Capitolo 2

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-Ancora niente?- chiese Sam, notando che Dean si stava visibilmente preoccupando. Castiel non accennava ad apparire. L'aveva chiamato, pregato, implorato di venire lì e sistemare quel casino, ma nulla. Era scomparso.

Dean scrollò la testa. –Evidentemente ha il segnale disturbato.

-Dean, credo... dovremmo sbrigarcela da soli. Sai, ehm... fare qualche ricerca.- si passò una mano fra i capelli lunghi e osservò la sua nuova sorellona. Non riusciva ancora a crederci. Sospirò rumorosamente, quasi esasperato da tutti quei pensieri, fra il Marchio, e i demoni, e le creature in generale... e ora quello.

Sperava solo che Castiel arrivasse in fretta.

-Quel dannato pennuto! Se lo becco, lo spiumo!- ringhiò. Non sopportava quel corpo, non lo sentiva suo, non era suo. Si sentiva così... debole. Non aveva più muscoli o la costituzione fisica di un armadio. Per quanto sarebbe stato una donna? Sperava per poco tempo.

Si alzò e si diresse in cucina, prendendo una birra dal frigo e iniziando a berla mentre vagava per il bunker. Il seno sbatacchiava ad ogni passo.

Sentì bussare con violenza alla porta d'ingresso, e poi i passi rimbombanti di Sam che andava ad aprire.


-...sì?-Sam spalancò l'entrata del bunker con la mano pronta sulla pistola. Ma non ne ebbe bisogno. Di fronte si trovò una ragazza avvolta in un vecchio e consunto trench beige che le arrivava fino ai piedi nudi. Aveva i capelli neri, lunghi e ricci fino alle spalle, con una frangetta ribelle che le copriva gli occhi blu e sgranati, sembrava spaventata. -...è successo qualcosa, signorina?

-Samuel.- chiamò lei, con voce seria. Aggrottò poi le sopracciglia, come se qualcosa non andasse.

-...chi sei? Come fai a sapere il mio nome?

-... Samuel, sono quello che ha stretto forte tuo fratello Dean e l'ha salvato dalla perdizione.- sospirò, quasi esasperata dal fatto che non riuscisse a riconoscerlo, anche sotto quelle spoglie.

-Cas-Castiel? Sei tu?- il Winchester deglutì. –Dov'eri? Ti abbiamo cercato tutta la mattina!

-Ho-ho usato le ultime forze che mi erano rimaste per...per venire qui.- abbassò infine lo sguardo. Il trench si era aperto sul davanti, mostrando che indossava soltanto i boxer di Jimmy, e che erano sporchi di sangue.

Sam si spaventò e si affrettò a farla entrare, chiudendole il cappotto sul davanti bruscamente. –DEAN!- chiamò. L'altra arrivò, con ancora la birra in mano.

-Cosa...?- Dean sgranò gli occhi e lasciò cadere la bottiglia di vetro in terra. Castiel mosse qualche passo verso l'altra, avendola riconosciuta, ma una strana fitta la costrinse a piegarsi in avanti e a gemere. Sam e Dean si scambiarono un'occhiata, poi il maggiore (LA maggiore) andò dall'altra ragazza e le mise una mano sulla spalla. –Cas, stai bene?- chiese. L'angelo non sembrava essere al meglio.

-Dean, il mio tramite ha subito dei cambiamenti molto evidenti...- esordì, col suo solito tono autoritario, sebbene con una voce più dolce. Poi però si strinse le braccia attorno al ventre e mugolò.

-Castiel!- esclamò Sam, e riuscì a slanciarsi in avanti in tempo prima che l'altra crollasse a terra. –Dean, ci serve aiuto. E niente angeli o demoni, stavolta.

-Non serviranno.- mormorò. -...so già chi chiamare.


Charlie parcheggiò fuori dal bunker ed entrò dalla porta principale, guardandosi attorno per capire cosa fosse successo di così urgente per chiamarla alle nove del mattino e per farle attraversare due stati interi senza darle spiegazioni.

-Ragazzi! Sono-Sono qui!- esclamò.

Sam accorse, sentendo la voce dell'amica. –Abbiamo un problema bello grande, Charlie.- disse. -...ma credo tu lo debba vedere coi tuoi occhi.


-Non ci credo.- esclamò, entrata nella camera di Sam e vedendo Dean... non più Dean, che teneva la mano di un'altra ragazza, che si contorceva dal dolore sul letto.

-Era ora!- borbottò Dean. –Dimmi cos'ha Castiel!

-Prima credo di aver bisogno di qualche spiegazione. Per esempio... da quando hai una vagina? Sempre che tu ce l'abbia, o hai preso solo la mezza pensione, mh?

-Charlie, sono totalmente donna e- che cazzo è la mezza pensione?-sbottò.

-Ragazze, non è il momento di azzuffarsi.- sospirò Sam. – Sai perché sta così?- indicò l'angelo con un cenno della testa.

-... beh, ragazzi... credo che lei si sia beccata il pacchetto completo dell'essere donna.- mormorò assente, guardando con la coda dell'occhio i boxer bianchi sporchi di rosso appoggiati sulla poltrona dietro Dean.

-Che intendi?- chiese la Winchester, sobbalzando sulla sedia.

-La vostra amica ha le mestruazioni.-disse infine, e si passò una mano fra i capelli rossi.

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