Capitolo 4

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Dean si svegliò di soprassalto e si guardò attorno velocemente. Di fianco a lei Charlie dormiva profondamente. La cacciatrice non volle svegliarla. Si sedette e restò a fissarsi l'avambraccio per un tempo incalcolabile. Non poteva ancora crederci.

Aveva sognato di essere tornato al lato oscuro. E che stavolta era riuscito ad uccidere Castiel e Sam.

Si passò una mano fra i capelli, era sudata. Scese dal letto in punta di piedi e si infilò sotto la doccia, lasciando che l'acqua gelida facesse scivolare via il torpore e le brutte sensazioni.

Rivestitasi con una vecchia camicia a quadri e dei boxer si avviò in cucina, dove Sam stava bevendo un caffè.

-Hey, Samantha! Sembri provato, che è successo? Hai passato la notte a districarti i nodi nei capelli?- lo schernì, notando le pesanti occhiaie sul viso del fratello.

-No, ho passato la notte a consolare Castiel.- borbottò l'altro. –Me la sono ritrovata in camera stanotte, e... ha dei problemi nel dormire, si agitava e... credo mi abbia fatto un livido sulla gamba dandomi un calcio.

-Aspetta, avete dormito insieme? Tu... e Cassie?

-Cassie? Davvero?- inarcò un sopracciglio. -... e tu chi saresti? Deanna?- scoppiò a ridere.

-Io direi Dee. – Charlie entrò nella stanza e si sedette sul tavolo, facendo vagare lo sguardo alla ricerca di un po' di cibo. -...non ditemi che in questo bunker non c'è nulla da mangiare!

-In effetti, mi sono dimenticato di... fare provviste.- borbottò Sam, poi spostò lo sguardo verso l'ingresso della cucina. Cas avanzò con passo incerto e si affiancò a Dean, sedendosi di fianco a lei. Sam, prontamente, le mise davanti un piatto di uova strapazzate.

-MA FAI SUL SERIO?!- sbottò Dean. –Io sto morendo di fame!

-Anche lei, credimi, Dee.- sospirò Charlie, dando una pacca sulla spalla alla Winchester.

-Voglio la mia colazione.- borbottò l'altra ragazza. –Subito.

Nel frattempo Castiel aveva preso a piluccare le uova. Poi, dopo un po', ne mise una forchettata fra le labbra, e Sam la fissò con la salivazione azzerata. La ragazza alzò lo sguardo verso il Winchester e gli sorrise timidamente. -...sono buone. E... saporite. E...

-Risparmiaci i dettagli.- mugugnò Dean.

-Adesso andiamo a fare colazione, Dee. Ho trovato un posto in città dove possiamo fare il tatuaggio anti possessione.- la rossa si alzò in piedi e afferrò Dean per un braccio, trascinandola fuori.

-Ehi, ma-...

Charlie le scoccò un'occhiata parecchio eloquente, e l'altra ragazza si zittì.


-Si può sapere perché mi hai portata via così?- Dean si mise alla guida dell'Impala, ed attese che Charlie salisse sul sedile del passeggero per mettere in moto.

-Scherzi, vero? Non ti sei accorto degli sguardi fra quei due?- la rossa scoppiò a ridere. –Sembrava quasi che tuo fratello volesse una fetta di Torta Paradiso per colazione!

-Pffft. Mio fratello e Cas?- scrollò la testa. –Andiamo, è... è...- entrò sulla statale dopo qualche chilometro.

-Non è impossibile. Sam è un uomo. Castiel è... una donna, momentaneamente. E... beh, si piacciono, a quanto pare.- guardò fuori dal finestrino. –Oh, gira a destra.- disse poi, indicando una insegna lungo la strada.

-Castiel non è attratto...attratta...da mio fratello, Charlie. È impossibile.- parcheggiò di fronte allo studio di tatuaggi e la rossa la trascinò all'interno del negozio.


-Samuel?-chiamò Castiel, aggirandosi per il bunker. -...ho fame.-disse poi. Trovò Sam in biblioteca,intento a leggere alcuni vecchi libri in latino.

-Cas, ti ho fatto vedere prima come si fa, devi solo guardare nel frigo, prendere gli avanzi e metterli nel microonde.- mormorò distrattamente, per poi aggrottare la fronte. –È possibile che a fare tutto questo sia stato... Tiresia?- domandò alla ragazza, lanciandole la copia di un libro. Lei si ritrasse di scatto e lo fece cadere a terra con un tonfo. Si chinò poi a raccoglierlo.

-Sono le Metamorfosi di Ovidio.- spiegò il Winchester. -... c'è un mito che parla di come Tiresia da uomo sia diventato donna uccidendo un serpente femmina che copulava con uno maschio...

Cassie annuì. –Conosco la storia.- sospirò infine. -... mi chiedo come non abbia potuto pensarci prima.- si sedette su una delle sedie attorno al tavolo e si prese il viso fra le mani. -... sono inutile.- mugugnò.

Sam la fissò per un po', poi quando la sentì singhiozzare si alzò e la abbracciò da dietro. –Non lo sei.- disse. -...devi solo abituarti a questa situazione...

-Non ho bisogno di conforto.- disse pragmatica, con la voce ancora attutita dalle mani. -... forse solo un pochino...- borbottò poi, e sospirando prese in mano il libro, analizzando il passo che Sam aveva evidenziato.

Sam tossicchiò. –Uhm... dopo sette anni, Tiresia ha incontrato di nuovo i due serpenti e in quell'occasione ha ucciso il maschio, tornando così uomo.

-Potrebbe funzionare con Dean ma... con me? Insomma, sono... ero... un angelo, non- non sono mai stata un uomo o una donna.- non riusciva a capire cosa fare.

-Dean dovrebbe affrontare i serpenti da solo ed uccidere il maschio.- concluse Sam.

-E io resterò così.- aggiunse Castiel. –Se non altro, non dovrei più usare il corpo di Jimmy Novak.- si strinse nelle spalle.

-Mi sembra una... buona idea, Cas. Ne- ne sei... sicuro?-tossicchiò. -...cioè, sicura.

Cas si limitò ad annuire. –Adesso... potresti mostrarmi di nuovo come funziona il... microonde?- gli sorrise appena, e Sam la prese per mano, portandola in cucina.

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