Nascondersi dalla luce del sole

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Questa notte sono riuscita a dormire qualche ora in più del solito ma ora che sono sveglia alle prime luci dell'alba mi sento distrutta. Il lenzuolo mi copre metà gambe e io mi ritrovo seduta a fissare ogni angolo della stanza nel vuoto più assoluto. Sento che manca qualcosa, qualche pezzo che ora non riesco a ricordare, qualcosa di importante. Intanto mi alzo e raccolgo da terra il mio grande borsone rosa, apro l'armadio prendo il primo costume che capita e dei vestiti. Mi porto un telo, una bottiglia d'acqua, una spazzola portandomi tutto il necessario per questa uscita al lago. Sento un rumore provocato dallo sfregamento delle lenzuola e con la coda dell'occhio noto Alisia che si è svegliata. << Buongiorno Evelyn.>> dice tutta assonnata. Io nel frattempo che la saluto continuo a mettere gli oggetti nel borsone. << Fa strano vederti così mattiniera, di solito sono io quella che si alza prima.>> << Si ma questa volta voglio sbrigarmi, non vedo l'ora di andare al lago.>> Lei mi sorride nel mentre scende dal letto e dice << Brava questo è lo spirito giusto.>> A un certo punto noto che mi guarda perplessa come se stesse pensando a qualcosa. << Che c'è?>> le domando con disinvoltura. << Non hai niente da dire?>> mi chiede mentre solleva la mano destra appoggiandola a un fianco. << Riguardo cosa?>> le domando confusa. << Non fare la tonta, sto parlando di ieri sera. Sei tornata in stanza che dormivi tra le braccia di Nicholas. Evelyn si può sapere cos'hai combinato, l'appuntamento non doveva essere con Daniel?>> mi puntualizza. Rimango pietrificata sentendo le sue parole, entro subito nel panico cercando di ricordare forzatamente cosa fosse successo ma non riesco proprio. << Io non... non ricordo. Alisia, non ricordo. Oh Dei! Ha detto qualcosa Nicholas quando è entrato?>> lei scuote la testa e dice << Dopo che ti ha appoggiata nel letto se ne è andato senza manco salutarmi che tipo strano.>> Eppure so di essere uscita con Daniel ma non ricordo proprio da dove era spuntato Nicholas, ora che ci penso lui è sempre in mezzo ai piedi ovunque vada. Questa cosa deve finire, lui è un tipo pericoloso non mi fido anche se qualche volta si è mostrato gentile lui in realtà è un demone e di loro non ci si fida mai. << Evelyn ci sei? Sembra che hai visto un fantasma.>> mi chiede Alisia preoccupata. Con il cuore che batte alzo lo sguardo verso di lei e le dico << Non ricordo niente di Nicholas, ricordo solo che stavo passando una bella serata con Daniel ma so che c'è qualcosa di importante che devo ricordare.>> Lei mi ascolta con attenzione e annuisce. Dopo aver finito di prepararmi le dico << Io devo andare a fare una cosa, chiamami quando siamo pronti a partire.>> esco di corsa dalla stanza e scendo le scale per arrivare all'atrio e non trovo anima viva. Corro in fondo al corridoio opposto alla mensa, supero tutte le aule fino ad arrivare all'ultima porta ma quando la apro non vedo nessuno. Ripercorro la strada all'indietro ed esco fuori nel cortile, esamino ogni angolo di questo immenso spazio verde ma ci sono solo un gruppo di ragazzi pronti per uscire fuori dall'Accademia. Faccio qualche passo indietro e vado a sbattere contro il petto di qualcuno, immediatamente mi volto e trovo Daniel << Oh ciao>> Ha uno sguardo serio e mi fissa nei occhi nel mentre tiene le mani in tasca. << Ciao>> mi saluta in modo freddo e non capisco il motivo. << Stai bene?>> gli chiedo indugiando nei suoi occhi, è raro vederlo così. << Si e tu?>> chiede con voce flebile e affranta. << Io sto bene, a proposito la serata di ieri sera è stata bella.>> gli dico sorridendo cercando di fargli capire i miei sentimenti. Per un attimo mi viene in mente il bracciale che mi ha regalato ieri sera e quando guardo il mio braccio non lo vedo. Alzo lo sguardo verso di lui e noto che sussulta dall'agitazione ma faccio finta di nulla. << Per caso ti ricordi se ieri sera quando sono andata via avevo ancora il bracciale che mi avevi regalato?>> << No, non l'avevi più.>> risponde abbassando lo sguardo. Il suo comportamento è molto strano oggi, è così freddo << C'entra Nicholas?>> i suoi occhi si spalancano a sentire quel nome e diventa nervoso. << Daniel che ti prende? Non rispondi e sei così silenzioso.>> << È tutta colpa di quel figlio di puttana!>> sbotta all'improvviso. << Di chi stai parlando?>> chiedo allarmata. << Secondo te di chi? Di quello stronzo che ti gironzola intorno! Rovina sempre tutto. >> << Nicholas...>> << Non lo nominare!>> mi dice agitato mentre cammina a destra e sinistra. Quando volta il suo viso di profilo noto un livido violaceo vicino alla sua mascella, preoccupata mi avvicino a lui e lo afferro per un braccio facendolo girare verso di me. << Che cosa è successo ieri sera? E perché hai un livido nel viso?!>> con l'altra mano gli accarezzo la guancia ma lui me la scosta bruscamente. << Niente che ti riguarda.>> << Invece mi riguarda tu sei mio amico! Forse più di un amico.>> dico sussurrando l'ultima frase in modo che possa sentirlo solo io. Ma forse mi sono sbagliata e credo che abbia sentito tutto perché mi guarda con una luce strana nei occhi. Con le sue mani mi tiene ferma e avvicina il suo corpo al mio tanto che le nostre gambe si toccano, il suo viso dolcemente si avvicina al mio mentre mi guarda le labbra e so che sta arrivando quel momento tanto atteso. << So che spesso non ci vediamo ma ogni volta che ti vedo vorrei averti sempre più vicina.>> mi dice sussurrando. << Io sono solo preoccupata per te Daniel vorrei che lo capissi.>> lui non sembra ascoltarmi ma nel momento in cui le sue labbra sfiorano le mie mi balena un ricordo simile a questo momento e istintivamente lo spingo lontano da me con entrambe le mani. Lui mi guarda confuso e io lo sono più di lui, ieri sera stava per fare la stessa cosa ma non ci era riuscito perché... Forse perché... Forse perché centra Nicholas! << Tu non lo sopporti vero? Ti fa così schifo?>> gli chiedo. << Perché lo hai fatto? Non volevi che ti baciassi?>> << Rispondi prima alla mia domanda.>> Lui schiude appena le labbra e sorride con un'espressione crudele dipinta sul volto, lo odia a morte a quanto pare. << Io non so come lui faccia a sapere certe informazioni riservate ma giuro che un giorno lo sorprenderò quando vedrò che si immischia in cose che non lo riguardano e per lui sarà la fine. Gli toglierò dalla sua faccia quel sorrisetto arrogante che si ritrova e poi Evelyn non ci saranno più problemi.>> Dalle sue parole sembra che stia attuando un piano di vendetta da troppo tempo e su questo credo che non si tirerà indietro. << Daniel mi stai spaventando un po', non ti ho mai visto così.>> faccio un passo indietro mentre lo guardo nervosa. << Tu non devi avere paura di me ma di lui.>> scuoto la testa e in questo momento non lo riconosco più. Lui si avvicina famelico e dice << Puoi stare tranquilla con me e lo starai di più quando metterò con le spalle al muro quello stronzo.>> la sua mano si appoggia alla mia guancia e con il pollice fa piccoli e dolci movimenti. << C'è qualcosa che devo sapere?>> << No.>> mi dice serio. Eppure ho l'impressione che mi stia mentendo e poi è strano che lui mi stia così vicino forse ha solo paura di perdermi. << Oggi vorresti passare la giornata con me?>> sospiro e gli rispondo << No scusami oggi non posso mi ero organizzata con Alisia e Michael di andare al lago di loto. E poi ci siamo già visti ieri.>> I suoi occhi cercando disperatamente i miei << Lo so ma ti vorrei sentire vicina, io ho bisogno di te.>> dice disperato nel mentre la sua mano leggermente tremolante si sposta nella mia nuca tenendomi stretta, guardo di sott'occhio il suo gesto e gli dico << Non posso rimandare, è da maleducati e poi non avrei motivo per farlo.>> << Io non sarei un motivo per non andare lì?>> dice allarmato alzando un po' il tono di voce. Istintivamente mi allontano da lui e non lo riconosco più, non ho mai visto questo suo lato aggressivo ma spero che ci siano delle motivazioni sotto sennò non me lo spiego. << Dove vai?>> mi chiede agitato. << Devo andare dai miei amici mi stanno aspettando. Ne parliamo più tardi va bene?>> Mi afferra il polso sinistro e mi tira verso di lui << Per favore, non te né andare. Non posso stare senza di te, sta notte ho fatto un incubo. Ho temuto di perderti...>> Anche se sembra appiccicoso in realtà lui sta soffrendo e mi turba vederlo così disperato, di solito non si mostra così vulnerabile a me. Sono tentata a rimanere con lui e rimandare l'uscita però non voglio nemmeno deludere i miei amici, d'altro canto non vorrei nemmeno deludere Daniel. Lui si è sempre preso cura di me, ha sempre cercato di aiutarmi quando poteva ed è giusto che anch'io ricambio, non so proprio cosa fare... Daniel mi attira a sé e sprofondo nel suo petto in un caloroso abbraccio << Ti prego>> dice in un sussurro. << Evelyn, sei pronta? Dobbiamo andare.>> sento la voce di Alisia farsi strada fino a me mentre mi scosto leggermente da Daniel. Appena mi vede si ferma sul posto insieme a Michael di fianco a lei, il suo viso assume un'espressione contrariata e aspetta affinché saluto Daniel. Ma non faccio niente di tutto ciò, queste sono le tipiche situazioni in cui si è eternamente indecisi, in cui si ha paura di sbagliare, in cui si sceglie il male minore ma io non sono mai stata brava a scegliere. Daniel si scosta da me e si gira a guardare i miei amici per poi ritornare a guardarmi nel mentre mi tiene le mani tra le sue. I suoi occhi sono incollati ai miei, non mi lasciano andare e io sarei disposta a rimanere qui e rinunciare all'uscita però... Distolgo lo sguardo da Alisia e Michael e lo guardo facendogli un piccolo sorriso, improvvisamente sento una voce a me nota "È questo quello che vuoi?" "Eterea, ma come?" domando nella mia testa. "Sono sempre con te anche se non te ne accorgi. Sono qui per aiutarti nel tuo cammino a fare le scelte giuste e guidarti per salvare questo pianeta dalla distruzione." "Sono contenta che tu ti sia fatta presente in questo momento" dico sollevata. << Evelyn che ti prende?>> mi domanda Daniel scuotendomi la spalla. Solo ora mi accorgo che stavo fissando il vuoto, lo guardo e dico << No niente, tutto apposto tranquillo.>> Mi guarda scettico e annuisce appena, "segui il tuo cuore e non farti condizionare da nessuno. Non preoccuparti di cosa pensano gli altri, fai ciò che ti fa stare bene senza forzature." "grazie lo terrò a mente." Mi stacco completamente da Daniel e faccio cenno ad Alisia di venire. Quello che voglio è uscire di qui e per una volta solo per un po' dimenticare tutto e rilassarmi. Ho tante preoccupazioni e misteri che mi assillano la testa, stare qui sarebbe come stare in prigione. Non posso, mi dispiace molto Daniel... Gli dico che quando tornerò lui sarà la prima persona che verrò a cercare, gli ho promesso che l'avrei fatto. Lui sembra guardarmi a malapena e senza salutarmi se ne va, il suo comportamento mi sembra così instabile che non capisco cosa lo tormenta ma lo scoprirò quando tornerò. << Hai finito di parlare con il principino?>> mi chiede sarcastica Alisia. << Non parlare così di lui. Probabilmente sta soffrendo e aveva solo bisogno di qualcuno.>> << Non dimentichiamo cos'ha detto quella volta dal preside. Potrà pure soffrire ma è bravo a fare la doppia faccia quando si tratta di mentire.>> mi dice Michael. << No lui non è così, è un ragazzo gentile e premuroso che bisogno c'è di mentire!>> << Forse perché ha fatto cose sbagliate e non vuole che nessuno lo sappia e men che meno tu.>> mi dice Alisia. Non posso credere che Daniel faccia del male a qualcuno, lui ha sempre quei occhi dolci e guarda il mondo con aria innocente come un bambino che sta ancora scoprendo le meraviglie che queste terra possa offrirci. Lui ai miei occhi appare un bambino felice pronto all'avventura che non si tira mai indietro e poi questo è un periodo brutto per tutti. Tutti possono avere delle ricadute emotive, è normale crollare, è normale non essere forti abbastanza per andare avanti, è normale aver bisogno di qualcuno. Bisogna conoscere e affrontare le proprie fragilità, bisogna amarsi per come siamo senza evitare i problemi circostanti che ci fanno solo soffrire. E poi c'è chi si nasconde dalla luce del sole per non sentire quanto bruciano le proprie ferite, le proprie colpe, le nostre più grandi paure...

L'angelo è quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora