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Stavano cercando di remare verso kattegat ma il vento è l'acqua era talmente forte che riuscì a ribaltare la nave ma solo quando toccai l'acqua i mostri del passato iniziano a riaffiorarmi in testa stavo cercando di nuotare o almeno di rimanere a galla quando vidi mia madre era lì con me la chiamai "mamma" mi sorrise per poi indicarmi kattegat la quale era lontana da me guardai nuovamente mia madre adesso vicino la sua figura si presta quell'uomo incappucciato che mi ha ripetuto una frase di molto tempo fa "ciò che non ti uccide ti aiuta a vivere" lì ho guardati scomparire e dentro di me sentì come se qualcosa o meglio qualcuno mi stesse dando la sua forza non sarei morta quella sera dovevo sapere cosa stava succedendo a kattegat perciò mi aggrappai a l'unica cosa vivente che mi circondava (me stessa) ho iniziato a nuotare verso la città che si faceva sempre più vicina un onda mi travolse facendomi bere un quantitativo di acqua abbondante che riusci a farmi tossire ma non mi fermai l'acqua gelida mi trapassava come lame affilate il corpo e mi rendeva difficile pure respirare quando  ma  quando giunsi alla riva sono rimasta distesa sulla sabbia bagnata per un paio di minuti sentivo ogni arto del mio corpo dolorante ero troppo stanca ma ci  ero riuscita "sono viva" pensai e ne ero felice così mi sono alzata e mi incammino per arrivare alla città quando arrivai ho cercato di non dare nell'occhio e di certo non volevo che qualcuno mi riconoscesse o tanto meno che si allarmasse anche perché era sera tardi e con quella pioggia cosi forte era difficile pure camminare.
Sembrava tutto per come lo avevo lasciato tranquillo i ricordi  che avevo creato qui non erano scomparsi mi sono tornati in mente subito chissà come stava ivar arrossi al solo pensiero chissà se era cambiato quando sono arrivata al  castello del vecchio re ragnar entro  silenziosamente e arrivai davanti la porta della sua camera il cuore mi stava per scoppiare il silenzio che c'era lì dentro era devastante ho aperto la porta sentendo cigolare il legno pensavo dormisse ma era sveglio la sua figura girata di spalle mi si poneva a pochi metri di distanza lo chiamai in un sussuro -"ivar"- non si è girato per un attimo mi sono chiesta se mi abbia sentito -"sei perfida continui a venire qui la notte a non farmi dormire"- mi sono avvicinata mettendomi davanti a lui il suo volto non era cambiato particolarmente i suoi occhi sembravano solo più stanchi ma rimanevano sempre bellissimi e persuasivi -"io sono qui adesso"- gli sussuro mi osserva e sospira pesantemente mi passa una mano sulla guancia il suo sguardo si è pietrificato ho sentito la freddezza che emanava
-"dove sei andata?"- nella sua voce sentivo disprezzo e astio non risposi a quella domanda mi ha sbattuta al muro e l'acqua che avevo su i vestiti gocciolava sul pavimento  sono rimasta in silenzio -"tu parlavi tanto spero ti resti qui bla bla ma tu sei malvagia per quattro anni ho cercato una risposta ma forse sono stato troppo clemente con te"- era adirato-"dai voce alla tua ira ivar?"- gli chiesi ero stanca non avevo forze  ma a tutta risposta mi punta un coltello alla gola lo guardo dritto negli occhi non potevo biasimarlo mi ero fatta travolgere dal sentimento dall' odio che avevo provato in passato è queste sono le conseguenze -"un uomo incappucciato mi ha detto di tornare qui e io l'ho fatto"- abbassa l'arma la sua espressione era cambiata -" odino è venuto pure da te"- li ho capito che anche lui lo aveva visto ho deglutito ero stanca e lui lo ha capito-"spogliati queste vesti sono zuppe"-esclama come se fosse un ordine ma senza troppi problemi lo faccio e apro il suo armadio prendendo una delle sue casacche e la indosso non ha detto nulla ma sentivo che non eravamo più come prima era cambiato qualcosa ed avevo la sensazione che era qualcosa di terribile mi sono avvicinata a lui facendo toccare i nostri corpi -"mi perdonerai mai?"- gli chiesi ma la sua espressione era fredda quasi impassibile alla mia domanda -"io non mi fiderò mai più di te"- annuisco alle parole che mi ha sbattuto in faccia in quel modo mi spinge per passare ma non mi sposto -"levati"- non lo ascolto e gli poggio le mani sulle guance ma prova a spingermi con scarsi tentativi-"levati o ti uccido"-lo bacio ma tiene le labbra serrate  lo guardo-"ivar"-sussuro gira il volto-"non ti voglio qui"-mi sposto leggermente da lui nei suoi occhi non vedevo più quel ragazzo che amavo ma un uomo cresciuto che non riconoscevo -"ho fatto tanta strada per arrivare qui ho nuotato per arrivare qui credi che  facendo quella faccia e dicendomi quattro cattiverie io me ne vada così facilmente?"-dico a denti stretti -"vuoi tornare a vivere qui?"-resto in silenzio la sua frase era ironica ma continua a parlare-"se non vai via sarò costretto a farti bandire da kattegat"-ero testarda non mi sarei arressa nemmeno a una minaccia del genere -"me ne sono andata perché non sei mai stato in grado di dirmi ti amo ,di rivelarmi i tuoi sentimenti,come un codardo ti sei nascosto da qualcosa che non potevi controllare"- mi tira un coltello ma non è stato difficile schivarlo -"taci"- mi mordo la guancia-"sei solo un codardo ivar"- mi spinge nuovamente al muro e mi stringe la mano sulle guance -"non ti ho mai amata non amerò mai una schiava"- gli spingo la mano e lo tiro più vicino a me con un pò di forza-"sei un codardo?"-gli chiesi con più calma adesso la sua mano mi passa sul viso spostandomi una ciocca bagnata -"qui la codarda sei tu"-deglutisco il contatto della sua mano calda sul mio viso freddo era così piacevole mi ero dimenticata questa sensazione
-"te ne sei andata senza un motivo o forse te ne sei andata perché sei una bugiarda"-dice  con certezza l'ultima parola come sei io non lo avessi amato ma non era così io lo amavo tutt'ora solo rivedendo i suoi occhi ho capito che lo amavo anche più di prima
-"bugiarda? mi sono messa davanti a te per proteggerti la prima volta beccandomi quel dolore allucinante la bugiarda non sono io"-fa un sorriso che era  tutt'altro che sincero,mi odiava ne ero certa gli messi le mani dietro il collo toccando I suoi capelli intrecciati-"mi dispiace"-serra la mascella non voleva saperne nulla ma non ero pentita della scelta che feci tanto tempo fa ne tanto nemmeno mi sono pentita di essere tornata

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora