU ARE BEAUTIFUL TOODove le storie prendono vita. Scoprilo ora