Tiro un sospiro odiavo quando sottolineava che ero una schiava lo diceva con soddisfazione dopo quello che gli avevo detto un mese fa
per averlo"umiliato" stupido ivar-"queste sono vesti da guerriera e tu non lo sei quindi non farci l'abitudine"-quelle parole mi facevano male-"ne sono consapevole so bene che non sono una di quelle donne che un uomo,un guerriero non guarderebbe mai sono solo la schiava di uno storpio che mi pesa come una palla al piede"-gli dico senza pentirmi di quello che avevo detto mi ha guardato senza dire una parola con un espressione tranquilla come se non lo avessi ferito per nulla poi mi alzo e mi metto un pò più lontano da lui che mi guardava tranquillo-"non ti ho detto che potevi allontanarti vieni subito qui"-sbuffo e mi metto di nuovo vicino a lui ma questa volta non lo degnato nemmeno di uno sguardo stava per dire qualcosa quando la voce di bjorn la corazza la sovrasta-"schiava vieni qui"-mi giro verso ivar che mi da il permesso per andarci sapevo bene che bjorn mi aveva chiamato solo per liberarmi da quel mostro che diceva solo cattiverieHai usato la sua malattia per insultarlo per ferirlo
Forse avevo sbagliato avevo esagerato ma non si può tornare indietro nel tempo ne tanto meno si scorderà le mie parole perciò me ne può rimanere solo il rimorso per quella parola che lo descriveva "storpio" non mi ha nemmeno risposto si è lasciato insultare forse se fosse stata un'altra schiava a dirglielo l'avrebbe lanciata giù dalla nave invece da me si era sempre fatto parlare in modo scortese e non mi ha mai detto nulla-"ti ho salvata?"-ecco il figlio maggiore di ragnar che mi distrae dai miei pensieri sfoggiando il miglior sorriso che aveva o almeno da quello che vedevo al buoi sembrava un sorriso annuisco facendo un sorriso timido-"qualsiasi cosa ti dice non la pensa davvero o almeno non la pensa sul serio credo sia solo geloso che tu mi parli ma non ne sono certo da ivar puoi aspettarti di tutto"-lo guardato facendo una smorfia ivar geloso di me?
No è geloso del fratello che può avere tutto e che cammina bene
Ah ecco ogni tanto quella vocina non sbagliava-"credo abbia ragione"-gli dico con lo sguardo puntato su I miei stivali-"su cosa dovrebbe avere ragione scusami?"-mi dice mettendosi vicino a me-"non posso indossare queste vesti"-sento che fa una risata fragorosa e poi mi da una pacca sulla spalla-"io credo che sei adatta per queste vesti mia madre ti porterebbe con lei solo per il tuo bel faccino navigatrice"-arrossico per quelle parole che dovevano essere un complimento,mi giro e vedo che ivar ci guardava ma appena incontra il mio sguardo si gira avevo capito che era il momento di tornare da lui è scusarmi per quello che avevo detto quindi saluto bjorn e vado dal mio padrone mi siedo di nuovo vicino a lui non mi degna nemmeno di uno sguardo quindi decido di spezzare il silenzio che si era creato da quando ci siamo incontrati-"scusami per quello che ho detto prima non volevo prendere di mira qualcosa per la quale stai male"-e sapete quale è stata la sua risposta beh non mi ha dato una risposta ha fatto finta che non esistevo non si era nemmeno girato che maleducato-"potresti anche rispondermi lo sai vero?"-sbuffa e si gira-"io non sto male per niente e ora tappati la bocca e dormi"-deglutisco ma non gliela avrei lasciata vinta-"e se non volessi dormire?vuoi farmi un aquila di sangue qui?"-per odino l'ho detto non posso crederci l'ho detto davvero-"mi sento clemente ti butterei solo dalla nave...con gli arti legati"-ah molto gentile devo dire pensavo peggio pensai alzando gli occhi al cielo accorgendomi che c'era il cielo pieno di stelle è bellissimo non so nemmeno da quanto tempo è che non vedo un cielo così bello e alla fin dei conti non mi dispiaceva essere li con ivar mi sentivo al sicuro con lui nonostante tutte le minacce che mi faceva dopo che mi ha salvata da quell'uomo senza chiedermi nulla in cambio gli devo un favore-"sei pronto per quando arriveremo?"-gli chiesi così dal nulla anche se io pensavo su quando saremmo arrivati non avevo mai combattuto con persone che volessero uccidermi sul serio ecco-"non riesci proprio a stare zitta vero?"-mi dice senza guardarmi non risposi al suo ultimo commento mi sono solo sdraiata vicino a lui mantenendo una distanza dignitosa-"da dove vieni?"-mi chiede ora girando il volto e lo sguardo sul mio-"i miei genitori stavano a kattegat poi andarono in viaggio con ragnar per Parigi erano dei semplici guerrieri ma dopo la sconfitta sono tornati e mia madre scoprendo di essere in attesa di me non parti più quindi i miei genitori insieme hanno deciso di esplorare il mare in cerca della terra d'oro fino ad ora solo che a questa terra non ci sono mai arrivati"-dico le ultime parole con amarezza mi mancavano mi mancavano da morire se loro sarebbero ancora vivi io non sarei qui e non sarei una schiava-"e ti mancano?"-non sembra più il senz'ossa crudele che conoscevo sdraiato vicino a me ma semplicemente un ragazzo normale-"a te non manca tuo padre?"-gli chiedo alza le spalle per poi dire-"mio padre mi ha lasciato in mezzo la foresta quando ero ancora in fasce mi manca ma non sarà mai all'altezza di mia madre"-non mi aveva mai detto qualcosa che riguardasse la sua vita o almeno che non riguardasse solo minacce o insulti ecco su di noi cala un silenzio di imbarazzo e ci addormentiamo.
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Ivar the boneless//ruthless
Historische Romanedopo un naufragio la vita di astrid cambia del tutto