Meredith-2

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Avevo scelto di fare la brava,di non lasciarmi coinvolgere dai ragazzi che avrei incontrato al college. Ma non è facile dire addio,soprattutto un addio che vorresti far essere un "ci vediamo dopo".
Ho girato le spalle,continuo a ripetermi di non guardarmi indietro. Fuori piove.
Mi fiondo correndo fuori dall'edificio,non sapendo cosa urto nell'atrio. Tiro un sospiro di sollievo quando mi ritrovo in cortile. Era come se si fosse fermato il mondo,come se si fosse fermato il mio cuore,il mio respiro. Trattenevo il fiato e me ne sono accorta solo ora che i miei polmoni hanno richiesto aria. Tutti hanno l'ombrello,tranne me. Cioè, ne avrei uno nella borsa ma sento gli arti paralizzati,quindi non riesco a prenderlo.
«Ehi,Meredith? Mer!»
Guardo il cielo,e mi sento stupida ad essere stregata.
«Merediiiith!!»
«Cosa? Oh,George,dimmi...»
«Perché hai deciso di farti la doccia all'aperto?»
«Non lo so.»
George quasi mi trascina con lui sotto il suo ombrello,e andiamo dagli altri,che ci aspettano al cancello principale. Camminando stiamo entrambi in silenzio,e mi concentro sul rumore ridondante della pioggia.
Il cancello principale sembra quello di una prigione dei film di fantascienza,alto sei metri,tutto di ferro scuro,con le estremità appuntite. Non vedo Izzie,c'è solo Cristina ad aspettarmi.
«Poi ne parliamo?»
«Poi.»
Passo sotto l'ombrello di Cristina. Perchè diavolo sono così scossa da una cosa tanto stupida? Cosa può avere di tanto speciale Derek? Non riesco a capire perchè non riesco a lasciarlo andare,e perchè quando ci provo mi sento svenire.
Cristina mi parla della sua prima fantastica ora di anatomia,anche se sa che non la sto ascoltando. Però sentirla parlare mi da in qualche modo l'impressione che sia tutto normale,tutto apposto.
Sono immersa nei miei pensieri, fantastico su cosa farei adesso se non avessi fermato Derek quando voleva provarci. Probabilmente sarei al cinema,o distesa con lui nel giardino di casa sua. Oppure nel letto. Sì, è più probabile.

Il soffitto della mia stanza deve essere rifatto,è di un azzurrino scrostato abbastanza inquietante. E se fossimo collegati? Se fosse quello giusto e per questo non riusciamo a staccarci? Siamo quelle due persone che non si erano mai viste,che nessuno immagina insieme fin quando non ai vedono accanto. È come i pianeti,o il sole e la luna. Diresti mai che il sole e la luna sono fatti l'uno per l'altra? Li vedi sempre distanti,sempre in momenti diversi,fin quando non osservi un'eclissi. E ti accorgi che anche se sembrano così lontani, possono baciarsi,possono ritrovarsi. La cosa più bella è che non puoi fermare il loro percorso,non puoi evitare un'eclissi.
Posso essere la luna, e Derek può essere il sole. Eravamo inconsapevoli dell'esisistenza dell'altro, ma inconsapevolmente ci avvicinavamo,e ci siamo uniti in un giorno d'eclissi.
C'è una differenza tra gli astri e le persone. L'unione degli astri dura pochi minuti; se riesci a riconoscere la tua eclissi,invece,dura tutta la vita.
«Okay Meredith, sei qua dentro da quattro ore,quindi o vai a pulire la cucina o segui me e Izzie che ci siamo messe un vestito carino e vogliamo uscire per una serata "solo ragazze". E ovviamente il mio consiglio ai butta sulla tequila che potrei offrirti. Ora, alzati e infilati sotto la doccia.»
«Io sono la luna,Cristina.»
«Che cosa?»
«Io sono la luna,e lui è il sole. Siamo in fase di eclissi.»
«Tu sei in fase delirante.»

Da Joe è pieno come al solito. Izzie sta ballando con Alex,quello che a quanto pare si è fatta ieri notte,Cristina è già ubriaca e si è piazzata davanti al bersaglio delle freccette. E io sono al bancone,a bere non so perchè bicchieri di soda e basta.
«Cosa bevi?»
Oh merda. Non può essere qua. Anzi si,è la mia eclissi.
«Mi stai ignorando?»
«Ci sto provando.»
«Non dovresti ignorarmi.»
«E perchè?»
«Perché sono uno che se conoscerai imparerai ad amare.»
«Davvero?»
«Oh sí!»
«Quindi se ti conoscerò,imparerò ad amarti?»
«Oh sí.»
«Sei uno che si piace molto.»
«Nascondo solo il mio dolore. Qual è la tua storia?»
«Non ho una storia,sono solo una ragazza in un bar.»
«Mh,e io un uomo in un bar.»
«...Tequila.»
«Che cosa?»
«É quello che bevo: tequila.»
E giú la tequila. Domani me ne pentirò, me ne pento sempre la mattina. Oh no,non di aver dato una chance a Derek,solo di ubriacarmi. Lui beve scotch.

Stavolta mi sveglio nel mio letto che ancora la luce è debole. E Derek è con me.
«Mer hai...O cazzo,scusa scusa scusa! Avevo solo lasciato qua le scarpe e»
«Cavolo George,stai calmo!»
«Okay okay. Ehm,me ne vado.»
«Carino il tuo amico.»
«Derek! Eri sveglio?»
«Diciamo che mi hanno svegliato le sue urla. Ma se ti fa piú piacere puoi immaginare che sia rimasto sveglio tutta la notte per guardarti dormire e russare come un cucciolo di maiale.»
«Io non russo come un cucciolo di maiale,non russo proprio!»
È così bello quando ride,quando si gratta la tempia. È come se ti portasse con sé in un abisso dove puoi respirare solo grazie a lui. In questo momento è la mia boll d'ossigeno,e io sono in un sogno idilliaco.
«Cavolo Meredith,non ricordo niente di quello che è successo ieri sera ma sono piena di graffi,non so se hai visto qualcosa o...» E Cristina si fionda nel mio letto,tra me e Derek,nel suo solito fiume di parole. No,non mi da fastidio. Derek sarà la mia bolla, ma Cristina è il mio paracadute sulla terraferma.
«Ho incontrato di nuovo Derek al bar,abbiamo parlato...»
Vedo vagamente lui che se ne va con una risatina infastidita. Spero di non aver perso la mia eclissi per la mia persona.

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