Charlie si passò una mano fra i capelli sudati.
-Appena la troviamo le annodo le ali.-sbuffò. -Cassie!- chiamò ad alta voce.
Dean riprese a correre in corridoio e a bussare a tutte le porte, aprendo quelle non bloccate.
Alla fine la trovarono rannicchiata in armeria, vicino ad alcuni barili di polvere da sparo. Aveva la fronte appoggiata alle ginocchia.
-Cassie!- ripeté a voce più bassa Charlie. L'ex angelo alzò lo sguardo e Dean notò gli occhi gonfi di pianto. Si avvicinò all'amica e le asciugò le lacrime che ancora scorrevano.
-Vado a picchiare mio fratello. A sangue. Finché non gli accorcio le gambe.- le sorrise,e le accarezzò una guancia. -Tranquilla Cassie. Sei in buone mani.
Uscì dalla stanza baciando Charlie al volo sulle labbra.La rossa tentò di consolare Castiel in tutti i modi. Certamente essere lesbica non era d'aiuto. Lei gli uomini non li aveva mai capiti più di tanto. Con le donne era più semplice, forse perché lo era anche lei.
-Andiamo, Cassie...- sospirò esausta. -Cerca di capirlo un attimo. Non è che tu non gli piaccia! È che... crede di avere addosso questa maledizione che fa morire ammazzate tutte le donne con cui è andato a letto.
-...ma non esiste una maledizione del genere.- borbottò l'altra.
-Lo so! Ma sai com'è fatto... credo che fra Azazel e Lucifer sia uscito un po' di cervello...
-Hai letto davvero i libri del profeta Chuck?-domandò perplessa.
-Tutti quanti. E devo dire che all'inizio eri un grandissimo stronzo.
-Sono Caduto, poi. Forse... forse è stato meglio così.- abbassò lo sguardo mesta.
-Non metterti a piangere di nuovo!-esclamò. -Non ho più fazzoletti con me!-disse con finto tono supplice, congiungendo le mani e fingendo di piangere.
Questo riuscì a far strappare a Castiel una risatina. Era un inizio.Dean andò fino alla stanza di Sam ed entrò senza bussare. Il fratello era seduto sul bordo del letto, intento a fissare il muro con sguardo vacuo.
-Heya, Sammy.- la ragazza si sedette di fianco a lui. -Tutto okay?- chiese, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Sam si voltò e guardò Dean. -Sono stato meglio, ma sono anche stato peggio.
-Davvero? Tutto qui?- inarcò un sopracciglio.
-...non sto bene. Per nulla. Credo di essermi preso una sbandata, e... l'ho ferita. Sono riuscito a fare del male anche a Castiel. Castiel, capisci? L'essere più innocente di questo mondo.
-Sammy, sicuro di esserti preso solo una "sbandata"?-scoppiò a ridere. -Fratellino, sei... completamente fuso! Cotto a puntino!- si ravviò i capelli con una mano. -Castiel non è mai stato... stata...-si corresse. -...non è mai stata innocente... casomai un pochino all'antica ed estremamente ingenua.-scrollò la testa. -...ti assicuro che Cassie non...
Sam lo fulminò con lo sguardo. -Non ho bisogno di dettagli, grazie.- quasi ringhiò. -...non mi interessa sapere della vostra storia.- torno a fissare la parete.
-Ma quale storia! Solo qualche bacio e qualche toccatina... hai anche il coraggio di chiamarla storia?
Sam non rispose.Castiel affondò il cucchiaio nella confezione di gelato al cioccolato che Charlie aveva comprato quando era andata a fare la spesa con Sam l'ultima volta.
-Buono eh?-la rossa sorrise, vedendo la ragazza sporca in faccia di cacao e di quelle che sembravano le scagliette di mandorle della guarnizione. -Per un cuore infranto non c'è niente di meglio del gelato.- le arruffò i capelli scuri.
Cassie sospirò, poi lasciò andare il cucchiaio e fissò il soffitto bianco in silenzio.
-Dai, Cassie... Tutto si sistemerà.- prese il gelato avanzato e lo rimise in congelatore. Castiel non rispose, stette semplicemente in silenzio.-Allora?- Charlie guardò Dean, mentre chiudeva la porta della ormai loro stanza.
-Sam è... distrutto, o almeno credo, dai sensi di colpa. Ah, in più ce l'ha con me perché un po' di tempo fa ero io quello con fra le mani il pacco angelico... non metaforicamente parlando.
-Ah beh. Altro che subtext.- ridacchiò.
-Ehi. Non farmi pentire di averti raccontato del musical ispirato alla mia vita.- le puntò il dito contro.
-Destiel... Non è un brutto nome.-rise.
-E noi saremmo... Chan?-Dean scoppiò in una fragorosa risata. -Sembra il nome di un signore cinese.
-Stai davvero pensando a come ci chiamerebbero?-Charlie sorrise appena. -Sembra che qualcuno si sia preso una bella cotta per me.- la guardò maliziosa.
-Pfft. È solo una tua impressione.- si leccò le labbra.
La rossa si alzò in piedi e le mise le mani sui fianchi stretti. -Dici?- la baciò a fior di labbra. -Credevo volessi ricordarti di ieri sera...-si chinò ed appoggiò le labbra sul suo collo.
Dean rabbrividì e chiuse gli occhi, piegando la testa di lato per offrire più pelle, che Charlie accettò ed iniziò a mordicchiare.
Forse essere donna non era poi così male, pensò la Winchester.Castiel entrò in cucina, voleva un bicchier d'acqua.
Si avvicinò al lavello e riempì la sua tazza azzurra, poi si voltò e per la sorpresa la fece cadere. Sam la stava guardando, appoggiato allo stipite della porta. Sbatté le palpebre, senza dire nulla.
-Dobbiamo parlare.- disse a bassa voce.

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Metamorphosis
Fiksi Penggemar"Decisero di sentire allora il parere di Tiresia, che per pratica conosceva l'uno e l'altro amore. Con un colpo di bastone aveva infatti interrotto in una selva verdeggiante il connubio di due grossi serpenti, e divenuto per miracolo da uomo femmina...