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ivar da voce hai suoi pensieri e a questo capitolo.

quando giunsi al villaggio  passarono due giorni da ciò che era successo organizzai l'esercito e una strategia per riuscire ad entrare mi sarei  preso York e astrid ho pregato tutto il giorno gli dei senza fermarmi un attimo affinché non gli succedesse nulla, che la proteggessero fino al mio arrivo lei era talmente coraggiosa che ha sacrificato la sua vita per la mia nonostante io non gli avessi mai dimostrato nulla, nonostante io non gli avessi detto che l'avrei perdonata lei aveva scelto me a se stessa ma verita è che l'avevo perdonata la sera stessa che torno a kattegat per tutto quel tempo non sono mai riuscito ad smettere di amarla mi ha intrappolato con quei suoi occhi color nocciola e i suoi comportamenti infantili ma riusciva a cambiare e diventare donna in un attimo non sono mai riuscito a dirgli quelle due parole che lei desiderava così ardentemente continuavo a scappare e scappo tutt'ora dai miei sentimenti come un codardo ma questo lei lo sapeva molto bene sapeva anche che l'amavo o almeno credo che lo sappia quando finalmente calò il sole sono partito  accompagnato dal mio esercito perché siamo partiti la notte?beh perché avevo un piano ben diverso per entrare a York saremmo passati dalle fogne entrando direttamente al palazzo così avrei avuto il tempo di cercarla se avrei agito diversamente facendoci vedere lui l'avrebbe uccisa. quando arrivammo alle fogne sono sceso con qualche difficoltà ma nella mia testa girava solo una cosa "vendetta" l'avrei avuta per avermi umiliato ,per la morte di mio padre  e in particolare per avermi strappato qualcosa di così caro l'avrei ucciso era una promessa e lo avrei fatto nel modo più doloroso e vergognoso doveva suppliccarmi di risparmiargli la vita come un verme e lo storpio non gli avvrebbe dato quel perdono.
Era lei che mi dava quella forza io la sentivo fin dentro le ossa non se n'era mai andata in quei quattro anni mi è stata ugualmente accanto ero arrabbiato e confuso perché se n'era andata mi sentivo abbandonato avevo giurato di bandirla se mai sarebbe tornata ma quando lo avuta davanti ,quando mi guardò negli occhi tutta la mia rabbia svanì tutto il rancore che provavo era svanito camminai tutta la notte pensando a lei avevo il suo viso sorridente stampato in mente chiudevo gli occhi e riuscivo a vederla ridere come sempre era coraggiosa, era una vichinga che avrebbe raggiunto gli dei e si sarebbe seduta a tavola con i migliori quei vichinghi di cui i nomi sono leggenda e io pretendevo di essergli  accanto anche lì.
Quando si spoglio mostrandomi la sua nudità, mostrandomi le sue forme e fidandosi di me nonostante gli avessi mostrato solo il lato peggiore di ivar capi che era lei quella giusta ma non riuscivo ad accettare il fatto di non potergli dare una famiglia come tutti gli altri uomini non potevo farla felice e questo mi portò a distaccarmi da lei anche se mi aveva regalato il suo cuore io...
Io sono fuggito come un codardo mi sono nascosto nell'ombra come faccio sempre,la sua luce era troppo e forte io la spegnevo  poi  qualcosa cambio mi iniziò a trasmettere la sua luce quella sera ha preso il mio cuore e lo ha salvato.
Per tutta la mia vita ho cercato di essere "normale" ma lei..
Lei mi ha salvato e mi ha accettato per quello che ero e che sono tutt'ora mi ha salvato in tutti i modi possibili in cui una persona può essere salvata.
I pensieri mi avevano distratto dalla realtà e dai dolori che sentivo fin  quando non  siamo arrivati sotto il pavimento del palazzo di York riuscivo a vedere la luce molto probabilmente il sole era ben alto in cielo e riuscivo a sentirli pregare perciò erano tutti lì compreso il re tirai un sospiro per poi dare il segnale i miei uomini si misero a lavoro e salirono la scala per poi sfondare la grata di ferro e iniziare a uscire dalle fogne come fulmini, salgo pure io facendomi aiutare e appena sono stato fuori da lì dentro il caos mi circondava le persone cercavano di scappare per salvarsi ma con scarsi risultati quella situazione,quelle urla,quel sangue era così appagante
Sono uscito da lì dentro con un solo abbiettivo trovarla e riportarla a casa con me ho fatto un pò di strada arrivando davanti una porta non so perché mi sono fermato sentendo una forte conessione e appena poggiai la mano sul legno marcio della porta ho avuto una strana sensazione come se qualcosa mi fermasse ma ci vollero pochi istanti  per capire che lei era lì dentro

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora