Amici solo per oggi

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<< Stai meglio?>> mi chiede Nicholas mentre si avvicina a me. << Si ti ringrazio.>> grazie a lui sono riuscita a riprendermi e mi sento più sicura ma c'è una cosa che disturba questa quiete. Mi alzo da terra e con le mani pulisco la gonna sporca di terra << Allora è vero?>> << Cosa?>> << Tu sei un demone>> dico tutto d'un fiato. << Ti sorprende?>> << Un po' ma lo sospettavo.>> Si susseguono attimi di silenzio e lui mi guarda come se stesse cercando di capire cosa provo in questo momento e a dire la verità nemmeno io lo so. << Quindi sei tu il responsabile di tutte quelle persone morte? Le squartate, tagliate la gola e infine gli strappate il cuore...>> Il mio corpo freme realizzando ciò che è lui e i crimini che ha commesso, la sua conferma è il silenzio che mi dà dopo aver detto queste dure parole. << L'unica tua vittima non era solo Rachel vero?>> respiro affannata e mi sembra di rivedere quelle immagini dei corpi dissanguati. << Perché lo fai?! Per quanto ancora dovrai uccidere? Dove vuoi arrivare! Non vedi tutta la sofferenza che stai causando! Dimmi ti piace?>> La sua espressione diventa seria << Evelyn basta.>> << Ti piace uccidere?!>> chiedo a voce alta. Contrae la mascella e sposta gli occhi altrove per non guardarmi << Ucciderai pure mio padre? E poi cosa farai?!>> prendo un altro respiro e sento la rabbia crescere dentro di me. << Dimmelo!>> << EVELYN BASTA HO DETTO!>> mi dice urlandomi contro. << Cosa c'è? Ora sei tu quello che non vuole guardare in faccia la realtà? Ti senti in colpa?>> avanzo di un passo verso di lui pronta ad affrontarlo << Perché ti fai maltrattare da tuo padre? Perché non reagisci?>> A queste domande mi fermo completamente, non avrei voluto che lui mi vedesse così debole ma ora ha fatto centro. << Quante volte era arrabbiato con te o con tua madre e non esitava a piegarvi al suo volere. Non sei mai riuscita a chiedere aiuto.>> Mi si illuminano gli occhi a sentire le sue parole, sembra che lui sappia anche tanto. << Come fai? A sapere tutto?>> << Pensi che non abbia capito chi sei veramente?>> lo guardo confusa e non rispondo lo lascio continuare. << Ti ho sempre osservata, io so tutto di te.>> << Come ti sei permesso!>> arrivo verso di lui appoggio le mani nel suo petto e lo spingo verso dietro. Non credo che ora riuscirei a controllarmi, << Nel tuo mondo non si sa che bisogna rispettare la privacy degli altri?>> mi avvicino ancora di più e quando alzo il braccio per mollargli uno schiaffo lui mi blocca. Afferra entrambi i miei polsi e mi guarda nei occhi << Non c'è da vergognarsi.>> mi sussurra. Mi guarda come se fosse dispiaciuto, come se mi comprendesse ma io continuo a non capirlo. << Capita a tutti di essere vulnerabili in certi momenti e di me non ti devi vergognare.>> << Tu non sei meglio di mio padre!>> mi si inumidiscono gli occhi, sento che potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro. << Ovunque vada, c'è solo violenza. Le persone non smettono di andare l'una contro l'altra per motivi futili, non smettono di uccidere o mentire. Tu sei come loro, non importa cosa sei. Tu uccidi come loro, tu menti come loro.>> piango di nuovo e questa volta di fronte a lui perché sono stanca di tutto questo, non so quanto ancora potrei sopportare. So che potrei crollare e nessuno mi sentirebbe, nessuno verrebbe tanto vale stare da sola. Mi lascia andare e la sua mano si solleva per asciugarmi il viso, i suoi occhi seguono la scia che le mie lacrime percorrono << Per un giorno possiamo provare a smettere di odiarci?>> mi chiede come se ne avesse bisogno. La sua domanda mi sorprende ma non cadrò nella sua trappola se vuole controllarmi << No, tu sei un nemico giurato di questa Terra. Tu sei mio nemico e non abbasserò mai la testa finché non ti avrò sconfitto.>> Il suo viso si avvicina al mio da farmi mancare il respiro << Allora saresti capace di combattere qui e adesso?>> dopo vari secondi gli rispondo coraggiosa << Si.>> Mi asciugo bene il viso e ci allontaniamo contemporaneamente. Cerco di raccogliere la mia energia nelle mani e faccio cenno a Nicholas di essere pronta. << Questa volta non mi troverai impreparato.>> faccio alzare un forte vento che verso di lui e subito mi abbasso toccando la Terra per farla tremare sotto ai nostri piedi. La combinazione sembra perfetta e lui ricambia l'attacco facendo diventare l'ambiente tutto più scuro, dei piccoli rami si avvolgo nella mia caviglia e tirando forte mi fanno cadere a terra. << Tutto qui?>> << Non hai ancora visto niente Nicholas.>> richiamo a me l'elemento del fuoco e polverizzo le piante che mi tengono legata. Mi concentro sulle mie emozioni, in particolare sulla rabbia, il fuoco si espande nell'aria diventando sempre più alto. Quando il fuoco sta per raggiungerlo lui lo blocca creando una piccola onda d'acqua che lo spegne completamente << Non è abbastanza. So che puoi fare di meglio.>> << Non c'è bisogno che mi rassicuri proprio tu!>> << Non ti stavo rassicurando, stavo cercando di darti una spinta a fare meglio. E poi un'altra cosa->> Improvvisamente sento il suo respiro nel mio collo e una botta secca dietro le gambe mi fa perdere l'equilibrio ma lui mi prende al volo cingendomi il fianco con il suo braccio. << Non bisogna mai distrarsi durante un combattimento, basta anche pochi secondi è può essere fatale.>> Ci guardiamo nei occhi e le mie guance diventano rosse per l'imbarazzo, mi alzo subito e mi allontano mentre lui ride. Questa volta anziché usare gli elementi cerco di creare una sfera di luce nelle mie mani anche se questo richiede più energia del solito. << Cosa vuoi fare con quella piccola luce?>> la faccio diventare sempre più grande fino a farla esplodere. << Questo!>> la luce diventa sempre più luminosa e copre ogni angolo di questo posto, lui cerca di ripararsi il viso con le braccia fin quando non ritorna tutto come prima. << Niente male devo dire, vero Nicholas?>> nel mentre sorrido soddisfatta lui sbatte continuamente le palpebre per abituarsi alla luce naturale. << Si non male ma tieni a mente che ci sono andato piano con te.>> Quando alzo gli occhi al cielo noto che il sole sta per tramontare << Oh cavolo! La festa! Devo ritornare immediatamente.>> guardo un'ultima volta la tomba di mia madre sorridendo e subito mi incammino a passo veloce per tornare nel punto in cui ero arrivata con il portale. Quando supero di poco Nicholas lui mi ferma prendendomi il braccio, appena mi giro verso di lui mi mette una piccola fragola nelle labbra. La mordo appena e sembra dolcissima << Sei davvero buffa così fragolina.>> dice ridacchiando mentre mi guarda. << Perché mi chiami così?>> << So che ti piacciono le fragole, te ne ho lasciate qualcuna in camera in una piccola ciotola, spero che questo ti renda un po' felice. Non saranno buone come quelle che faceva tua madre ma sono sempre delle fragole.>> nel mentre mi sorride dolcemente. Sorpresa da ciò che ha detto gli chiedo << Come fai a->> mi interrompe subito dicendo sicuro di sé << Io so tutto di te.>> << Non ti credevo un uomo attento alle piccolezze.>> << I piccoli dettagli fanno sempre la differenza.>> Finisco di mangiare la fragola e gli dico << Solo per oggi Nicholas, amici solo oggi.>> lui annuisce e molla la presa. Prima di andare gli sorrido leggermente e mi incammino verso la foresta, sento i suoi passi dietro di me anche quando arrivo nel punto in cui apro il portale lui è lì con me. << Ora mi segui pure?>> gli domando. << Purtroppo viviamo nello stesso posto quindi si.>>

Ci ritroviamo nel cortile e non c'è più nessuno, il cibo è finito e i tavoli sono stati tolti. Prima di andarmene chiedo a Nicholas << Hai pensato a cosa fare con mio padre?>> << È tutto sotto controllo, quando si sveglierà tornerà qui all'Accademia senza ricordare nulla di quello che è successo. Puoi stare tranquilla per ora.>> << Va bene, a domani.>> ognuno torna nelle sue rispettive camere e quando apro la porta vedo Alisia e Michael seduti insieme che guardano un foglio. << Guarda un po', non sembra vero quello che sto vedendo.>> dico ridacchiando. Tutti e due alzano la testa e mi salutano << Finalmente sei arrivata, ero preoccupata che non venissi più!>> mi dice Alisia imbronciata. << Soprattutto per il tempo in cui son dovuta stare da sola con lui.>> continua a dire buttando un'occhiataccia a Michael. << E dai alla fine mi sono comportato bene e non ti ho infastidita, sono stato pure utile e ti lamenti.>> Chiudo la porta e quando mi avvicino alla scrivania vedo la piccola ciotola con le fragole, allora diceva la verità! Anche se non le ha preparate mia mamma mi accontento di queste. Mentre Alisia mi racconta quello che hanno fatto nel pomeriggio, mi divoro una dopo l'altra le fragole assaporandone il gusto. Michael si gira a guardarmi e mi indica il foglio davanti a lui << Vedi questa è una mappa che mostra tutto il territorio di Astria e noi andremo ai confini.>> << Aspetta, aspetta. Da dove avete preso questa mappa e poi sarebbe impossibile andare ai confini, scoprirebbero subito la nostra assenza.>> << L'abbiamo rubata dalla sala del consiglio ma tranquilla tanto non se ne accorgeranno. Sono così anziani che non hanno bisogno di una mappa loro che conoscono bene il territorio.>> mi dice Michael fiero di sé. << Voi siete pazzi! Speriamo non se ne accorgano.>> Alisia mi fa cenno di avvicinarmi a loro << Vieni qua, abbiamo un piano infallibile.>>

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