Alex-1

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È il mio primo anno al college e l'obbiettivo è farlo sembrare esattamente come nei film. Per questo mi sono subito piombato alla prima festa di cui ho sentito parlare,perchè questi anni sono fatti per divertirsi. La parte bella di me è che non riesco quasi mai ad ubriacarmi del tutto,sarà perchè mio padre è un drogato in riabilitazione e non ho voglia di seguire le sue orme. Comunque sia,ho il privilegio di ricordarmi abbastanza bene quello che è successo ieri sera,e credetemi,con tutto quello che girava è un privilegio riservato a pochi.
Appena arrivavi davanti alla villetta notavi subito tutte quelle luci natalizie totalmente fuori luogo appese dappertutto nel giardino e all'ingresso. Credo che fossero le uniche luci che avevano,ma avrebbero fatto meglio a evitarle. Ero andato con l'obbiettivo di farmi una certa Meredith,perchè sua madre era una importante nel college fino a qualche anno fa e magari avrei avuto dei favoritismi. Sappiate che non mi vergogno di queste cose,anzi,ne vado fiero in un certo senso. Comunque,entrando nella casa ho totalmente perso di vista il mio scopo. Accanto al bancone delle birre c'era una ragazza con i capelli biondi e...non dirò che aveva un bel sorriso,anche se è vero,perchè sa di ragazzo romantico,ma aveva un bel paio di tette. Ho capito subito che la priorità diventava lei,chiunque fosse. E in effetti, nemmeno le ho chiesto il nome.
Dopo essere rimasto fin troppo imbambolato a fissare quella ragazza,ho iniziato a bere. Non per farmi coraggio,non ne ho bisogno, solo per farmi credere ubriaco a tal punto da non essere padrone delle mie azioni. Sembrerà strano,ma ho sempre avuto piú successo da finto sbronzo che da sobrio. L'importante è bere il piú vicino possibile alla tipa che vuoi farti,così ti nota. Io bevevo una birra dietro l'altra, lei un Jack Daniel's dietro l'altro,e siamo andati avanti così per un bel po',fin quando non ha iniziato a barcollare e mi sono fatto avanti.
«Sembra che tu abbia bisogno di un appoggio.»
«Forse,o forse mi serve solo il bagno,devo fare pipí. AHAHAH»
Standole vicino,sapeva di alcol e di fiori. Non è una combinazione che stona,anche se potrebbe sembrare così. Il vestito rosso le si era allentato sulla vita,dove era tenuto da un fiocco,e così la spallina sinistra era scesa un po'. Dio,quanto era sexy.
«Ti farei volentieri compagnia in bagno,ma non credo di sapere dove si trova.»
«Oh lo so io,vivo qua,sai? So anche dove sono le camere da letto se t'interessa.»
Non so se quella ragazza fosse così normalmente o solo da ubriaca,ma ad ogni modo,la situazione iniziava a piacermi parecchio,e mi preoccupavo diventasse visibile agli occhi di tutto. La ragazza continuava a guardarmi e a ridacchiare,così mi sono detto di cogliere la palla al balzo.
«Seguo te,piccola.»
E quindi mi prende la mano,e mi porta al piano di sopra,rischiando di cadere un gradino sí e quello dopo pure.
In cima alle scale l'ho presa in braccio,pesa come una piuma ma é talmente alta che i piedi quasi le toccavano terra. Aveva la pelle liscia,appena un po' sudata,piú che altro per effetto degli shottini,ma persisteva il profumo di fiori. Mi guardava e rideva,come se non capisse che succedeva. O forse lo capiva e le stava bene,rideva per questo. Tenevo le mani sotto il vestito,tenendole aperte le cosce,e la guardavo anch'io. Poi mi ha baciato. Non mi era mai successo di non dover fare il primo passo,ma quel gesto mi ha reso incontrollabile. Ho aperto di fretta e furia la camera che avevamo di fronte,senza nemmeno curarmi di vedere se c'era già altra gente. Per fortuna eravamo soli.
L'ho buttata sul letto già disfatto da qualcun altro,ero addosso a lei e le nostre lingue si intrecciavano riempendo ogni spazio tra di noi.
Non ci ho messo molto a levarle tutto di dosso,e d'altra parte lei non ci ha messo molto a lasciarmi completamente nudo. Ecco,da quel momento è come se fossi stato ubriaco sul serio,perchè ricordo solo che è stato fantastico.
E ora mi sono svegliato in quello stesso letto,senza lei accanto,ma sento la sua voce nella stanza accanto,penso si stia dando una rinfrescata perchè sento l'acqua della doccia. È il momento di andarmene. Sono ancora stordito da questa ragazza, in genere non mi dispiace andar via dalla casa di quelle da storia di una notte,perché poi si attaccano,ma è come se avessi la sensazione che questa notte non sia stato solo sesso.
Sono le 8 del mattino,devo sbrigarmi se voglio arrivare a lezione. Non che m'importi piú di tanto,ma voglio andarmene da questa casa dove abita una ragazza troppo bella per essere vera. Metto i pantaloni e le scarpe senza i calzini ed esco allacciando la cintura,con la camicia in mano. Sono abituato ad andarmene così "furtivamente" dalle case altrui, per cui sbattere la porta d'ingresso lo considero un errore da principiante. Ma l'ho fatto. Sono distratto.
Per il resto della mattinata provo a concentrarmi sui prof e sui ragazzi alla mensa che parlano di pugilato,ma mi torna in mente solo la ragazza con i capelli biondi e il profumo di fiori.
I ragazzi del pugilato parlano di Meredith,del fatto che ormai la soprannominano "Stranamore" per una cosa successa alla festa. Dalla descrizione capisco che non è quella con cui sono andato a letto io.
Piú tardi,andando verso la palestra, riconosco in cortile questa famosa Meredith. È carina,decido di fare il simpatico. Le do una pacca sulla spalla: «Buona sera,Stranamore!»
E tiro dritto. Tirando dritto,la vedo,proprio davanti a me. La ragazza che profuma di fiori.

How to save a lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora