<< Mamma posso farti una coroncina di fiori?>> Si volta a guardarmi sorridendo << Certo, sarò felice di indossarla, più tardi scegliamo i vestiti da mettere.>> si scosta una ciocca di capelli ramati come i miei e prende il mestolo per servire la zuppa di verdure. << Perché è così tanto importante la festa del raccolto? Insomma i campi sono sempre pieni.>> Mio padre seduto a tavola sbuffa impazientito << Non c'è bisogno che tu sappia determinate cose, già è tanto che ti permettiamo di vivere.>> << Non c'è bisogno che ogni volta mi ricordi che sono una bambina senza magia!>> gli urlo in faccia e inizio a correre via sull'orlo delle lacrime. Mentre salgo le scale sento mia madre che rimprovera mio padre e gli dice di servirsi da solo. Mi raggiunge e appoggia le mani nelle mie piccole spalle << Tu domani verrai alla festa e con i fiori che raccoglierai faremo un figurone!>> dice entusiasta. << E poi non dimenticare che porterò la mia ricetta speciale, una bella macedonia alle fragole!>> dice facendomi l'occhiolino. Lei sa sempre come risollevarmi il morale quando qualcuno mi ferisce, vorrei diventare forte come lei che non ha bisogno di nessuno per essere felice. << Ora asciugati le lacrime, che tra un po' verrà Daniel a pranzare da noi, non vorrai mica farti vedere così da lui.>> scuoto la testa e vado in bagno. Apro il rubinetto del lavandino e fra le mani prendo l'acqua per rinfrescarmi il viso, nel momento in cui alzo lo sguardo nello specchio guardo il mio riflesso. Non sono di un bel aspetto e questi occhi verdi a volte sono così spenti, forse una rinfrescata non basta. Mentre sono assorta nei pensieri sento una strana sensazione, come se qualcuno mi osservasse all'angolo del bagno. Mi giro ma non c'è nessuno eppure sento i brividi percorrermi il corpo. A volte ho la sensazione che qualcosa nella vita non va, non funziona come se il lupo della mia storia fosse dietro l'angolo ma ancora non è il momento.
<< Per gli Dei Evelyn, muoviti! Siamo sempre in netto ritardo.>> mi infilo la gonna e scosto i miei capelli dal viso << Si, si tranquilla. Questa volta arriveremo di un minuto in anticipo, si spera.>> ridiamo entrambe e lei alza gli occhi al cielo. Improvvisamente Alisia ha uno sguardo serio << Ieri notte è stato davvero terrificante, grazie alla tua collana sono riuscita ad addormentarmi, ma ancora non mi hai detto cos'è successo.>> << Ne parliamo più tardi con calma, non sono nemmeno riuscita a dormire quelle poche ore che mi erano rimaste e devo subito parlare con il preside.>> << Ho paura di sapere cosa sia successo ma il tuo viso sembra dire che è stato davvero orrendo, non hai una bella cera.>> << Siamo in grosso pericolo e ne va della vita di tutti, quindi mi devo impegnare.>> Dopo essermi messa le scarpe, prendo la mia borsa e ci incamminiamo nella nostra aula. Salutiamo il professore che ci guarda con discrezione e ci fa segno di andare a sederci. Oggi Nicholas non c'è, meglio per lui perché non l'avrei lasciato in pace. Sono ancora scossa dopo ieri sera e ci sono molte cose che devo ancora chiarire, davanti a me c'è Alisia che sposta la sedia verso il limite del banco per stare il più lontana possibile da Michael ma lui si avvicina di più e lei lo guarda male. A vederli sono un po' buffi e credo che con il tempo diventeranno ottimi amici. Il professore Carter inizia a fare il suo discorso prima di iniziare la lezione, si solleva gli occhiali sul naso e dice << Come sapete ieri sera la nostra Accademia è stata attaccata e una sacerdotessa ci ha rimesso la vita. Perciò vedete di impegnarvi durante quest'anno scolastico, niente distrazioni, niente feste e festini. Qui c'è solo da lavorare per proteggere il nostro paese, la nostra patria, se voi non riuscite ad usare la vostra magia chi ci proteggerà? Detto questo iniziamo e che nessuno fiata.>> Gli sguardi dei miei compagni sono afflitti e preoccupati ma non dicono una parola, prendo il mio quaderno e inizio a prendere appunti sul nuovo argomento che sta spiegando. Suona la campanella e mi alzo subito dal banco prendendo la mia borsa, Alisia mi ferma tirandomi il braccio e mi chiede << Dove vai così di fretta?>> mi guarda con aria supplichevole e cerca di girare gli occhi verso Michael. << Mi dispiace ma è proprio urgente, devo chiarire delle cose.>> mi avvicino a lei e le sussurro << Non sarà poi così male pranzare con lui.>> Mi allontano salutando lei e Michael che a differenza sua mi guarda felice. Correndo nel corridoio vado a sbattere contro il professore appena uscito << Tu! Stai più attenta e non si corre nei corridoi. Piuttosto posso sapere dove sta andando così di fretta?>> << Devo andare dal preside, sono sicura che abbia tanta voglia di parlare con me e io con lui.>> << Che strano scherzo della sorte, ci sto andando pure io.>> nel mentre ci incamminiamo insieme usciamo dalla nostra ala per arrivare in cortile. Si guarda intorno e dice << Ogni struttura che vedi qui rappresenta un elemento, in particolare quella dove alloggia il preside e il consiglio si chiama quinta essenza. Questa parte dell'Accademia è il suo cuore pulsante, è dove parte tutto ed è strettamente riservata.>> dice marcando le ultime parole guardandomi con aria severa. << La quinta essenza non è quella che sta in apice a tutti gli elementi?>> << Si esatto, noi crediamo nella sua esistenza, ma non abbiamo mai visto la sua forma come quella che hanno gli altri elementi.>> << Se si saprebbe qualcosa in più, sarebbe una scoperta epocale!>> dico entusiasta io. Varchiamo la soglia percorrendo il solito corridoio non molto luminoso, il professore non risponde e si avvia per bussare nell'ufficio del preside. Apre la porta e io mi affretto a stare al suo fianco, il preside alza lo sguardo dai fogli che stava analizzando e rimane un po' sorpreso. << Vi aspettavo entrambi ma non pensavo l'avreste fatto da soli per giunta insieme. Meglio così, allora intanto sedetevi qui la questione è importante e so tutto, ogni cosa.>> dice spostando lo sguardo nel mio. Subito la mia testa pensa che potrebbero aver scoperto Nicholas e mi azzardo a chiedere << Cosa intende con ogni cosa?>> incrocia le mani nella scrivania e mi fissa nei occhi << Signorina Riley, non prendiamoci in giro. So della tua scappatella di ieri notte. Ma so anche che hai fatto un eccellente lavoro.>> Dopo quest'ultima frase il professore mi butta un'occhiataccia ma non mi faccio intimidire << Si io, sentivo che dovevo andare lì. La luna improvvisamente è diventata nera e infatti c'è stato un attacco ma quando ero arrivata ormai era troppo tardi. Rachel era sul punto di morte e le altre non stavano bene.>> << E dimmi che aspetto avevano?>> << Erano grandi, il loro corpo era abbastanza muscoloso tanto che si intravedevano le venature e nella testa hanno due corna appuntite e i loro occhi sono rossi. Non ho mai visto delle creature così spaventose soprattutto la prima volta è stata la più brutta.>> <<Henry.>> dice il professore con tono alto. << Jonh.>> risponde il preside. << Mi sa che abbiamo sbagliato completamente tutto e siamo stati dei sciocchi a credere alle loro parole.>> << Jonh di questo discorso ne parleremo più tardi non ora, perché penso che questa signorina qua possa fare qualcosa per salvarci.>> << Chi io?>> chiedo sorpresa. << Non penso proprio, io non so usare gli elementi come gli altri.>> Il preside sorride e dice << lei ha qualcos'altro a noi sconosciuto ma molto utile nella battaglia contro i demoni.>> continua dicendo << Sbaglio o è stata proprio lei a sconfiggere i demoni che hai incontrato in questo mese? Non una o due ma tre volte li hai sconfitti senza battere ciglio. Tu ne sapevi qualcosa del dono che hai?>> faccio no con la testa. << Da quando sono venuta qui che mi sono accadute cose strane e so quanto voi né più né meno. Prima ero solo una semplice umana niente a che vedere con tutto questo.>> << Quella collana è- della famiglia Berry.>> sorrido e dico << Si, me l'ha data mia madre come regalo di compleanno. È un cimelio di famiglia. >> << Questa collana ha molte storie, rivela cose che non siamo in grado di vedere e percepire, è davvero speciale.>> << Si lo è. Questa collana è l'unica cosa che mi ricorda mia madre.>> Dopo queste ultime parole segue uno strano silenzio e questo mi mette a disagio. << Dovresti analizzare e sviluppare la tua magia. Soprattutto mi raccomando di continuare con le lezioni pomeridiane con Morrison, sono molto utili per te. Comunque mi hanno detto che hai emanato una forte luce bianca e i tuoi capelli erano diventati bianchi. Come hai fatto? Quella era una trasformazione elementale che non si vede da secoli, nemmeno i nostri studenti migliori riescono ad arrivare a quel livello.>> << Ricordo solo che prima di arrivare a quel punto ero arrabbiata e determinata di voler sconfiggere i demoni e poi è successo. Non riesco a controllarlo ma si attiva in seguito a forti emozioni.>> << Hai usato solo la luce? O ti è capitato di usare qualche elemento?>> chiede incuriosito. << Ora che mi ci fa pensare, a volte mi capitava che si alzava un forte vento intorno a me e una volta sono spuntati dei fiori quando sono caduta a terra.>> ed era successo quando ho visto Nicholas fuori controllo ma ho omesso questo dettaglio ancora non so molto e devo chiarire tante cose per potermi fidare di qualcuno. << Strabiliante!>> dice contento il preside << Mi scusi se mi intrometto Henry ma se lei ha usato l'aria e la terra sarà in grado di usare pure l'acqua e il fuoco. Eppure la trasformazione che ha avuto non è stata nessuno dei 4 elementi e se fosse...>> << No Jonh, non ne siamo sicuri e sarebbe troppo facile se fosse quello che pensi tu.>> << È una situazione particolare e bisogna studiarla attentamente ma per ora va bene così. Se la signorina Riley non ha nient'altro da aggiungere può pure andare, abbiamo finito per oggi.>> Mi alzo dalla sedia e raggiungo la porta ma prima di aprirla dico << A volte ho la sensazione che qualcosa non va, non funziona.>> dopo di che me ne vado lasciandoli in mezzo ai dubbi.
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L'angelo è qui
AléatoireEvelyn è l'unica ragazza umana nata nelle terre di Astria. Vive in un piccolo villaggio apparentemente tranquillo insieme ai suoi genitori. Ma un giorno le cose cambiano quando iniziano a verificarsi strani eventi che rompono la quiete del tempo. La...