E' la Vigilia.
E' sera e tutte le decorazioni sono al loro posto accarezzate dalle allegre lucine che padre e figlia hanno appeso con cura qualche settimana prima per tutto l'appartamento.
Entrambi adorano il Natale e da quando sono solo loro due cercano il più possibile di riempire di calore la casa e i loro cuori. D'altronde si sa, le feste portano gioia ma anche dolore. Fanno sentire felici ma le mancanze allargano quel buco che ci si porta dentro.
E allora giù di addobbi tra i più carini e simpatici, luci calde e colorate, canzoncine di Bublè o simili fino alla nausea, l'eterna lotta tra panettone e pandoro, e via a nascondigli improbabili per regali più o meno azzeccati.
Tutto è pronto per l'indomani. Il grande albero addobbato nell'angolo crea dei giochi di luce con la carta lucida dei regali posti ai suoi piedi. Il presepe sembra prendere vita. Le statuine dipinte a mano anni prima dalla mamma di Jessica sembrano quasi muoversi tra luci e penombre. L'angelo appeso sopra alla capanna attende che arrivi Gesù nel giaciglio di paglia ancora vuoto.
Gabriele sorseggia un amaro seduto sul divano immerso in quel tripudio di led e candele profumate.
«Jess ormai è tardi. Vuoi misurare la febbre prima di andare a letto?» chiede con voce stanca.
«Mmm.. meglio di sì.» farfuglia lei avvolta nel plaid caldo ma troppo corto.
Con la sua avventura nella neve tutta sudata dopo lo spettacolo si era vinta un bel malanno. Avrebbe passato le sue feste preferite malata in pijama. Stranamente non era affatto triste, aveva osservato suo padre. Anzi le sembrava fin troppo rilassata.
Dopo un minuto il termometro prende a suonare.
«Ancora sopra i trentotto. Prendo qualcosa e vado a riposare.»
«Sarà meglio.»
Armeggia in cucina mentre sbircia il telefono per la millesima volta e sorridendo ingurgita un antipiretico illuminata dallo schermo.
«Fatto. Buonanotte papà!»
«Notte tesoro. A domani.» le risponde mentre la osserva allontanarsi verso la cameretta.
🔻
La vibrazione compulsiva del telefono le da fastidio e la sveglia. Apre un occhio mentre allunga la mano verso il comodino per afferrarlo.
Le arrivano i primi messaggi di auguri e li scorre guardando a chi rispondere per primo. Opta per commentare la foto-auguri di Debora in pijama e cerchietto tutto rigorosamente a tema renne e le invia una foto a letto con gli occhi lucidi. Sicuramente le è risalita la temperatura. Scorre qualche altro messaggio di compagne di danza e di classe fino ad arrivare al quel nuovo numero inserito recentemente.
"Buon Natale Jessica! Spero che ti riprendi in fretta.. non vedo l'ora di vederti!" inviato a mezzanotte e un minuto. Non ci sono emoji o altro ma le parole sono chiare e schiette. Il suo viso perde un po' di pallore mentre digita sullo schermo.
Appena preme Invio sente bussare alla porta. Sbuca la testa di suo padre appena alzato e ancora intontito. « Buon Natale Jess! Come va?»
«Auguri papà. Insomma.. così così.» risponde mentre si alza dal letto e si infila un maglione. Lo raggiunge e lo abbraccia prima di intrufolarsi per prima in bagno.
Passano la mattina a scartare regali e rispondere ai numerosi auguri.
Il regalo più bello lo riceve da Gabriele. «Almeno ti ricorderai sempre di questa serata che hai creato.»

STAI LEGGENDO
Ti amo fino a qui
RomanceQuando due anime si incontrano, si scontrano, si amano e ...