Alex-2

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Mi hanno insegnato a proteggere ció che amo. Avrò avuto dei genitori schifosi, ma almeno questo sono riuscito a impararlo. Mi sono preso cura di mia madre quando aveva una crisi,mi sono preso cura di mio padre nel post sbornia,mi sono preso cura di mio fratello e di mia sorella quando avevano fame. Non ho mai avuto niente in cambio, se non si considerano tutte le risposte negative. I miei fratelli si lamentavano del cibo scadente, mia madre mi urlava di lasciarla morire, mio padre mi picchiava quando gli levavo di mano il bicchiere pieno di scotch. Eppure continuavo ad occuparmi di tutti loro, a un certo punto piú per senso del dovere che per l'amore che all'inizio mi aveva spinto a sacrificarmi. Un giorno però mi sono alzato dal letto e mi sono accorto di dover amare anche me stesso. Così mi sono fatto la barba,ho fatto la doccia piú lunga della mia vita,e mi sono messo in macchina. Da quel momento ho iniziato a pensare solo a me stesso, ripromettendomi di non dovermi piú preccuparmi di nessuno. Niente legami significava niente amori, niente amori significava niente preoccuoazioni. Quindi mi sono tagliato fuori dalla sfera emotiva che circonda il pianeta Terra. Ho imparato da solo che devi farti rispettare, se no stare solo non ti serve a un cazzo, ho imparato a proteggermi.
Poi ho incontrato questa Izzie Stevens, che doveva essere solo una da scopare, e invece mi ha fatto uscire fuori dall'auto in cui mi ero chiuso. Non era nei miei programmi, perchè avevo progettato una vita senza emozioni. Ora però sto seduto in un bar a parlare ad un barista grasso di questa tipica bionda stupida che non è stupida affatto.
«Tu l'hai vista prima la ragazza con cui ballavo?»
«Sí,a occhio e croce direi che l'hai fatta scappare via in lacrime dopo che hai distrutto il tavolino che mi risarcirai.»
«Certo amico,ma sai cosa? Io non volevo farla piangere. Volevo proteggerla. C'era quel tizio che lanciava freccette e la stava per colpire,non potevo permetterlo. Non ho buttato tutto all'aria per me,l'ho fatto per lei. Sono così stronzo ora?»
«Dipende. Se resti qua,allora sei stronzo lo stesso. Se vai a raccontarle questa storia,allora diventi un bravo ragazzo.»
Un bravo ragazzo...e chi mai mi aveva detto che sarei potuto esserlo? Izzie me lo aveva detto, perchè le avevo fatto conoscere l'Alex dodicenne che andava a raccogliere i dolcetti per i fratelli dalla spazzatura fuori dalle pasticcerie.
Non posso lasciarla andare. E ancora perdo tempo in questo buco di locale. Se mi sbrigo forse la trovo ancora nei paraggi.
Joe mi mette tutto sul conto, e io già sono fuori per strada che corro senza una destinazione precisa,cercando una ragazza che non so dove potrebbe essere. Le strade sono affollate, i marciapiedi impraticabili,e l'unico modo per spostarmi velocemente è districarmi tra le macchine in fila attirando a me tutti i bestemmioni degli autisti. Mi è sempre piaciuto correre,perchè riesco a non sentire la fatica,il sudore sulla pelle,il respiro pesante. Correre era la parte piú bella quando rubavo qualcosa; sí,scappare dalle guardie era la parte piú esilarante del tutto. Entro in questa fase di trance dove non vedo le macchine né le persone, e sento solo voci soffuse. Sbatto contro un palo.
«Cazzo! Cazzo che male!»
«...Alex?»
Izzie era là,davanti a me,fuori da una sartoria con un gomitolo rosso in mano.
«Ehi Izzie. Proprio te cercavo. Anche se questo non era proprio il modo in cui volevo trovarti. A proposito,come l'hai trovata una sartoria aperta a quest'ora?»
«Oh non era aperta, ma ho i miei piccoli segreti.»
Grande,la biondina ruba. Un motivo in piú per sentirmi in sintonia con lei, e non so se esserne compiaciuto o tutto il contrario,perchè non dovrei essere in sintonia proprio con nessuno. Però sorrido, sorrido perchè non riesco a controllare i miei muscoli facciali. E prima che possa bloccare anche tutti gli altri muscoli del mio corpo, le tendo la mano e camminiamo in una stradina angusta.
Che cosa...schifosa. Prima pensi a quanto tu sia forte e possa resistere alla tentazione di provare sentimenti, e poi tieni la mano ad una ragazza che nemmeno conosco.
«Ti riaccompagno a casa?»
«E hai intenzione di restarci?»
«Tutta la notte? Dio,no.»
«E chi ha parlato di tutta la notte?»
Forse ci somigliamo piú del previsto. E non penso sia una cosa buona, perchè nessuno vorrebbe somigliare a me. Quindi spero vivamente di non affezionarmi sul serio a questa ragazza, perchè potrei voler prendermene cura.

Dopo che si è addormentata sono rimasto accanto a lei. In genere me ne vado subito se non sono troppo stanco, invece con lei mi sono fermato ad accarezzarle i capelli. L'ultima volta che l'ho fatto è stato con la mia sorellina, e avevo giurato che quella sensazione di capelli morbidi tra le dita non avrei piú dovuto provarla. E i capelli di Izzie erano troppo morbidi, e profumavano troppo di shampoo appena fatto. Non c'è odore piú inebriante del pulito. Trasmette purezza, oltre che una certa dose di vulnerabilità. I bambini sanno di borotalco, e sono le creature piú pure al mondo. I fiori sanno di fiori, e sono gli esseri viventi piú vulnerabili del pianeta. Izzie Stevens,sdraiata su quel letto in posizione fetale,era come una bambina che teneva in mano un tulipano. E non è nei miei progetti occuparmi ancora di un'altra persona. Per questo sono rimasto solo un poco ad accarezzarle i capelli. Poi sono scappato via,come un vigliacco che ha paura anche della sua ombra. In effetti penso proprio di essere scappato perchè quella ragazza mi sembra la mia ombra.

How to save a lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora