-Shiro diventa insegnante-
Il weekend era giunto e con lui il mio primo giorno di lavoro. Ero emozionata.
Zia Hitomi si era messa a fotografarmi proprio come per il primo giorno di scuola. Sospirai rassegnata, dovevo accettare quel lato della zia, anche se mi metteva in imbarazzo.
Quando uscii di casa fui sorpresa di trovarmi faccia a faccia con lui.
<<Falco? Che ci fai qui?>>, chiesi prima di voltarmi verso zia Hitomi, si era schiarita la voce. Che fosse opera sua?
<<Oggi è il tuo primo giorno. Ho pensato di recarci al lavoro insieme.>>
<<È molto gentile da parte tua!>>, esclamò la zia poggiando le mani sulle mie spalle, impedendomi di pronunciare qualsiasi parola. <<Sai, Shiro è parecchio timida ma sicuramente le fa molto piacere il fatto che tu l'accompagni>>
Mi portai la mano sulla fronte, ma notai un sorriso sul volto di Falco.
<<Si figuri, lo faccio volentieri. Vogliamo andare?>>, chiese Falco facendomi cenno col capo. La zia mi lasciò andare, la salutai con la mano e ci incamminammo verso la pasticceria.
<<La signora Ichinose sembra simpatica>>, disse Falco mentre si guardava in giro. Parlare e mantenere un contatto visivo lo metteva ancora a disagio, nonostante ormai fossimo amici.
<<Lo dicono tutti, anche se mi mette in imbarazzo a volte...
Zia Hitomi è fatta così>>, feci spallucce, guardandomi intorno a mia volta. Tanti ragazzi erano in giro nonostante fosse mattina presto.
La maggior parte delle persone se ne stava a letto a dormire fino a tardi.<<Quindi era tua zia? Pensavo fosse tua madre>>
Le sue parole mi fecero sorridere. Falco non conosceva il mio passato ed io odiavo raccontare quella piccola parte di me. Però c'era una strana musica che veniva dal cuore e mi diceva di provare a fidarmi e ad aprirmi con chi se lo meritava.
Falco, Gabi, Terry, Riccardo, Arion, JP e Skie erano le persone più care che avevo al mio fianco in quel momento. Se li reputavo amici ci dovevo provare.
<<I miei genitori sono morti quando avevo due anni. Sono cresciuta con mia zia e grazie a lei ho coltivato la mia passione per la musica>>
E per il piano, ma non lo rivelai...
<<La musica piace molto anche a me. Mio padre suonava il pianoforte e grazie a lui mi sono appassionato. Poi quando se ne è andato l'anno scorso, smisi del tutto...
Suonare il piano faceva soffrire la mamma.>>Non seppi cosa dire, non immaginavo che uno strumento potesse fare soffrire una persona. Io soffrivo per non poterlo suonare, la madre di Falco perché molto probabilmente il figlio le ricordava il marito.
<<Anche mio padre suonava il piano, mamma invece lo accompagnava con la sua voce. Erano spesso fuori per lavoro e si esibivano in molti teatri, addirittura un giorno partirono per l'America>>, dissi sollevando lo sguardo verso il cielo, un aereo stava sfrecciando tra le nuvole dirigendosi da qualche parte del mondo. <<Sarebbe stato bello vedere il mondo proprio come loro...>>
<<Puoi farlo Shiro. Non suonare uno strumento non ti impedirà di vedere il mondo.>>, rispose lui poggiando la mano sulla mia spalla, come se volesse darmi forza in qualche modo.
<<Però tu potresti...>>
Quando sussurrai quelle parole Falco divenne nuovamente freddo nei miei confronti.
<<Non posso, la mamma ne soffrirebbe e basta.>>
<<E se suonassi da me? In segreto?>>
Lui ci pensò su. Sarebbe stato un segreto nostro, non lo avrebbe saputo nessuno, nemmeno le persone a noi più care. E sarei diventata la sua insegnante.
Spazio autrice:
Prossimo capitolo: domani sera💜
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ᴛʜᴇ ᴍʏꜱᴛᴇʀʏ ᴏꜰ ᴛʜᴇ ᴘʟᴀɴ-ꜰᴀʟᴄᴏ ꜰʟᴀꜱʜᴍᴀɴ
Fanfiction//Una storia che avevo cominciato a scrivere, senza mai finirla. Spero possa piacervi, il blocco dello scrittore è passato!\\ Ci troviamo a Nara, in Giappone, dove la giovane Shiro si è trasferita da poco con la zia paterna, una donna solare che si...