Continuai a piangere, Ivan mi strinse il collo il più forte possibile e poi... Poi buio.
Mi svegliai ed Alex era ancora lì, era tutto un incubo. Scoppiai a piangere, lui mi strinse a sé.
<<Giorgio tutt'ok?>> Non riuscivo a parlare, respiravo a fatica.
<<Hey, hey, hey... Ci sono io qui è tutt'ok.>> Mi disse accarezzandomi i capelli. <<Era soltanto un brutto sogno.>> Lo sapevo. Sapevo fosse soltanto un sogno ma cazzo, sembrava così reale. Avevo paura che Ivan potesse veramente uccidermi, o peggio, uccidere Alex. Lui cercò di calmarmi ma il mio respiro continuava ad essere irregolare, stavo avendo un attacco di panico. Lui mi prese le mani e iniziò a farmi fare dei respiri profondi. Poco dopo finalmente mi calmai e lui mi strinse. Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro.
<<Tutt'ok Giorgio?>>
<<Mh.. Si..>>
<<Sicuro?>>
<<Si, si. Era soltanto un incubo.>>
<<Me lo vuoi raccontare?>> Feci di no con la testa, volevo togliermi quel sogno dalla mente.
<<Va bene Gio'.>> Mi sorride e mi accarezzò i capelli. Ricambiai subito quel sorriso e i miei problemi sembrarono sparire. Rimasi accoccolato fra le sue braccia fin quando mi chiese qualcosa che avrei voluto non mi chiedesse.
<<Vuoi andare a mangiare un gelato?>> Potrà sembrare una cosa banale ma per me mangiare era diventato qualcosa di impossibile, poi mangiare davanti a qualcuno... Mangiare davanti ad Alex...
<<Non ho tanta fame..>> Dissi facendo un sorrisetto che però poteva capire chiunque fosse falso, e poi continuai: <<Casomai andiamo più tardi?>> Lui si limitò ad annuire mentre mi guardava. Era come se mi stesse studiando. Ed ero sicuro che l'avesse capito. Insomma... Era il mio migliore amico e mi capiva anche con un singolo sguardo. Avrei dovuto dirglielo ma avevo paura mi giudicasse. Ero soltanto un coglione che non era in grado di difendersi, avrebbe potuto benissimo giudicarmi, prendermi in giro o peggio... Passò qualche minuto e non so con che coraggio ruppi quel silenzio imbarazzante che si era creato.
<<Alex...>>
<<Si?>> Rispose senza togliermi gli occhi di dosso.
<<Senti... Io... Cioè...>> Mi prese la mano e la accarezzò. Feci un respiro profondo, con non so quale coraggio lo guardai e continuai: <<Io... Credo di avere un disturbo alimentare. Cioè... Non ho mai fame, non mangio quasi mai e quando lo faccio vomito.>> Distolsi lo sguardo da lui, abbassandolo. "Ecco ora mi prenderà sicuramente per il culo. " Pensai. Ma lui mi strinse.
<<L'avevo notato Giorgio... È colpa sua, vero?>> Mi chiese. Mi limitai ad annuire e lui mi accarezzò.
<<Senti, ci sono io adesso con te.>> Mi disse per calmarmi.
<<Non sarai sempre qui, e quando dovrai tornare a casa?>> Gli risposi. Lui mi guardò e sorrise.
<<Dovevo parlarti proprio di questo.>>