Il bacio dell'angelo

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Delle voci sconosciute si susseguono senza capire cosa dicono per ora è l'unica cosa che riesco a sentire. A questo punto mi rendo conto di essere cosciente e cerco di aprire gli occhi mentre mi rendo conto di essere limitata nei movimenti. A poco a poco vedo due grandi figure offuscate davanti a me e grandi alberi sopra di noi che ci coprono dal sole. Quando cerco di mettere a fuoco sento ancora la testa che mi gira e un senso di nausea mi pervade lo stomaco. << Finalmente la principessina si è svegliata.>> sento dire da una voce maschile abbastanza arrogante insieme a delle risate di sottofondo. Riesco ad alzare leggermente la testa e a guardare l'uomo di fronte a me, sembra gigante in confronto a me solo che poi mi rendo conto di essere seduta legata ad un tronco proprio dove la mia schiena sta adagiando. I miei polsi sono legati dietro e non ho possibilità di liberarmi << Che cosa volete da me?>> chiedo in un fil di voce. << Vogliamo semplicemente ucciderti.>> dice la stessa voce che ha parlato poco fa. Avanza di un passo facendo rumore con delle piccole pietre che strisciano sotto la suola delle sue scarpe lucenti. << Ma per questa volta potremo anche risparmiare te e i tuoi amici solo se mi dai qualcosa in cambio.>> << Che cosa centrano i miei amici in tutto questo e dove sono!?>> sbraito arrabbiata. L'uomo di fronte a me si piega con eleganza e afferra prepotentemente il mio mento tra il pollice e l'indice << Qua non si fanno domande, sia chiaro.>> dice severo. << Dove lo tieni nascosto? Dimmelo!>> << Non so nemmeno di cosa stai parlando>> rispondo agitata. Mi sposta leggermente il viso di lato e passa l'indice della sua mano con tocco leggero nella curva del mio collo. << Tu sai di cosa sto parlando non fare la stupida. Solo tu possiedi il cristallo di luna, dimmi dov'è senno questo bel visino farà una brutta fine.>> Sento la paura che trasuda in ogni parte del mio corpo, il mio petto si alza e si abbassa in sintonia al mio respiro irregolare. Se con il cristallo di luna si riferisce alla mia collana per mia fortuna non la indosso, invece per mia sfortuna è messa nel mio zaino ma per chiedermelo vorrà dire che non l'hanno trovata. << Perché la volete così tanto?>> << Non siamo così stupidi che te lo veniamo a dire. Tu non centri niente con tutto questo ma hai questo cristallo che ci appartiene. Ti do 3 secondi per dirmi dove si trova.>> Si alza scostandosi da me e ciò che i miei occhi vedono è solo uno perfido e stupido scherzo del destino. Michael e Alisia sono privi di sensi legati con i polsi a un ramo di alberi diversi con i piedi sospesi in aria. <<3...>> Non so proprio cosa fare, ho paura di dare a loro il mio cristallo, questo fa luce e mi avverte quando è presente un demone. <<2...>> loro sono completamenti opposti, loro incarnano tutto ciò che è contrario alla luce, tutto ciò che è buono con loro non esiste. <<1...>> ma non voglio che faccia del male ai miei amici, non sono nemmeno pronta a combattere e ci impiegherei troppo tempo per decidere quali elementi devo usare e come. Ancora non sono in grado di controllare i miei poteri, non ho altra scelta. << Se non lo vuoi dire allora procederemo, prima i tuoi amici e quando annegherai nel dolore la stessa sorte toccherà pure a te.>> si gira verso due uomini dietro di lui e gli fa un cenno. << NO! Aspettate! Okay, ve lo dirò ma per favore non li toccate.>> Tutti si fermano e mi guardano in attesa di una risposta, la mia voce è fioca e allo stesso tempo titubante nel rivelare la verità << Non abbiamo tutto il tempo del mondo, sbrigati!>> ingoio con difficoltà un nodo appena formato in gola e dico tutto d'un fiato << Si trova nel mio zaino in fondo a questa discesa davanti al lago.>> L'uomo davanti a me corruccia la fronte e si rivolge a un ragazzo accanto a lui << Non ti avevo detto di controllare gli zaini di questi ragazzi?>> dice infuriato. << Si ma io non ho sentito nessun tipo di energia provenire dalle loro cose quindi pensavo non ci fosse.>> risponde l'altro in modo impacciato. L'uomo si avvicina con estrema calma e mette la mano nel suo viso << Non importa cosa tu pensi, ciò che io dico è un ordine. Mi hai fatto solo perdere tempo inutile imbecille!>> La sua mano sprigiona un forte calore che brucia metà viso del ragazzo di fronte a sé. Sento delle urla disumane farsi eco in ogni parte del bosco e poco dopo il ragazzo ormai ferito cade a terra. Mentre guardo gli uomini davanti a me sconvolta cerco di ritirare le mie gambe sempre più vicine al petto. << Ares ora basta, non vi ho detto che potevate fare quello che volevate. Per questo sarete puniti severamente.>> dice una voce estremamente calma a me familiare. Mi volto lentamente e sull'orlo delle lacrime guardo il ragazzo distante qualche metro da me, colui che tormenta i miei sogni e i miei pensieri. I suoi occhi sono due pozze in cui ci si perde con facilità nella quale non si riesce più a scorgere la luce, lui è l'oscurità in persona. Lui è uno strano scherzo del destino che si intreccia al mio senza alcun senso logico, irrevocabilmente ci attiriamo e respingiamo allo stesso modo, la sua presenza è brivido per la mia pelle, è disperazione per la mia anima. Nicholas è appoggiato a un albero a braccia conserte mentre il vento gli scompiglia i capelli e piccole ciocche gli ricadono in fronte. Ha un portamento sicuro e autoritario, la camicia bianca è un po' sbottonata facendo intravedere una piccola parte del suo petto, una gamba è leggermente divaricata di fronte all'altra e lui se ne sta lì immobile senza guardare nessuno. Improvvisamente tutti i ragazzi si abbassano con un gomito appoggiato alla gamba piegata mentre l'atra tocca terra e le loro teste sono chine. Non riesco a spiegarmi questo gesto ma ciò vuol dire che Nicholas è un demone importante per loro, temuto e rispettato. << Mi dispiace, giuro che non succederà più ma per favore non uccidetemi.>> dice implorando l'uomo. << Andate via, ora.>> dice Nicholas molto freddamente, gli uomini non se lo fanno ripetere due volte che in una nuvola nera svaniscono nel nulla. << Siete dei stronzi! Che cosa volete da noi?>> sbotto arrabbiata contro Nicholas. Lui fa finta di non sentirmi e nemmeno mi guarda, sospira e dopo poco sento le corde slegarsi intorno al mio corpo e ai polsi. << Cosa c'è non hai il coraggio di affrontarmi?>> gli chiedo insistente. << Non si tratta di coraggio, ci cose a cui non puoi opporti. Ciò che voglio lo prenderò a tempo debito a modo mio, di certo non avrei voluto che fosse così. Perché io non sono quel mostro che credi io sia.>> Mi giro verso di lui spostandomi di lato e continuo a guardarlo anche se distante da me. << Tu non sei il mostro, tu sei il lupo. Tu inganni le persone e poi le ferisci sembra che ci trovi divertimento nel farlo perché ti riesce davvero bene. Non c'era bisogno ad arrivare a tanto.>> dico frustrata. Lui serra i pugni e contrae la mascella trattenendo un'emozione turbolenta dentro di sé, anche ora non riesco a capire cosa gli passa per la testa. << Se io sono il lupo, tu sei un'ingenua una ragazza avventata che non si pone limiti che non sa guardare oltre le apparenze per questo ti lasci ingannare facilmente proprio come Cappuccetto rosso.>> lui ride amaramente e continua a dire << È triste come questa storia così piccola possa nascondere un grande significato ma la differenza tra me e il lupo è che lui non aveva motivo per mangiarla. Io ho dei motivi piuttosto validi per fare ciò che sto facendo perché le persone cattive sono altre, non si fanno scrupoli a fare del male a loro non importa niente. All'inizio può apparire agli altri come un bell'aspetto quando in realtà è tutt'altro che buono, io non ho mai finto di essere ciò che sono.>> << Questo non giustifica le tue azioni! Tu ferisci, tu uccidi! Tu sei portatore di sofferenza ovunque tu vai e questo non ti salverà dalle tenebre che ti opprimono.>> Dopo tempo si volta verso di me guardandomi nei occhi e io ne suoi vedo l'oceano in cui perdersi. << E tu che ne sai?>> mi guarda come se avessi centrato in pieno il punto forse un po' preoccupato. << Perché io quando ti guardo vedo questo.>> Siamo due persone che si feriscono a vicenda ognuno con i propri motivi e i suoi fatico a comprenderli, non capisco perché... << Perché non mi uccidi?>> Questa domanda l'ha colto un po' di sorpresa ed alza un sopracciglio << Non posso.>> << Eppure i tuoi amici non la pensavano così, non avrebbero esitato a farlo come esiti tu.>> << Che stai dicendo? Non ti conviene provocarmi.>> dice arrabbiato. << La verità è che sei un codardo.>> In pochi secondi me lo ritrovo davanti abbassato alla mia altezza << No sei tu quella codarda, hai paura di affrontare tuo padre come potresti affrontare noi, me.>> dice sussurrando le ultime parole. Questo è stato davvero un colpo basso quasi me ne vergogno perché è vero, io ho paura di affrontare mio padre di questo passo non credo nemmeno che sarò in grado di salvare le persone a cui tengo. Abbasso lievemente la testa cercando di non guardarlo nei occhi <<Questi non sono affari che ti riguardano.>> lui continua a ribadire << Sei tu che scappi dai problemi e dalle difficoltà non io.>> << Sei- sei uno stronzo!>> dico con una punta di disprezzo. << Oh cara quello è il mio secondo nome.>> mi dice sorridendo. Ho le mani ben saldate a terra e sento la mia energia scorrermi come una furia, lui mi fa davvero innervosire. È possibile che non c'è nemmeno una persona sana in questo mondo! Un forte vento si scatena intorno a noi, gli alberi si smuovono violentemente e le foglie cadono dappertutto << VAI VIA!>> urlo con tutto il fiato che in gola. È subito una folata di vento lo spinge lontano da me, di questo passo credo che non riuscirò a controllarmi succede sempre quando meno me l'aspetto. << Evelyn.>> qualcuno in lontananza mi ha chiamato e questa voce sembra proprio di... Daniel? Mi giro verso di lui e lo vedo in fondo alla strada. Non capisco perché sia venuto gli avevo promesso che sarei andata più tardi da lui, avrebbe dovuto aspettarmi. Il vento si placa a poco a poco e Nicholas è seduto a terra che si tiene la testa sembra un po' stordito ma non è l'importante ora. Dopo che mi sono alzata corro verso i miei amici e li libero dalle corde, cerco di prendere prima uno e poi l'altro appoggiandoli delicatamente a terra, per fortuna respirano e sono vivi. Solo i loro polsi e le braccia sono molto arrossati ma pare che non abbiano altri danni, per ora li lascio qui in modo che possano riprendersi ho troppe questioni che non mi sono chiare. Mi allontano da loro e con passo veloce raggiungo Daniel, guardandolo da vicino ha un'aria strana non riesco a capire cos'abbia. << Sei davvero tu Daniel?>> si avvicina a me come se avesse gli occhi di un predatore. << Certo che sono io. Volevo vedere come stessi, siamo pur sempre migliori amici.>> dice con tono apparentemente sicuro. << Allontanati!>> mi urla Nicholas. Non ho nemmeno il tempo di voltarmi e capire cosa sta succedendo che Daniel si butta addosso a me e cadiamo entrambi a terra. Ma quando mi sono soffermata a guardarlo mi sembra di aver visto i suoi occhi celesti diventare neri per pochi istanti come se ci fosse qualcosa di diverso in lui. Il suo viso è molto vicino al mio collo credo che voglia mordermi ma non fa in tempo che Nicholas si lancia su di lui togliendomelo di dosso. Guardo la scena scioccata ma anche sorpresa, non riesco proprio a capire cosa stia succedendo. Nicholas sovrasta il corpo di Daniel ed è concentrato a tirargli pugni in faccia, in pancia e nel petto pur di stanarlo. Daniel non c'è la fa nemmeno a bloccare i colpi che subisce e di questo passo potrebbe rimanere ferito gravemente. Corro verso di loro e cerco di prendere un braccio di Nicholas << Per favore lascialo! Così gli fai male.>> dico sull'orlo delle lacrime. Ho tanta paura, non riesco a sopportare di vedere tutta questa violenza in questo momento mi sento così impotente come se non riuscissi a far qualcosa di utile come anni fa... Nicholas nemmeno mi guarda si libera bruscamente dalla mia presa e continua senza pietà, ormai Daniel è ricoperto di lividi e sangue che gli esce dal naso e dal labbro. Sento che faccio fatica a respirare, ho il cuore a mille e la mia testa di questo passo potrebbe scoppiare, cado a terra scoppiando a piangere implorando nella mia testa che tutto questo possa finire ma come sempre le mie preghiere non vengono mai esaudite, mai ascoltate. << Per favore, smettila.>> dico implorando in un sussurro. Ho la vista offuscata e mi sento tanto stordita, a malapena vedo una luce incandescente intorno a me che si diffonde ovunque. Sento il mio corpo completamente immobile come se non ci fosse più niente che potrebbe svegliarmi da questo stato immensamente vuoto. C'è tanto fumo che sto inalando e questo mi fa tossire fino a pizzicarmi la gola, una figura imponente davanti a me mi scuote senza risultati. Credo sia ormai tutto finito, non c'è davvero niente che possa salvare questo mondo dalla disgrazia e io finirò insieme ad esso. << Evelyn fermati!>> la sua mano mi afferra la nuca avvicinandomi al suo viso. Nicholas mi ripete di tornare in me senza risultati ma poi fa una cosa che non mi sarei mai aspettata. Le sue labbra si scontrano violentemente con le mie, si avvicina sempre di più come a voler farmi sentire la sua presenza. Le sue labbra soffici premono con forza le mie divorandole con avidità, i nostri respiri diventano uno solo e i nostri corpi si attraggono l'un l'altro. La sua mano indugia con desiderio nel mio corpo e non accenna a fermarsi, forse perché in fondo tra noi c'è sempre stato un piccolo sottile desiderio. Ci porta ad attrarci o rinnegarci come calamite, correndo per arrivare a qualcosa che sembra irraggiungibile. Poco dopo ci allontaniamo l'un l'altra per riprende fiato. << Nicholas? Ma cosa->> lui mi interrompe e dice << Non dire niente è tutto apposto ora.>> la luce di quelle fiamme è svanita nel nulla ora è rimasto solo un terreno secco e bruciato. Sollevo leggermente la mano sfiorandomi con le dita il labbro cercando di realizzare ciò che è appena successo, la cosa strana è che non mi sono nemmeno opposta al bacio. Improvvisamente tutte quelle forti emozioni tutti quei ricordi brutti si sono dissolti in quel solo e unico bacio. << Sono stata io?>> chiedo in fil di voce. Io suoi occhi mi guardano intensamente come se volesse lasciarmi intendere la risposta e io capisco al volo. << Almeno spiegami cosa sta succedendo.>> gli dico sull'orlo delle lacrime.

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