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Il suo respiro caldo coccolava il mio collo mentre dormiva a differenza mia che non riuscivo a chiudere occhio. questo pomeriggio avevano provato a portarlo via da me la paura mi ha travolta e questa situazione mi rendeva così ansiosa che non riuscivo a prendere sonno doveva farsi perdonare dal suo popolo tutta questa rabbia sfogata con esso non produrrà nulla di buono pensai tra me e me e la cosa migliore era farsi perdonare ma tra i mille pensieri gli passo la mano sulla guancia sento che mi stringe i fianchi avvicinandomi ancora un altro pò a lui-"sei sveglio?"-gli chiedo in un sussuro incerto-"si"-alla sua risposta continuo a parlare  cercando di uscire questo discorso anche se mi veniva difficile-"ivar perché non abolisci queste regole?"-il silenzio fu devastante e denso ma non mi sono arresa così facilmente-"dove ti porterà questa cattiveria?la gente prima viveva libera e adesso deve stare sempre allerta a non sbagliare nulla che muore, chi sei tu per decidere chi deve morire o no"-si sposta ignorando le mie parole fingendo che io non esista ma dopo qualche minuto mi risponde-"pensi di potermi comandare?"-deglutisco la sua voce era talmente acida e piena di astio che mi mise i brividi ma decido di prendere la situazione in mano o almeno ci provo e mi metto sopra di lui appoggiando i gomiti sul suo petto il cuore mi batteva talmente forte che temevo potesse sentirlo-"io credo in quel ragazzo che mi hai mostrato e non al senz'ossa ivar"- la sua mano mi sposta una ciocca di capelli corvini dal viso-"non lo vedrai mai più"- mi mordo la guancia sentendomi in imbarazzo alla sua ultima affermazione mi poggia la mano  sul collo e mi avvicina alle sue labbra -"grazie per  avermi salvato"- quelle parole erano sincere e per un attimo l'ho sentito ho sentito quel ragazzo e mi mancò un battito ho scosso la testa cercando di riprendermi -"io morirei per te"-gli sussuro all'orecchio era la pura verita -"moriresti?"-annuisco e continua a parlare-"non dire cose di cui non sarai mai certa"-lo abbraccio avevo bisogno di stringerlo tra le mie braccia -"facciamo un figlio"-gli chiedo ma mi spinge un pò, quell'espressione glaciale si era intensificata-"perchè non capisci che io non posso darti una famiglia astrid"-deglutisco e continua a parlare-"posso regalarti tutto ma questo non posso farlo"-lo prendo  dalla casacca e lo tiro a me-"e io ti dico che lo possiamo avere "-spinge le mie mani-"dormi adesso"-mi abbasso al suo orecchio -"per questo non vuoi dirmi che mi ami?"-sbuffa-"non ti ho mai amata"-mi poggio nuovamente sul letto senza rispondergli mi feriva ma non potevo dargli tutti i torti ho sentito le lacrime bagnare il mio viso in silenzio sento la sua mano tra I miei capelli senza dire nemmeno una parola siamo rimasti in silenzio per un pò fin quando non ci siamo addormentati.
La mattina seguente non l'ho trovato nel letto ero da sola mi sono alzata sedendomi per poi passarmi le mani sul viso così per svegliarmi un pò chissà dov'è andato ancora era presto ma mi sono vestita e sono uscita per capire un attimino dove potesse essere ivar mi guardai attorno e l'unica cosa che vedevo era un gruppo di persone  allarmarsi tra di loro così decisi di avvicinarmi per ascoltare -"che succede?"-chiesi confusa un ragazzo mi rispose subito -"re ivar è andato da re ealle senza nessuna truppa"-lo uccideranno bisbigliai tra me e me che credeva di fare quel pazzo?mi sono domandata dirigendomi alle stalle per prendere un cavallo dimenticandomi di rispondere a quel ragazzo saltai in groppa al mio destriero e uscì da kattegat di corsa le tempie mi pulsavano come cavolo vorrebbe vendicare suo padre se muore eh?ho scosso la testa stringendo le redini per tutto il tragitto fatto di corsa ho pensato se si potesse essere così tanto consumati dall'altra persona da poter rischiare la propria vita per essa? Beh non lo so sono stata talmente egoista che adesso mi odia ne sono certa ma volevo farmi perdonare e se questo comporta qualche sacrificio lo farò non mollerò adesso che sono tornata di certo.
Quando giunsi alle terre di re ealle sono entrata cercando di passare inosservata e ci sono riuscita adesso il problema era entrare al palazzo ma un idea c'è l'avevo anche se mi disgustava riusci a sedurre una guardia che mi fece entrare nel palazzo adesso mi trovavo seduta su di lui per terra lo stavo baciando così da distrarlo così riuscì a ferirlo alla gola  e tappargli la bocca ci vollero pochi secondi prima che morisse del tutto ma appena chiuse gli occhi mi sono alzata velocemente prendendo l'arco e le freccie che gemevano vicino ad esso ho iniziato a camminare con passo veloce fino ad arrivare in una piccola stanza che affacciava proprio dentro un'altra stanza molto più grande dove c'era ivar era tenuto da due guardie mentre di fronte a lui si prestava re ealle con tutta la sua arroganza che di certo non superava quella del senz'ossa lì ascoltai parlare prima di fare la qualunque -"il figlio storpio di ragnar che si presenta qui senza il suo esercito chiedendomi gentilmente di andarmene dal mio palazzo che paradosso vero?"-dice ridendo coinvolgendo le guardie che scoppiano in una risata fragorosa ma continua a parlare mentre ivar rimane in silenzio ad osservarlo -"sei così misero  senza il tuo esercito così debole tuo padre si starà rivoltando nella tomba "-ho stretto l'arco tra le mani sporche di sangue tendo la corda dell'oggetto per poi scoccare la freccia su re ealle che lo colpi alla spalla subito tutti si allarmarono-"allora non sei solo figlio del diavolo"-gli urla ma sul volto di ivar rimase quell'espressione glaciale scoccai un'altra freccia sulla guardia prendendola alla gola lasciarono subito ivar che cadde per terra per chiamare i soccorsi quindi scendo da lì per andare da lui ho corso cercando di non farmi vedere quando mi ha vista ha cambiato subito espressione mi butto a terra da lui accarezzanddogli il viso la stringe la mia mano alla sua stavo per dirgli qualcosa ma re ealle ci interrompe mi punta la spada ma non fu ciò che mi allontanò da ivar -"tu sei la figlia di quel pagano che andava in cerca della terra d'oro"- deglutisco come faceva a saperlo -"sei venuta fin qui per salvare lo storpio e rischiare la tua vita? Sei tale e quale a  quel maiale di tuo padre era così folle"-ho stretto I pugni -"mio padre non era un maiale"-mi tira su sbattendomi sulla libreria accanto a lui  facendo cadere alcuni libri  per terra e inizia a urlare nuovamente-"TUO PADRE ERA UN ESSERE SPREGEVOLE"-il suo sguardo era pieno di disprezzo cosa c'entrava mio padre adesso non riuscivo a capire arrivarono altre guardie che presero ivar e lo alzarono spinsi con scarsi risultati l'uomo che mi si poneva davanti chiamai ivar che fece resistenza ma quando quell'uomo  mi poggio la spada al collo girandomi verso di lui  non si mosse più -"a te la scelta navigatrice del demonio lascio andare lo storpio e non lo ucciderò ma tu resterai qui e morirai cosa vuoi fare?"-cerco di dimenarsi e mi urlo di non accettare ma in cuor mio sapevo che era la cosa migliore una lacrima amara mi scivolo sul viso e poi risposi-"lo accompagnerete fino a casa senza torcergli nemmeno un capello?"-chiesi sentivì un paio di occhi bruciarmi addosso eppure sono proprio sicura che siano i suoi -"se è ciò che desideri"-mi rispose con aria balorda mi prendeva in giro in un certo senso ecco risposi con un si deciso non ho guardato ivar non ci riuscivo senti solo i passi che lo portano via tra le risate

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora