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I giorni passarono ed ivar non si era fatto vedere si è già dimenticato tutto? Mi chiesi ma l'unica risposta che ho avuto è stata una lacrima che ha rigato il mio viso ho scosso la testa forse è meglio lasciarmi dietro tutto ciò che è successo è andare avanti per la mia strada forse partire e andare lontano da qui e ciò che mi serviva, in un posto lontano dove niente mi facesse pensare a lui solo così riuscirei a stare almeno un pizzico meglio.
Tutti questi pensieri mi frullavano in testa e si magari non è la migliore delle idee ma partirò stasera stesso e non avrei avuto altro tempo per pensarci perché già era tardo pomeriggio sistemai la mia borsa mettendo dentro di essa solo lo stretto necessario.
Ho messo la borsa davanti la porta così che fosse stata già pronta ma prima di partire devo andare dal veggente volevo fargli alcune domande perciò con passo veloce mi dirigo dritto la sua capanna ho bussato prima di entrare e solo quando ho sentito una voce passarmi il permesso per entrare mi feci avanti, sono entrata sedendomi proprio davanti ad esso -"la piccola astrid non è più una schiava vero?"-ho sorriso e già non ero più una schiava ma la sua mancanza mi faceva terribilmente male non riuscivo nemmeno a mangiare ho aperto la bocca per fargli una delle domande che mi sbatteva in testa già da un paio di giorni ma mi precede -"so perché sei qui piccola navigatrice"- deglutisco ma rispondo alla sua affermazione
-"voglio sapere se ivar mi ama"-ride sotto il suo scuro mantello mi sono sentita presa in giro ma ho stretto i pugni -"nel suo cuore di pietra solo un nome si cela"-mi sono passata una mano sul viso e poi tra i capelli -"chi è la figura che mi si presta sempre in sogno veggente"-spegne la candela accanto a lui il silenzio dentro quella capanna era assordante qualsiasi movimento o respiro riuscivo a sentirlo tre volte più forte-"forse odino vuole dirti qualcosa"-sospiro rumorosamente ero nervosa e senza pensarci due volte sono uscita da lì sbattendo la porta non ci ho capito nulla.
Quando il sole tramontò definitivamente presi la mia borsa e sono salita su una delle tante navi che salpavano a quell'ora.
Mi misi comoda lontano da tutti e tutto quella sera non chiusi occhio dovevo vedere dove stavo andando non sapevo se sarei mai più tornata a kattegat ma dovevo andarmene mi sentivo umiliata e usata e giuro su odino che non avrei crederò mai più a nessuno uomo che mi avesse fatto la corte.
Quella notte sulla nave l'ansia mi mangio viva pregavo gli dei affinché io arrivassi sana e salva in una terra vicina stare su una barca senza di lui è tremendo non avevo nessuno ero sola lì mi resi conto per davvero quanto io mi fossi legata al principe norreno si lo pensavo ma non avevo mai sentito la sua mancanza in questa maniera brutale.
Forse la persona che si cela dentro il suo cuore e proprio quella donna dai capelli biondastri e lei la serpe di cui mi parla il veggente ne sono certa lui è innamorato di lei.
Passai la notte pensando a tutto ciò che ha fatto è che gli ho concesso di fare col mio corpo tutto ciò ha ridotto il mio cuore in brandelli ma quando finalmente il sole iniziò a sorgere la notte porto con sé alcuni di quei pensieri che ieri notte mi hanno tormentata e non molto dopo sono arrivata in una terra a me sconosciuta sono scesa lì e incamminandomi sono riuscita a trovare il villaggio con tutti i banconi del cibo e della loro religione al quando bizzarra era un popolo tranquillo mi hanno accolta con molto amore e loro stessi si sono presi il disturbo di trovarmi un alloggio nel mentre i bambini mi abbracciavano e mi tiracchiavano i capelli oramai scompigliati non parlavano la mia lingua ma sembravano capirmi.
Quando fui completamente sola nella mia capanna mi buttai a peso morto sul letto ero stanca e avevo preso molto freddo ieri notte.
Mi sono addormentata non pensando troppo ero talmente stanca che sarei stata capace di addormentarmi in piedi se non avessi avuto alloggio da queste persone così buone.

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora