Sette anni dopo
Charlie aspettava ogni giorno che Dean tornasse. In tutti quegli anni era rimasta al bunker, ad aiutare Sam e Cassie con la loro bambina, Mary Gabrielle Winchester, e ad attendere quella che riteneva la sua anima gemella. Non riusciva a trovare una definizione migliore. Non c'era mai riuscita, da quando la Winchester se n'era andata.
Poteva anche essere morta, uccisa da qualche mostro, ma Charlie tentava di non prendere in considerazione quella ipotesi.
La voleva in giro per i motel di tutti gli Stati Uniti, a rimorchiare ragazze e ad imparare trucchi a letto che poi le avrebbe insegnato una volta tornata.
Perché in fondo non erano state altro che quello. Maestra e allieva nell'arte del sesso saffico.
Che poi Charlie non l'aveva mai fatto a scopo didattico. Mai con Dean. Con lei lo aveva fatto per attrazione fisica... e poi per amore.
Ma per Dean evidentemente non era mai stato lo stesso.-Mary. Quante volte ti ho detto che non si gioca con le armi di papà?-chiese Castiel, inginocchiandosi di fronte a una bambina coi boccoli biondicci e due occhi blu profondo, che stava tentando la sua faccia da cucciolo Made in Winchester mentre teneva in mano un machete.
-Circa venti, da quando sono nata.-rispose pragmatica la bimba, guardando negli occhi identici ai suoi e fissandoli intensamente.
-Niente manipolazioni della mente con la mamma!-esclamò Sam, entrando in biblioteca e prendendo in braccio la figlia, togliendole l'arma dalle mani ed appoggiandola sul tavolo. -Sai che poi potrebbe chiuderti in un cerchio di olio sacro.
-L'ultima volta avevo quattro anni! E non era colpa mia se zia Charlie aveva comprato gli orsetti gommosi!-mugugnò, incrociando le braccia al petto.
Cassie mise via l'arma e poi guardò Sam. -A proposito... l'hai vista?-chiese, perplessa.
-No. Sai che esce solo per i pasti... a volte nemmeno per quelli.-il Winchester scrollò la testa.
-Sono sette anni che aspetta.-mormorò.
-La stiamo aspettando tutti.-sospirò l'altro.
-State parlando della zia Dee?-chiese innocentemente Mary. Cassie la guardò spiazzata.
-Tu... come fai a sapere di lei?
-Me lo ha raccontato la zia Charlie. Mi ha detto di quando mamma l'ha salvata dalla perdizione, e di quando sono andate in Purgatorio per un anno, e quando papà non aveva l'anima, e poi mi ha detto di Oz e poi della zia e di papà che andavano a cacciare i mostri insieme su una macchina come la Batmobile!-disse tutto d'un fiato la bambina, ridacchiando. Per avere sei anni e mezzo parlava parecchio bene.
-È-è vero, piccola. La zia Dean e io... beh, ne abbiamo passate tante insieme.
-E perché non sei andato a cercarla?-domandò semplicemente.
Sam sospirò, poi si passò una mano fra i capelli.
-La mamma era incinta di te, e... in tutti questi anni ho capito che quando la zia Dee sparisce vuol dire che non vuole essere cercata.-scrollò la testa. -Le ho mandato sms, ho tentato di chiamarla, ma deve aver cambiato numero.
-La zia Charlie la ama? Come vi amate voi due?
-Credo di sì, tesoro.-disse Cassie.
-E la zia Dee? Ama la zia Charlie così tanto?
-... non lo so.-ammise l'ex angelo.Dean era in un capannone abbandonato. Era quasi tornata a Lebanon, dopo tutti quegli anni.
Si addentrò armata di torcia e di pistola, poi si bloccò, sentendo dei rumori familiari.
Erano i due serpenti. Esattamente come sette anni prima. Si stavano accoppiando.
Fece per sparare al maschio, quando qualcosa dentro di lei la bloccò. L'immagine di suo fratello felice con Castiel gli balenò di fronte agli occhi.
E poi Charlie. La sua Charlie.
Che in tutti quegli anni non aveva mai tradito, sebbene all'inizio ci avesse provato.
Si era resa conto di amarla dopo neanche tre giorni che era partita, ma si diceva di continuo che ormai era troppo tardi, e che l'avrebbe dimenticata presto.
Cosa che non era accaduta.
Voleva davvero tornare uomo?
No.
Se ne andò in silenzio, montando sull'Impala e mettendo in moto.Entrò nel bunker con le chiavi di riserva. Vide tutti in biblioteca, attorno al tavolo, Sam, un po' dimagrito, forse invecchiato. Vide Cassie, raggiante, che piluccava da un contenitore di cibo cinese. Vide una bambina, che era il perfetto mix fra il suo angelo e suo fratello, e non poté fare a meno di sorridere.
E poi vide Charlie. Magra, sciupata, con lo sguardo perso nel vuoto.
Le aveva fatto questo? L'aveva fatta soffrire davvero così tanto?
Scese di corsa le scale, buttando a terra il borsone e correndo dalla sua famiglia.
Charlie si voltò e per poco non ebbe un infarto. Con le gambe molli si alzò in piedi appena in tempo per essere stretta da una Dean in lacrime.
-Mi dispiace... Mi dispiace così tanto...- sussurrava nell'incavo del suo collo.
La rossa le accarezzò i capelli che si erano allungati quasi fino alle spalle e le baciò la fronte, scoppiando anche lei a piangere a dirotto.
-Non mi importa... Davvero, io- io ti ho aspettata...
-Anche io...
Sam, Cassie e Mary osservarono la scena da lontano, mentre le due si dicevano, finalmente, "ti amo".
-Papà, posso chiederti una cosa?
-Dimmi, tesoro.
-...posso diventare una cacciatrice?
Sam sospirò, poi scoppiò a ridere. -Spero tu non abbia preso da tua madre.
E finalmente Castiel capì cos'era avere una famiglia per cui morire.FINE
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Metamorphosis
Fiksi Penggemar"Decisero di sentire allora il parere di Tiresia, che per pratica conosceva l'uno e l'altro amore. Con un colpo di bastone aveva infatti interrotto in una selva verdeggiante il connubio di due grossi serpenti, e divenuto per miracolo da uomo femmina...