Capitolo 5

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Dopo due settimane quasi si stavano abituando alla situazione. Charlie e Dean dormivano ancora insieme, e lo stesso valeva per Sam e Castiel.
Non facevano altro che ricerche, tutti i giorni cercavano altri eventi simili a quelli accaduti il giorno della "trasformazione" di Dean e Cas, purtroppo senza successo. Era come se i serpenti fossero spariti nel nulla.
-Ehi, ragazzi! C'è il Luna Park in città, che ne dite di farci un salto?
Charlie entrò nel bunker stringendo fra le mani un volantino di quelli che si trovano al supermercato, seguita da Sam con in mano i sacchi della spesa.
-Hai preso la crostata?- chiese Dean, spiaggiata su una delle poltrone che aveva trovato in una delle stanze del bunker e che insieme a Castiel aveva sistemato più o meno all'ingresso.
-Certo, Dee.-sospirò, prendendo la confezione dal sacchetto di carta e sventolandola.
-Ai mirtilli?
-Alla ciliegia. C'era solo quella.- borbottò, e Dean mise il broncio.
-La crostata di mirtilli è la migliore, e lo sai. Altro che ciliegie...- sbuffò, tornando a fissare la TV che Charlie aveva salvato da una discarica la settimana prima e che avevano deciso di mettere a metà fra la biblioteca e la sala con l'enorme tavolo che si illuminava che avevano usato per localizzare gli angeli caduti l'anno prima.
Castiel sbucò dall'altra poltrona, coi capelli tutti arruffati e gli occhi assonnati. Vide Sam e gli sorrise appena, quasi arrossendo, poi tornò anche lei a guardare il film.
-Ci sarebbe anche un divano da trasportare qui.-mormorò distrattamente la maggiore dei Winchester.
-Dean, qui non ci sta.-borbottò Sam, incrociando le braccia al petto.
-Puoi spostare il tavolo, no?
-Un tavolo che certamente pesa due tonnellate.
-Quanto sei melodrammatico!-sbuffò, e si alzò in piedi, guardandosi attorno. -Se mettiamo il divano qui e togliamo le sedie siamo a posto!
-Ragazzi, ma mi avete ascoltata almeno per un minuto o...?- Charlie mise il volantino davanti agli occhi di Dean. -Stasera ci andiamo, ho deciso. Siamo chiusi qui dentro da troppo tempo, soprattutto lei.- indicò Castiel. -Dee, Cassie... Vedete di vestirvi come si deve, mh?

Il Luna Park di Lebanon era parecchio affollato. Bambini di tutte le età che andavano a vedere le gabbie con gli animali feroci, donne che si recavano dalla cartomante per sapere se i mariti le tradivano, bancarelle con cibo di ogni sorta...
Per Dean era il Paradiso.
Sam prese Castiel per mano non appena varcarono l'arco d'entrata.
-Non ti allontanare, okay?- disse. Gli sembrava di essere un genitore con la figlia.
Cassie annuì velocemente, stringendo il palmo del Winchester.
Charlie e Dean si fiondarono sul cibo. La Winchester non ricordava l'ultima volta che aveva mangiato così tanti dolci in vita sua. Mele caramellate, marshmallows abbrustoliti, canditi, dolciumi... le sarebbe sicuramente venuto un mal di pancia, se il suo stomaco non fosse stato abituato con gli anni a reggere montagne di schifezze.

Castiel vide una strana bancarella con dei fucili appesi al soffitto. Aggrottò la fronte. -Samuel, perché mettere delle armi in mostra in un luogo di solito per infanti?- domandò seriamente.
Sam scoppiò a ridere. -Ma no, Cassie! Sono finti!
-E... qual è il loro scopo lì?
-Servono a centrare dei bersagli appesi.- spiegò, mentre si avvicinavano.
-Giovanotto, vuole dimostrare alla sua ragazza la sua abilità?- chiese l'uomo dietro il bancone. -Due dollari, prenda un fucile e le dimostri chi porta i pantaloni!
-Non capisco...anche io porto i pantaloni, Samuel.- mormorò Cassie. Sam ridacchiò e pagò i due dollari. Afferrò senza fatica uno dei fucili e riuscì a fare centro senza nemmeno prendere la mira. Deformazione professionale.
-Co-complimenti...!- deglutì sbigottito e anche un po' spaventato il commerciante. -Scelga...scelga pure quello che vuole...!- si nascose sotto il tavolo.
Castiel fece vagare lo sguardo sui premi appesi, finché uno di essi non le saltò all'occhio. Era un peluche a forma di cucciolo d'alce. Lo fissò con insistenza, non aveva il coraggio di chiederlo a Samuel.
Lui però se ne accorse, e le sorrise appena. Allungò il braccio e lo prese, staccandolo dal supporto e porgendoglielo. Andarono via per cercare gli altri, e Cassie si strinse al petto il regalo.

Charlie si lanciò in bocca l'ennesima caramella gommosa, scoppiando a ridere nel vedere che Dean non riusciva a fare centro e continuava a buttare dolciumi a terra o addosso agli altri passanti.
-Devi prendere la mira!-rise, e le mostrò per la milionesima volta il meccanismo.
Videro poi Castiel e Sam avvicinarsi, e Dean tirò un sospiro di sollievo.
-Si può sapere dove eravate finiti? Vi abbiamo cercati ovunque!- scrollò la testa.
-Ci siamo allontanati per un attimo, Dean. Sta' calma.- sbuffò Sam, mentre alzava lo sguardo. -...Cassie, vuoi andare sulla ruota panoramica?- chiese dopo un po' il Winchester.
Castiel aggrottò la fronte. -Sarebbe... quella?- indicò l'enorme struttura rotante di fronte a loro.
Sam annuì, e dopo averle messo una mano sulla parte bassa della schiena la trascinò verso la biglietteria.
-Ehi! Niente effusioni in mia presenza!- strillò isterica Dee, passandosi una mano fra i capelli ispidi e scrollando la testa, prendendo la mano di Charlie e inseguendoli di corsa.

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