Vivevo ancora in quel villaggio in cui arrivai ben quattro anni fa scappando da qualcosa o meglio il pensiero di qualcuno di cui non ho sentito più parlare ma lasciando perdere questo discorso sono riuscita ad imparare la loro lingua perciò riuscivo a capirli meglio rispetto a prima quella mattina stavo raccogliendo delle bacche insieme hai bambini del villaggio stando attenta che non mangiasserò quelle velenose amavo quelle piccole pesti.
Quando li riaccompagnai tutti dalle loro madri andai al mare e mi sedetti su una delle rocce e lo fissai per svariati minuti quella tavola di un blu accesso mi aveva portato via tutto quattro anni fa ma nonostante tutto nonostante la mia paura io amavo ancora viaggiare e se solo sarei più forte tornerei a salpare ma c'era qualcosa dentro di me che lo impediva ed era molto più forte della mia forza di volontà era qualcosa di molto più oscuro
Tirai un sassolino che rimbalzò sulla superficie dell'acqua per poi essere inghiottito dalle acque proprio come fu inghiottita la mia famiglia e triste pensai nessuno vorrebbe vivere senza avere qualcuno come punto fisso o pilastro, qualcosa che ci servisse da riparo e che ci proteggesse,qualcuno che ci ami proprio una madre ama i suoi figlio e non nego che per un periodo della mia vita ho avuto la mia famiglia ma dopodiché la mia vita è andata a rotoli e non è stato facile riprendermi tutt'ora non mi sono ripresa ma lo sto accettando anche perché era l'unica cosa che potevo fare e nessuno mi avrebbe tornato indietro la mia famiglia questo è sicuro.
Mi giro per colpa di un rumore di passi e dello scricchiolio dei legnetti che era quasi impercettibile al mio udito ma appena mi giro vedo la figura che mi appariva molto tempo fa nei sogni quella figura incappucciata che non vedevo da molto mi indica e inizia a parlare -"solca i mari e torna a kattegat dove il fuoco divoratore sta incendiano tutto"- lo guardo in silenzio per odino che vuole continua a parlare -"ricordi ciò che non ti uccide ti aiuta a vivere ,prima che tramonti il sole dovrai salpare per kattegat"- non sono riuscita nemmeno a rispondergli e dirgli che non sarei andata da nessuna parte che non c'era più era scomparso eppure sembrava così reale io li ho sentiti i suoi passi.
Ho scosso la testa alzandomi da quel masso e tornando in fretta nella mia tenda dove mi sono spogliata e ho indossato la mia vecchia armatura che non mettevo da molto ho preparato la borsa con la quale sono arrivata qui e mi sono diretta verso il porto e pensandoci se fossi stata una persona un pizzico più ragionevole non partire così alla cieca solo per una visione che parla di un problema che magari è del tutto inesistente ma nella mia testa frullava solo una cosa e se quello era odino? perché mi si è prestato davanti con quelle vesti da barbone?e se fosse tutto nella mia mente? Sarei pazza Beh questo non lo so ma una cosa la sapevo quando la nave si allontanò abbastanza dal porto e la distanza era già notevole mi è mancato un battito al cuore lì capi che quella paura non mi era passata per nulla e che per me quelle acque erano ancora e solo un abisso di morte ma ormai era troppo tardi per tornare indietro ero troppo lontana dalla costa le lacrime si mescolavano alla pioggia che cadeva sul mio viso mi ero promessa di non tornare mai più a kattegat ma stavo tornando la che stupida,stupida,stupida
Mi ripeto stringendo i pugniForse vuoi solo accettarti che quello storpio stia bene
Credo di star diventando matta.
Mi do un colpetto sulla testa cercando di riprendermi con scarsi risultati non devo più ascoltare quella maledetta vocina e ho come il presentimento che finirò per farmi uccidere per colpa di questo viaggio.
non sono nemmeno certa che stia succedendo qualcosa magari non era nulla, un'altra scossa alla nave e il mio cuore stava per scoppiare lo sentivo uscire dal petto ma è bastata un'altra scossa per farmi scivolare cadendo dove gli uomini remavano e sono arrivata sotto la tenda sbattendo la schiena sul tronco della nave non ho emesso nessun suono sono stata a guardare quei bambini piangere le loro urla disperate mi hanno dato la forza di alzarmi e tornare fuori come se qualcosa o meglio qualcuno mi stesse alzando da terra dandomi tutta la sua forza sono uscita ad aiutare gli altri per sistemare le tende e le vele un pò meglio così da tenere la gente a riparo in lontananza riuscivo a vedere una terra che subito riconobbi era kattegat.
STAI LEGGENDO
Ivar the boneless//ruthless
Historical Fictiondopo un naufragio la vita di astrid cambia del tutto