In mezzo alla folla di bambini Daniel mi prese la mano nella sua e mi trascinò via lontano da quel trambusto. Ci mancava poco che mi mettessi a piangere davanti a tutti, stavo trattenendo a stento le lacrime ma lui sa sempre quando salvarmi nei momenti difficili, mi conosceva bene. Ogni qual volta che provavo a giocare con gli altri bambini finiva sempre male, rifiutavano ogni mia proposta e si allontanavano pensando che portassi sfortuna. In quel momento Daniel mi portò in una strada isolata piena di fiori colorati davanti a un grande melo. << Divertiamoci a modo nostro Evelyn.>> mi guardava con quei occhi celestiali pieni di speranza e mi sorrideva al contempo. Appoggiati all'albero ci sono due scale di legno e lui mi porta lì vicino << Facciamo una gara, vediamo chi riesce a raccogliere più mele. E queste saranno la nostra ricompensa.>> << Si sembra una bella idea.>> dico con leggero imbarazzo. Subito dopo appoggio i piedi nella scala aggrappandomi e cautamente inizio a salire, staccai le mele più vicine che mi ritrovavo nel mentre osservavo Daniel che si muoveva con agilità con un'espressione serena. In confronto a me lui ne raccoglieva qualcuna in più, volevo mettermi di impegno e cercare di fare di più. Arrivo fino agli ultimi due gradini della scala e mi allungo con il busto per toccare il ramo sopra la mia testa. << Evelyn scendi di lì, è pericoloso a quell'altezza.>> mi urla Daniel da sotto, accanto a lui c'era una piccola montagna di mele e questo mi scoraggiava. Non erano rimaste molte mele ma volevo prenderne il più possibile, testarda com'ero tiro con difficoltà il ramo fino al mio viso e nel farlo perdo l'equilibrio e la scala ha iniziato ad allontanarsi dal tronco. Chiusi gli occhi per paura dell'impatto che non arrivò mai, sentivo delle braccia cingermi il corpo con una presa ferrea, in quel momento mi sono sentita al sicuro mentre il mio cuore palpitava dalla paura. Daniel mi ha salvata e subito mi chiede << Stai bene? Sei ferita?>> << No, sto... sto bene>> le parole mi uscirono lente dalla bocca e non riuscivo a guardarlo nei occhi perché sentivo i suoi fissi su di me. Mi mise giù e quando mi sono voltata vidi la scala a terra avvolta da rami verdi e spessi lontana da noi. Ammiravo molto la sua magia di terra, trasmetteva felicità e spesso riusciva a calmare chi gli sta intorno. Era questa la sua magia, la guarigione dell'anima e lui placava la mia.
<< Quella cos'è? Una rivista di moda?>> chiedo ad Alisia guardandola di sottecchi. Lei sbuffa girando la pagina e dice << Non trovo niente di adatto da poter mettere quel giorno!>> << Quindi hai deciso? Ci andrai?>> << Io non lo so... Ultimamente le cose con Keller sono migliorate. Stiamo lavorando insieme per scoprire cosa ci sta nascondendo il consiglio e per ora è sopportabile. Ma l'idea che potrei incontrare i miei genitori lì mi terrorizza.>> Dopo essermi truccata leggermente inizio a pettinarmi i capelli per poi fare una piccola treccia di lato al mio viso. << Io penso che se ci vai non hai niente da perdere. È una buona occasione per rivedervi faccia a faccia e dimostrargli che sei migliorata almeno le bolle d'acqua non mi arrivano più in faccia.>> alle ultime mie parole ridiamo entrambe ricordando i momenti in cui mi ritrovavo bagnata e ogni volta dopo essere uscita dalla camera ci dovevo ritornare per cambiarmi. << E poi accanto a te ci sarà Michael quella sera, ti aiuterà lui. Lui sembra che ti vuole davvero bene, è un bravo ragazzo.>> lei mi guarda come se stesse riflettendo realmente sulle mie parole e fa spallucce. Qualcuno bussa alla porta e credo di sapere chi sia, Alisia si alza dal letto e aprendo la porta dice << Keller ma che piacevole sorpresa!>> con un sorriso a dir poco ironico. Lui entra e ci saluta entrambe, ultimamente la sera viene a farci visita e parliamo del più e del meno oltre del nostro piccolo segreto. Un po' mi sento in colpa di non avergli rivelato la verità su Nicholas ma anche se lo facessi non mi crederebbero, lui me lo impedirebbe. A quanto pare nemmeno mio padre sospetta di lui dopo quell'evento, non si ricorda niente di ciò che era successo per ora la situazione è tranquilla. La magia di Nicholas è una di quelle rare, quelle che ti stupiscono e ti spaventano allo stesso tempo, mi chiedo se ha mai provato anche a controllare la mia mente. << Evelyn, Evelyn mi senti?>> mi chiede turbata Alisia. Mi giro di scatto verso di lei e le rispondo << Si scusami, ero persa un po' nei pensieri.>> lei mi guarda preoccupata ma rispetta la mia privacy non osa andare oltre perché sa che non mi aprirei lo stesso. << Io e Keller stavamo pensando di andare domani al Lago di Loto dato che abbiamo due giorni liberi. Ti va?>> <<Sembra bello, ci vengo volentieri!>> dico allegra. Sono cresciuta stando a contatto continuo con la natura tanto che la sento come se fosse la mia casa, limpida e pura che può far solo che bene. Quindi perché non prendermi due giorni di pausa lontano da tutto questo, dai demoni, da mio padre, da Nicholas... << Come mai ti sei vestita così carina Evelyn?>> mi domanda Michael. << Ho un appuntamento.>> dico entusiasta. Alisia alza gli occhi dalla rivista e mi guarda scioccata << E con chi? Non sapevo che avessi ammiratori o persone che ti piacciono con cui esci.>> << Con Daniel ovviamente!>> dico entusiasta. L'idea di dovermi incontrare con lui mi rende felice e nervosa allo stesso tempo, ci tengo che sia tutto apposto ed è per questo che sono da più di 10 minuti davanti allo specchio. Alisia improvvisamente mi guarda male e Michael confuso << Ma io pensavo fosse Nicholas, il ragazzo con cui hai un appuntamento. Non Daniel che probabilmente è un traditore uno di quelli che ti fanno la faccia lavata e ti pugnalano alle spalle.>> << Per una volta concordo con lei.>> mi dice Michael. << No che dite! Lui non è per niente quel tipo di persona, non lo farebbe mai. Siamo sempre stati insieme da bambini e non ha mai fatto niente che potesse ferirmi.>> << Non lo so Evelyn questa storia non mi convince. Daniel potrà pure mostrarsi come un bravo ragazzo ma l'abbiamo sentito quella volta nell'ufficio del preside. Sacrifici, patto, templi ti ricorda qualcosa?>> Come dimenticare quelle parole ma sono sicura che ci sia una spiegazione a tutto questo, stavano solo cercando di trovare una soluzione davanti a una situazione molto critica. << Si ma può essere che ci sbagliamo, non è poi così brutta la situazione come crediamo.>> << Ad ogni modo stai attenta.>> mi dice Alisia. Finalmente dopo aver finito di preparami mi avvio frettolosamente alla porta, mi giro a salutarli ed esco. Scendo le scale cercando di mantenere la calma perché il mio cuore ormai è impazzito. È da tanto che io e lui non passiamo il tempo insieme, solo noi due e questo mi rende nervosa come fosse la prima volta. Ammetto che ogni volta che lui mi guarda con il suo tenero sorriso mi imbarazza, non c'è niente che non vada in lui per questo è sempre stato il mio preferito. L'ho sempre visto come una figura che da una parte potesse sostituire la mancanza d'affetto e di attenzioni da parte di mio padre ma con lui sono riuscita a provare sensazioni nuove ed emozioni così intense che non riesco a spiegare. Sicuramente è molto meglio di Nicholas, non dico che lui non sia attraente ma Daniel è sempre stato quel ragazzo che ho avuto al mio fianco. E spero che questa sera possa succedere qualcosa in più rispetto al solito, qualcosa di diverso, di più bello e romantico. Mi precipito nel cortile e i miei occhi saettano freneticamente in ogni angolo di questo posto per vedere se è arrivato ma quando mi ritrovo davanti alla statua scorgo a malapena una figura. Mi avvicino lentamente sentendo solo il rumore dei miei passi di cui anche lui sembra esserne accorto tanto che si volta verso di me. Avanza di qualche passo e quando siamo abbastanza vicini mi solleva fra le sue braccia stringendomi a sé in un caloroso abbraccio e mi fa volteggiare nell'aria con il vento fra i capelli. << Sei bellissima.>> mi sussurra al mio orecchio e io non posso essere che elettrizzata da questa leggera tensione che si è creata nei nostri sguardi. Mi fa scendere delicatamente a terra e mi porge nella mano un bracciale con una catenina argentata e un ciondolo a forma di mezzaluna. << Appena ho visto questo bracciale pensavo fosse fatto apposta per te spero ti piaccia. Questo sarà il simbolo della nostra amicizia, puoi metterlo quando vuoi ma ti consiglio di indossarlo in occasioni speciali tipo questa. Posso?>> mi chiede con voce suadente. Accenno di sì con la testa e lui mi prende delicatamente il polso e mi infila il bracciale. Mi conduce nello spazio verde e mi indica una grande coperta distesa a terra << Sediamoci qua.>> faccio come dice e ci sediamo uno accanto all'altro un po' distanti. << Come ti senti?>> mi chiede improvvisamente. << Come?>> << In generale, come ti senti? In quelle poche volte che ci siamo incontrati mi sei sempre sembrata allegra, più serena.>> Sollevo le ginocchia fino al petto e abbasso lo sguardo << Si in effetti sono riuscita ad ambientarmi, ho trovato dei amici pochi ma buoni e questo mi rassicura. Non ho molto di cui io debba preoccuparmi e invece tu?>> << Io me la cavo in qualche modo, non nego che le cose non stiano andando bene ma almeno non sono solo ad affrontare queste brutte esperienze. Vedere te mi evoca dei bei ricordi legati all'infanzia, ero davvero felice e non vedevo l'ora di entrare all'Accademia.>> Mentre parla tiene disteso le gambe e i palmi delle sue mani appoggiati alla coperta, il suo sguardo è rivolto al cielo per poi posarsi su di me. A quel punto gli sorrido pure io perdendomi nei bei momenti passati insieme << Si tu eri un combattente coraggioso. Mi ricordo quando sentivo strani rumori e in realtà erano piccoli animali tipo cavallette o topi oppure api e vespe. Io puntualmente scappavo dalla paura e tu stavi fermo immobile come fossi loro amico.>> Lui ride a quei ricordi buffi e dice << Se allora il coraggio era di stare vicino a quei piccoli animali ora il coraggio è ben altro.>> Be, posso immaginarlo quanto sia spaventoso ora. Quelli non sono animali. Quelli sono mostri. E lo capisco bene. << In effetti guardandoli il coraggio sparisce e di solito la morte è assicurata. Loro agiscono senza pensare e non hanno morale ma quando li affronto sento qualcosa che cresce dentro di me. Una forza si scatena e puntualmente riesco ad annientarli come se non avessi niente da temere.>> Mi giro lentamente verso lui e ci guardiamo nei occhi, sembra avvicinarsi di poco e mi sorride << Tu sei speciale e sono così fiero di te dopo tutto quello che hai dovuto sopportare. Vorrei essere forte come te, sono sempre stato un tipo passivo cercando di farmi andare bene tutto anche quando non avrei dovuto. Reagire non è mai stato il mio forte mentre tu sei una ragazza che va controcorrente, non ti fermi davanti a niente e ti batti fino allo stremo anche per delle piccole cose. Ed è questo quello che mi piace di te.>> Il suo viso è così vicino al mio e le nostre mani si sfiorano appena, il mio corpo trema un po' e il mio cuore batte così forte che mi viene difficile contenerlo. Le sue labbra si avvicinano alle mie e sono pronta per vivere la mia prima volta, la sua mano si appoggia sopra la mia e io chiudo appena gli occhi. Ma qualcosa va storto le sue labbra non toccano le mie piuttosto sento un forte rumore che mi fa balzare in aria. Daniel si trova qualche metro distante da me sdraiato che si massaggia la tempia, deve aver subito un colpo un po' violento. Spaventata mi precipito subito da lui e gli accarezzo il braccio << Tutto bene? Ti fa male la testa?>> << Ma che diamine->> <<Menomale che il suo primo bacio non è stato con te, sarebbe stato disgustoso. Soprattutto con le tecniche di seduzione sei zero non è così che si conquista una donna.>> Questa voce mi è così familiare che mi fa assai arrabbiare per aver interrotto un momento così intimo. Io e Daniel ci giriamo a guardarlo male << Ops, scusate mi è scivolata la mano.>> si giustifica in tono sarcastico. << Che volete? Perché mi guardate con quelle facce abbindolate? Io a differenza vostra anziché appartarmi con qualcuna mi alleno per diventare più forte. Pensavo di essere solo eppure... Ma sapete quando uso la mia magia non riesco a non andarci pesante.>> dice soddisfatto. Mi alzo serrando i pugni lungo i miei fianchi ma quando abbasso lo sguardo noto che nel polso non ho più il bracciale. Ma quando guardo nella direzione di Nicholas noto che il bracciale è rotto vicino ai suoi piedi, subito mi avvicino a passo spedito verso di lui e gli urlo << Ora basta Nicholas, sei insopportabile!>> Daniel si alza in fretta e si mette davanti a me allungando un braccio per indicarmi di stare dietro a lui. << Cosa c'è sei geloso che io la guardi? Tranquillo non è niente di eclatante, ne ho viste tante di donne anche più mature di lei.>> Brutto stronzo! << Vattene da un'altra parte Morrison, la tua presenza non è gradita.>> dice Daniel con risolutezza. Nicholas ride di buon gusto e vengo colta di sorpresa ritrovandomelo dietro di me, mi afferra il mento con la sua mano guardando dritto nei occhi di Daniel << magari lei non la pensa così.>> dice beffardo. << Lasciala!>> gli intima Daniel. << Io non ho paura di te.>> << Allora affrontami.>> dice Nicholas. Cerco di svincolarmi dalla sua presa ma lui mi blocca afferrandomi il braccio e mi sussurra all'orecchio << Ci sono cose che devi sentire.>> << Allora che aspetti? Non hai il coraggio di affrontarmi.>> gli dice a Daniel. << Si ne ho tanto da spaccarti il tuo bel viso se non ti togli da lì.>> << Hai anche il coraggio di dire quello che fai durante le tue giornate lavorative là fuori?>> Le parole di Nicholas bloccano Daniel sul posto che sembra diventare teso << Cosa centra questo ora?>> In effetti ora che ci penso non gli ho mai chiesto cosa facesse veramente ma le parole di Alisia e Michael sono solo dei sospetti. << Se vuoi conquistare una donna prima di tutto ci deve essere l'onestà. Non credi?>> Daniel non sembra rispondere ma quando sta per farlo lo precedo << C'è qualcosa che io debba sapere?>> << No puoi stare tranquilla.>> << Penso che lei starebbe più tranquilla con me che con te.>> dice Nicholas ridendo per la sua stessa battuta. Ma qua non c'è proprio niente da ridere e ciò che Daniel non dice mi preoccupa davvero tanto. << Perché non le racconti delle tue fantastiche attività che voi soldati svolgete nei templi.>> << Non c'è niente da dire. Svolgiamo normali attività per aiutare i bisognosi e purificare l'ambiente dai demoni.>> << Ahh è così che aiutate la gente bisognosa, uccidendoli e li date in pasto ai demoni. Giusto o forse ho dimenticato qualcos'altro?>> Quelle parole così brutali e taglienti mi fanno accapponare la pelle, mi giro sconvolta verso Nicholas che guarda Daniel con aria di sfida. No è... è impossibile vero? Cioè loro stanno solo aiutando le persone a mettersi in salvo dai demoni non ad essere il loro cibo. Nicholas deve star per forza mentendo per uno dei suoi scopi loschi che vuole raggiungere. << No, non è vero quello che dice Nicholas giusto? Tu non faresti mai una cosa del genere a persone innocenti che hanno solo bisogno d'aiuto? Cioè sarebbe impossibile. Nicholas sappi che se questo è uno scherzo non è divertente.>> Lo sguardo di Daniel è davvero furioso ma non sembra voler accennare parola, finalmente mi libero dalla presa di Nicholas e corro dalla persona di fronte a me. Gli prendo le mani e gli chiedo supplichevole << Non può essere vero, giusto? Il Daniel che conosco non farebbe mai del male a nessuno. Dimmi che è così, dimmelo!>> Gli si inumidiscono gli occhi e scuote la testa rassegnato << Per favore, rispondi ho bisogno di sapere la verità, ti prego...>> Mi sento soffocare come se avessi il cuore in gola e me lo stessero facendo in mille pezzi perché sta diventando sempre più difficile sopportare questa attesa interminabile. << Mi dispiace Evelyn, davvero mi dispiace. Non avevo altra scelta.>> Le sue parole mandano in tilt il mio cervello e gli stringo più forte le mani per scaricare un po' di tensione. Mando giù la saliva difficilmente e respiro a malapena, non faccio altro che vedere nella mia testa quelle creature che squartano le persone e si cibano dei loro organi con soddisfazione. Si susseguono le immagini ad alta velocità del corpo dissanguato di mia madre e i suoi dolci occhi rivolti al cielo, il corpo di Rachel morta in quella tragica notte, stavo per morire io quel giorno... Loro fanno morire altra gente. Mia madre quel giorno non mi fece andare con la folla, lei sapeva cosa stava succedendo, lo sospettava. Lei ancora una volta mi ha... protetta. Sento di star avendo un attacco di panico mentre sento il dolore dentro di me che vorrebbe esplodere, le mie ginocchia tremano così tanto che non mi sono resa conto di cadere a terra. Mi porto una mano al cuore cercando di respirare profondamente per calmarmi ma non ci riesco, le lacrime minacciano prepotentemente i mei occhi di uscire per dare sfogo alle mille emozione implose dentro di me. Cerco di guardare le due figure davanti a me ma non riesco a veder altro se non le immagini dei corpi squartati e le mani dei demoni con quei artigli lunghi sporchi di sangue che tagliano ancora e ancora la carne delle loro vittime. Quelle immagini sono del mio sogno ma credo che ora siano realtà forse è per questo che mi tormentano. Forse uno di loro due mi sta parlando ma io non lo sento, non sento più niente voglio solo chiudere gli occhi per un istante e non dovermi preoccupare più di nulla. Vorrei solo... Essere... Felice. Cado miseramente a terra abbandonandomi al buio, almeno lui riesce a darmi conforto solo per un po'.
STAI LEGGENDO
L'angelo è qui
RandomEvelyn è l'unica ragazza umana nata nelle terre di Astria. Vive in un piccolo villaggio apparentemente tranquillo insieme ai suoi genitori. Ma un giorno le cose cambiano quando iniziano a verificarsi strani eventi che rompono la quiete del tempo. La...