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-Il vestito rosso-

<<Mhh...no. No. ASSOLUTAMENTE NO.>>, Urlò la zia scartando il decimo vestito che avevo appena indossato.

<<Zia non credi di stare esagerando?>>, sussurrai ormai imbarazzata. Ci stavano guardando tutti e stavamo facendo disperare la commessa.

<<Esagerare? Non ho intenzione di mandare mia nipote con vestiti del genere. È il tuo primo appuntamento Shiro e sono disposta a spendere qualsiasi cifra.>>

Mi portai la mano sulla fronte ma la commessa che arrivò per salvare la collega si rivelò essere un angelo mandato direttamente da Dio.

<<Allora forse questo potrebbe fare al caso vostro>>.

Ci mostrò un vestito rosso, con un grande fiocco legato dietro la schiena. Ricadeva morbido ed era leggermente sopra il ginocchio, di conseguenza non potevo considerarlo corto e nemmeno troppo lungo. Era semplice, ma carino.

<<E potrai abbinarlo con queste>>, aggiunse la commessa mostrando delle scarpette sempre di colore rosso. Avevano il tacchetto ma non avrei avuto difficoltà. Saremo stati seduti a goderci un concerto di musica classica e il teatro non era troppo distante.

La zia sembrò illuminarsi e mi costrinse a provare tutto immediatamente. Mi stavo sentendo una vera e propria "Lady".
Inutile dire che zia Hitomi comprò tutto ed era più felice lei dell'appuntamento che non me.

Quella mattina ero riuscita a parlarne in privato con Skie. Nonostante avessi instaurato un buon rapporto anche con Jade e Rosie (le altre due manager), non ero sicura potessero capirmi come Skie.
Le avevo raccontato delle mie preoccupazioni e lei mi aveva detto che stavo viaggiando troppo con la fantasia. Ero arrivata a pensare ad un bacio tra me e Falco, cosa che non era da lui e non sarebbe mai successa.
Avevo paura? Si.
Di cosa? Non lo sapevo nemmeno io.
Skie aveva concluso dicendomi che dovevo stare tranquilla e comportarmi come al solito, tutto sarebbe andato per il meglio, aggiungendo che non mi sarei dovuta allarmare nel caso Falco mi avesse confessato qualcosa (nonostante fossi io quella che probabilmente provava dei sentimenti per lui). Skie se ne era accorta e per questo mi aveva detto di non correre. Nemmeno io ero sicura di ciò che provavo.

Zia Hitomi non mi mollò neanche un secondo. Mi aveva truccata e sistemato i capelli dopo essermi fatta un bagno per nulla rilassante.
Dovetti ammettere che aveva eseguito un buon lavoro, non mi riconoscevo.
E quando Falco si presentò a casa nostra, vestito di tutto punto, i battiti del mio cuore accelerarono. Se non lo avessi conosciuto, avrei pensato che si trattasse di un principe azzurro.

<<Divertitevi e mi raccomando Falco, tieni d'occhio mia nipote>>

<<Zia...>>, la richiamai prima che Falco mi interrompesse.

<<Non si preoccupi, non la perderò di vista>>

Inizialmente volevo sprofondare ma dopo un po' il pensiero mi fece sorridere. Che si stesse preoccupando per me? Non avevo bisogno di protezione ma ero pur sempre un'adolescente di quattordici anni che stava avendo il suo primo appuntamento. Ed il fatto che un ragazzo come Falco Flashman stesse mostrando una certa galanteria nei miei confronti mi sorprese parecchio.

<<Signorina, ho pensato che questa sera avrebbe apprezzato andare a teatro con un mezzo di trasporto>>, mi disse Falco mostrando una semplice bicicletta. Ridacchiai.

<<Molto gentile da parte vostra, signor Flashman>>

Mi sedetti sul portapacchi dietro la sella e quando lui montò sopra cominciò a pedalare verso il teatro. Non era ciò che avevo immaginato ma andava benissimo così. Una volta arrivati lasciò la bicicletta in fondo alle scale che conducevano all'ingresso.

<<Non mi aspettavo venissi in bicicletta>>, gli dissi cominciando a salire i gradini uno ad uno.

<<Non era in programma ma, qualcuno mi ha avvisato che avresti indossato delle scarpe eleganti ma non troppo comode, così...>>, vidi le sue guance farsi rosse e si corresse, <<...cioè, senza offesa per le tue scarpe ovviamente...>>

Molto probabilmente c'era lo zampino di zia Hitomi o di Gabi e Riccardo. Poggiai il dito sulle sue labbra per zittirlo e lo ringraziai. Dovevamo solo goderci la serata.

Una volta accomodati ai nostri posti ci fu una breve presentazione e il concerto cominciò, scatenando in me un mix di emozioni e portando alla mente diversi ricordi: quando iniziai a suonare il piano la prima volta, il mio primo concerto e la mia prima esibizione.
Al posto del pianista, cominciai a vedere la me di soli otto anni, accompagnata dalla famosa Lina Schiller. Una pianista che poi si dedicò all'insegnamento.
Fu la mia insegnante e quando compii tredici anni, mi disse che sarebbe andata in America per tre mesi. La sostituirono con un altro insegnante, conosciuto per i suoi metodi troppo duri, ma che aveva portato tanti giovani pianisti al successo. Ray Dark.
Sosteneva che se non riuscivi nel tuo intento, significava soltanto che eri inutile e che il mondo della musica non ti apparteneva affatto.

Avevo così paura che trasformai da sola le sue parole in verità. Ignorai il dolore che provavo alla mano destra, le sue parole mi tormentavano. Sarei diventata il suo capolavoro e la signorina Schiller sarebbe stata fiera di me.

Quando tornò dall'America però, io non ero presente tra gli studenti che erano venuti ad accoglierla. Ray Dark era stato cacciato perché denunciato dalla famiglia di un altro ragazzo, che aveva subito la mia stessa sorte.
Lina Schiller si presentò immediatamente in ospedale, dove mi trovavo in quel momento.

<<Shiro mi dispiace...non possiamo fare nulla...>>

Anche il dottore non sapeva in che modo confortarmi. Mi era stato detto che non potevo più suonare il pianoforte e che non c'era modo di guarire la mia mano.

Poi supplicai zia Hitomi di portarmi via da Osaka. Lei fortunatamente lavorava a Tokyo e trasferirsi non le pesò affatto. Aveva sempre messo il mio bene al primo posto e se andare via da Osaka mi avrebbe aiutata allora...

Mi voltai verso Falco e notai i suoi occhi lucidi. Forse anche lui stava ricordando qualcosa...
Poggiai la mano sulla sua, fu istintivo e lui senza dire nulla o degnarmi di uno sguardo me la strinse.

"Grazie Falco".

Spazio autrice:
Prossimo aggiornamento: domani sera

ᴛʜᴇ ᴍʏꜱᴛᴇʀʏ ᴏꜰ ᴛʜᴇ ᴘʟᴀɴ-ꜰᴀʟᴄᴏ ꜰʟᴀꜱʜᴍᴀɴ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora