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Uscendo dal castello il freddo sbatte sul mio viso caldo ma poco importa stavo girando per kattegat ho seguito la musica che mi ha portato nella piazza centrare dove tutte le persone si stavano divertendo schiavi,contadini tutti si divertono insieme senza etichettarsi tra di loro c'era ubbe e bjorn che si divertivano insieme hai cittadini ,ho collegato quella festicciola alla partenza dei due figli di ragnar ma più in là si rivelò così stavano ballando e una ragazza mi tira in mezzo mettendomi una collana di fiori nella pista sbatto contro bjorn che mi afferra le mani per ballare-"ti ha fatta uscire?"-mi chiede ridendo-"certo"-mi fa girare su me stessa e poi mi avvicina di più a lui -"domani mattina devo partire e io vorrei che sta notte diventassi mia"-mi dice all'orecchio sono arrossita violentemente ma non avrei mai accettato-"verrai?"-scuoto la testa -"io non ho mai fatto nulla per me è una cosa importante e non mi sento pronta"-sorride e mi lascia un bacio sulla guancia-"allora ti aspetterò fin quando non ti sentirai pronta"- ho sentito come due occhi puntati addosso ivar.. ero certa che era sceso-"e se quando tornerai avrai un'altra donna?"-gli chiedo per stuzzicarlo-"beh anch'io potrei trovarti con un'altro sta a noi aspettarci piccola navigatrice"-prova a baciarmi ma mi sposto un poco il suo sguardo è divertito vedo che non era arrabbiato-"vuol dire che aspetterò anche un bacio"-dice ridendo-"devi proprio partire?"-gli chiesi nel mentre che ballavamo-"si,vorrei andare in qualche posto nuovo e se torno vivo ti porto qualcosa visto che non posso portarti con me"-lo abbraccio-"mi mancherai"-gli dico senza vergogna mi sarebbe mancato davvero-"tornerò da te stai serena"-annuisco e continuiamo a divertirci scordandomi che qualcuno mi osservava.
Nel tardo pomeriggio torno al palazzo sola ma aprendo la porta trovo ivar seduto sul trono di suo padre ormai defunto deglutisco mi ha spaventata-"ti sei divertita?"-so che sei venuto  si glielo avrei voluto dire-"si,molto"-ma rispondo in un'altra maniera la sua espressione era fredda quasi impassibile-"e non devi dirmi nulla?"-ecco sapevo che era sceso-"ho ballato con bjorn visto che hanno fatto una festa ma tu questo già lo sai perché lo hai visto"-le sua mascella era serrata e l'espressione severa sul suo volto mi metteva sottopressione-"certo che lo so ma vorrei sapere cosa ti ha detto"-mi mordo la guancia mi vergogno a dirglielo perché dovevo dirlo a lui-"hai detto che ciò che accade nella mia vita sentimentale non ti riguarda perché vuoi saperlo"-rispondo torturando le mie povere mani-"perchè ti ha provato a baciare ma ti sei levata"-sto ancora torturando le mie povere mani che  chiedevano e supplicavano pieta ma gli ho detto tutto anche se non ero in dovere di farlo.
ora non riusciva più a nascondere la sue espressione scioccata ma non gelosa-"ma non sappiamo se quando torna tu sarai ancora viva ancora sto decidendo se bruciarti viva o farti l'aquila di sangue tutte e due le opzioni mi sembrano eccezionali"-ingoglio un boccone amaro è un mostro pensai-"vai in camera tua schiava"-faccio come mi dice e appena varco la soglia della mia camera chiudo la porta violentemente per poi buttarmi nel mio letto a piangere ma no per quello che mi aveva detto ma il nervosismo che mi provocava e che accumulavo ogni giorno era davvero troppo prima mi trattava come una persona normale come una sua pari e poi mi trattava così non nego che in questi momenti odiavo quel ragazzo.
Non posso negare però che nonostante i litigi riuscivo a sentire una forte connessione con colui che mi maltratta.
I suoi passi cigolanti,riesco a distinguerli anche se ci fosse una tempesta e il mondo  crollasse ma con mia sorpresa non è venuto in camera mia sarà andato nella sua di camera.
Ma ovviamente mi chiama sono andata da lui e mi sono chiusa la porta dietro-"schiava sciogli questi nodi"-mi siedo sul letto vicino a lui e la sua mano calda mi accarezza il viso-"ti vedo più sciupata hai cenato?"-non lo degno nemmeno di uno sguardo nonostante la domanda mi sorprende ma rispondo comunque-"certo"-dalla sua bocca esce un piccolo gemito di dolore che se non avessi l'udito così sviluppato non avrei sentito-"scusami non volevo farti male"-non mi risponde si limita solo a sospirare ma questa non era la prima volta che gli facevo male sciogliendo quei maledetti nodi e non capivo come riuscissi anche al minimo tocco a fargli male non so bene cosa abbia alle gambe anche perché non le avevo mai viste la sua armatura era larga e non sagomava molto le sue gambe-"imparerai mai a sciogliere questi dannati nodi?"-le sue parole severe mi sbattono all'orecchio che fastidio per odino appena ho finito mi alzo per andare ma mi richiama-"dove vai?"-ma che domand... aspe lo so perché vuole sapere dove vado per bjorn-"in camera mia?"- alza un sopracciglio-"e non puoi rimanere qui?"-non ero molto sorpresa della sua richiesta ma ne ero felice anche se c'era uno scopo ben preciso da parte sua ovvero di non farmi andare da bjorn ma lasciando perdere ciò mi sono buttata vicino a lui sotto le coperte e mi sono messa vicina ad ivar così da poter godere del calore che emanava ci siamo guardati per un attimo e poi ecco che ci siamo baciati non riuscivo a spiegare ciò che provavo quando succedeva ma sentivo il cuore battere a mille e una sensazione strana allo stomaco si stacca ha aperto la bocca per dirmi qualcosa ma poi la richiusa senza continuare più nulla si è semplicemente poggiato sul cuscino e quando ho visto che si è
addormentato ho sussurrato-"buonanotte senz'ossa dei miei stivali"-

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora