-Alla ricerca del talento-

Usa il cuore.

Continuavo a pensare alle parole di Riccardo. Quella notte avevo faticato molto a dormire, il pianoforte aveva suonato tre musiche diverse di Beethoven, in più pensavo al fatto che Falco tornasse a scuola così presto. Ero preoccupata.
La cosa buffa fu che mia zia non si era accorta di nulla, stando alle sue parole, ero pazza. Era consapevole ci fosse un pianoforte nella villa ma non che suonasse da solo.
Come darle torto? L'unico che mi aveva creduta era Riccardo, e ancora mi chiedevo come fosse possibile.

Uscii di casa per andare a scuola con Gabi e fui felice di notare che Falco era sano come un pesce.

<<Stai meglio?>>, domandai salutandolo con la mano.

<<Si, ti ringrazio.>>, mi rispose mantenendo un certo distacco e si diresse in classe.

<<Che tipo...
Perché si comporta così? Pensavo fossimo amici!>>, esclamai scocciata facendo ridere Gabi. Io non lo trovavo affatto divertente.

<<Non ti ho detto che Falco è abbastanza timido con le ragazze. Dagli tempo, il fatto che ti abbia ringraziato è già tanto. Se ricordi, prima non ti rivolgeva nemmeno la parola>>

Effettivamente aveva ragione. Gabi era così bravo ad apprezzare e notare le piccole cose che mi fece tornare il buon umore. Falco era stato educato ed era un bel passo avanti.
Sicuramente non si era dimenticato di ciò che avevamo fatto per lui.
Stranamente in quel momento mi tornarono in mente le parole del professor Sharp, ricordai così che Falco Flashman suonava il piano.

Una volta entrata in classe decisi di cambiare posto, sotto lo sguardo confuso dei miei amici. Mi sedetti vicino al banco di Falco e cominciai ad osservarlo fino all'arrivo del professore di storia. In quei primi giorni ero impaziente di partecipare alle lezioni del professor Froste, ma non quel giorno.
Falco lo aveva notato ed era arrossito dall'imbarazzo.

<<S-Stai bene Shiro?>>, mi chiese leggermente inquietato. Io mi avvicinai e gli feci cenno di avvicinarsi anche lui a me.

<<È vero? Suoni il piano?>>, gli sussurrai spalancando gli occhi.

Lui si schiarì la voce. <<Lo suonavo, ma poi ho smesso. Perché?>>

In quel momento un ghigno comparve sul mio viso. <<Voglio sentirti suonare. Andiamo in aula di musica durante la ricreazione?>>, sentivo i miei occhi brillare. Ero sempre felice di conoscere un nuovo talento. Riccardo già mi aveva fatto sentire qualche pezzo al piano, chissà come se la cavava Falco.

<<Ci posso provare.>>, mi rispose Falco ormai rassegnato. Se prima pensavo di essere insopportabile, in quel momento ne ero completamente convinta. Però ero riuscita nel mio intento.

<<Che pezzo suonerai?>>, gli chiesi tamburellando le dita sul banco. Proprio in quel momento il professor Froste fece il suo ingresso in classe, accolto dal calore delle mie compagne di classe e dal mio. Si, era proprio il mio tipo.
Falco avrebbe dovuto imparare ad essere gentile e cordiale proprio come lui.

<<Buongiorno ragazzi. Siete pronti per una piccola interrogazione?
Oggi parliamo di un personaggio storico interessante, Enrico VIII Tudor, sovrano d'Inghilterra>>, ci informò il professore con un certo entusiasmo.

Falco alzò la mano e quando ebbe il permesso di parlare aggiunse:
<<Spero potremo dare maggiormente spazio alla storia delle sue sei mogli>>

Rimasi a bocca aperta, non mi aspettavo fosse preparato sull'argomento. A quanto pare nemmeno il professore se lo aspettava ma al contrario di me fu felice di passare quelle due ore a parlare di quelle sei donne sfortunate.

Tenevo lo sguardo puntato su Falco, partecipava alla lezione ed era ben preparato. Ascoltarlo era davvero bellissimo...
Vidi una luce diversa. Sembrava completamente un'altra persona e ciò mi fece diventare rossa come un pomodoro. Possibile che cominciassi a provare un certo interesse per lui?
Scossi il capo. Non poteva essere.
Dovevo scacciarlo via dalla mia testa e per farlo avrei dovuto rinunciare alla mia proposta di sentirlo suonare. Se fosse stato bravo come diceva il professor Sharp, avrei rischiato di infatuarmi davvero.

Alla ricreazione mi sorprese beccarlo mentre mi cercava. Lo avevo evitato e durante le ultime lezioni mi ero seduta nel mio solito bianco, tenendomi lontana il più possibile.
Suonata la campanella ero corsa a casa senza nemmeno salutare gli altri.

Quando rientrai completamente rossa in viso, la melodia di Claire De Lune si fece sentire.

<<Maledetto piano. Smettila!>>, urlai nella speranza di farlo smettere senza riuscirci.

Qualcuno bussò alla porta e quando la aprii mi trovai proprio colui che stavo cercando di evitare. Falco Flashman.

<<TU?>>

<<Si io. Che ti prende Ichinose? Per quale motivo mi hai evitato?>>, domandò incrociando le braccia al petto. Comprensibile si fosse offeso.

<<N-Non ti ho evitato! Che dici?>>, non ero affatto brava a mentire, in più la musica del piano non aiutava.

<<Hai un piano? Chi sta suonando in questa maniera?>>,  mi chiese Falco facendo un piccolo passo per entrare in casa.

<<Eh? Quale piano? Io non sento ni->>, mi fermai quando realizzai che Falco riusciva a sentirlo. Le parole mi si erano strozzate e non riuscii a dire più nulla. Ero paralizzata.

Spazio autrice:
Il prossimo capitolo verrà pubblicato domani mattina💜

ᴛʜᴇ ᴍʏꜱᴛᴇʀʏ ᴏꜰ ᴛʜᴇ ᴘʟᴀɴ-ꜰᴀʟᴄᴏ ꜰʟᴀꜱʜᴍᴀɴ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora