Lexie - 1

502 32 4
                                    

Non so precisamente perché ho deciso di venire qui. Un po' mio padre alcolizzato, un po' la copia di un certificato di nascita trovata nel cassettone in salotto. Fatto sta che mi ritrovo davanti la casa di Meredith Grey, che a quanto pare è mia sorella. Non so nemmeno con quale scusa giustificare la mia presenza, non so come potrò rimanere abbastanza a lungo da conoscerla considerando che mi manca ancora un anno per il college*. Oltre tutto, a quest'ora sarà a lezione e quindi qua sotto che ci sto a fare?
Cammino sulla via principale cercando di far passare il tempo, ma stando sola è difficile e noioso. È anche frustrante stare sola con me stessa perché la mia mente tende a ingranare troppo quando ha il via libera. Sono passati solo dieci minuti. Tendo a mangiare quando qualcosa mi disturba, tipo...me. La pizzeria all'angolo richiama la mia attenzione,così come la pasticceria di fronte. Penso di avere il tempo di fare entrambe le tappe.
La pizza salame e peperoni sul tavolo implora pietà mentre la mangio con troppa foga,forse. Ho passato le ultime due ore rimpinzandomi, e a questo punto Meredith dovrebbe tornare a casa e non riuscirò a parlarle se non mi troverà lì sotto.
Alla cassa ho i soliti problemi per trovare i soldi nelle borse esageratamente capienti che continuo a portarmi dietro.
-Per la signorina,pago io.
Una voce calda mi arriva da sopra le spalle,subito dopo vengo affiancata da un braccio muscoloso che porge i soldi alla cassiera.
-Grazie mille.
Quando mi giro trovo davanti a me una specie di roccia umana con gli occhi azzurri e i capelli biondo cenere. Penso abbia parlato ancora,ma la mia attenzione non è affatto rivolta alle sue parole.
-Quindi?
Vengo riscossa dai miei sogni ad occhi aperti. Inizio a balbettare una risposta indefinita perché non so cosa mi abbia chiesto Mr Muscolo. Lui, da parte sua, inizia a ridere portandosi una mano alla fronte come se avesse a che fare con un caso disperato. Stranamente,questo non mi offende più di tanto.
-Ti ho chiesto come ti chiami.
In pratica, una domanda più che prevedibile a cui sarei potuta arrivare anche per intuito. Le guance mi si riacaldano e penso di essere diventata color rosso pomodoro in pochi secondi.
-Si,giusto...ehm...sono Lexie. Lexie Grey.
Un sorriso brillante sfavilla sul viso del ragazzo di fronte a me, il che mi lascia totalmente in balìa di lui come un cucciolo con il suo padrone.
-Mark Sloan.
Mark mi porge la mano, e ho quasi paura di prendergliela perché la mia è sudata per l'emozione. Cerco di ricompormi e ricambio la stretta, scoprendo con sorpresa che anche la sua mano è sudata. Esco senza nemmeno accennare un saluto, e sento che lui mi segue.
Cammino ancora per un paio di isolati con il rumore dei suoi passi al seguito. Quasi mi diverto a svoltare in piccoli vicoli che neanche conosco, a girare in tondo, ad entrare nei negozi per uscirne senza coprare nulla dopo pochi secondi, tutto solo per vedere se continua a seguirmi. Mi ritrovo davanti ad un parco non meglio identificabile,abbastanza spoglio e privo di vita umana. Nonostante la presentazione della presunta zona verde, il quartiere sembra abbastanza accogliente, non ci sono villette ma palazzi a pochi piani ben curati. Non ho idea di dove mi trovi. In fondo, conosco solo la zona della casa di Meredith. Mi raggiungono subito i passi ormai familiari di Mark.
-Ti sei persa?
Provo a non girarmi, ad ignorarlo. Ma è difficile ignorare qualcuno che potrebbe dirmi come tornare...a casa, più o meno. Non so ancora se mia sorella riuscirà a considerarmi tale, né se mi farà stare da lei. La mia casa potrebbe anche essere una panchina in questo parco macabro. Sento che Mark è ancora dietro di me perché sento le foglie che si rompono quando sposta il peso da un piede all'altro.
-Potrei essermi persa.
Mark mi gira attorno fino ad essere di fronte a me. Mi guarda dall'alto con i suoi occhi di ghiaccio. Si mette di spalle e con fare sicuro mi dice di seguirlo. Mi chiedo subito come faccia a sapere dove dovrei andare, ma scaccio il pensiero e decido di fidarmi di lui almeno un po'. Camminandogli dietro ho la possibilità di ammirare tutto il suo lavoro in palestra. Le spalle muscolose sporgono dalla maglietta stretta. Non riesco a determinare la sua età, perché ha il fascino da attore super sexy quarantenne, ma anche i tratti ancora da ragazzo. Forse va al college, magari con Meredith. Mi accorgo che prima ho camminato senza meta per un bel po', la strada sarebbe stata ancora lunga e gli sarei saltata addosso dietro ad una palazzina se non avessi parlato.
-Conosci Meredith Grey?
-Mh, Meredith Grey? Non mi pare. Chi è?
-È mia sorella. Voglio conoscerla e non so dove abita. Frequenta qua l'East Medical College*.
-Come me,quindi. Strano che non la conosca.
-È una matricola.
-Ah. E com'è questa Meredith Grey?
-Ehm...non saprei bene. Ho visto solo qualche foto. Sembra non troppo alta, magra, i capelli biondi un po' spettinati, gli occhi verdi, le labbra abbastanza sottili.
Mark rallenta il passo fino quasi a fermarsi. Soffoca una risata prima di rispondermi.
-Forse ho capito di chi parli.
La conversazione si chiude con quella frase lasciata a mezz'aria. Raggiungiamo una delle tante palazzine che ricoprivano, a quanto pare, tutta quella parte della città.
-Siamo arrivati.
Non è casa di Meredith, decisamente. Probabilmente è casa di Mark. Lo seguo e basta, intuendo tutte le sue promesse non chieste durante la strada. Il cuore inizia a scoppiarmi pensando di essere così piccola e inesperta in queste cose. E lui sembra così sicuro. Forse per questo mi lascio coinvolgere. Forse sa tutto per entrambi. Con molta disinvoltura entra nell'appartamento e mi lascia libera di fare ciò che voglio, mentre lui va dritto nel bagno lasciando la porta aperta. Sento l'acqua della doccia che scorre, il fumo inizia quasi subito a uscire e con questo esce anche un mezzo busto nudo di Mark già bagnato dall'acqua calda.
-Se mi cerchi, io sono sotto la doccia.
Mi sembra un invito così esplicito che mi concedo appena il tempo di abbozzare un sorriso. Getto la maglietta sul divano, le scarpe e i jeans per terra. Entro in bagno in intimo e mi fermo sulla porta. Mark mi aspettava già con la mano tesa e lo sguardo provocante. Mi tolgo di dosso ciò che di coprente è rimasto, e mi lascio trascinare dalla sua mano forte. Finisco sotto la doccia, spinta contro la parete, le braccia bloccate sopra la testa e il fiato di Mark addosso. Ho i brividi nonostante il calore che scorre nelle vene e nell'acqua stessa.
Le sue labbra sono sul mio collo quando arriva qualcuno. È come la fine di un incantesimo, come Cenerentola che si ritrasforma da principessa a serva.
Mark si allontana da me con un sospiro e prima di uscire dal bagno si avvolge una tovaglia attorno alla vita. Lo sento parlare con un altro ragazzo. Viene fuori il nome di Meredith. Incuriosita, esco anche io per capire di cosa si tratta. Passando davanti allo specchio noto il mio aspetto davvero poco presentabile. Fuori con Mark c'è un altro ragazzo super sexy, come se avessero creato una setta di amici super sexy. A quanto riesco a capire, almeno riguardo alla scelta dei ragazzi io e mia sorella ci somigliamo.

*istituto di mia invenzione.

How to save a lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora