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Gita al castello di Shuri

"Il castello di Shuri, sui ugusiku nella lingua di Okinawa, è un castello medievale situato nella città di Naha, capitale e maggiore città dell'omonima isola e della Prefettura di Okinawa. La struttura fu la residenza dei sovrani e la sede religiosa del regno delle Ryūkyū.
La data esatta di costruzione del castello è sconosciuta, si ritiene pertanto che il maniero sia stato in origine un gusuku, una fortezza, completato prima del 1427, come peraltro testimoniato da una lapide celebrativa della creazione dei giardini esterni, custodita nel museo della Prefettura di Okinawa.
I contatti tra le isole Ryukyu e la Cina iniziarono nel 1372 e si protrassero per 5 secoli fino al 1879, quando fu istituita la Prefettura di Okinawa. Quando stava per insediarsi un nuovo re, l'imperatore cinese inviava dei funzionari, i quali partecipavano alla cerimonia di investitura presso il castello Shurijo. In questo modo il regno delle Ryukyu rinsaldava il legame con la Cina, sia sotto l'aspetto commerciale che culturale. Tale usanza conferiva al sovrano delle isole una sorta di riconoscimento internazionale tra i paesi dell'Estremo Oriente.
In seguito, dentro il castello, si teneva il "banchetto dell'investitura", a cui poi si accodava un "banchetto di metà autunno", accompagnato da canti e balli che si tenevano su una piattaforma temporanea davanti al palazzo nord, l'Hokuden, da dove assistevano gli inviati imperiali"

Mentre Ema spiegava la storia del castello di Shuri, la classe 3A scattava foto rapita da tanta maestosità

"Ehi ragazzi scattiamoci una foto tutti insieme! Così ci ricorderemo di questa gita!"
"Ottima idea Mina! Perché non ne scattiamo una per ogni posto che visiteremo?"
"Ochaco-chan sei un genio, kero"
"Se volete posso scattarvela io! Da buona guida turistica questo fa parte dei mie compiti!"
"Grazie Satō-san! Forza ragazzi mettiamoci tutti in posa!"

Tutti, compresi i professori, si misero in posa

"Dite: Okinawa!"
"OKINAWAAA"

Una volta conclusa la visita al castello, i ragazzi vennero lasciati liberi di girare per le vie della città

"Finalmente!!! Un chiosco di takoyaki! Aizawa let's gooo!!"
"Smettila di urlare come un forsennato, ci sento"

"Todoroki guarda, qui fanno la soba fredda"
"Oh, è il mio piatto preferito"
"Lo so"

Il sorriso che Sero riservò a Shoto era molto dolce, tra i due all'inizio vi era dell'imbarazzo o almeno da parte del ragazzo dagli occhi eterocromatici. Da qualche tempo vedeva il suo compagno di classe in modo diverso, più intimo ma non aveva il coraggio di dire quello che sentiva.

Sero dal canto suo, non aveva idea di come dichiararsi, lui era sempre stato segretamente innamorato di Todoroki e quando per il festival scolastico gli era capitato di lavoraci a stretto contatto, la sua mente era andata in blackout. Erano più i balbettii che le parole di senso compiuto, ma in quel momento Sero capì, che per lui Shouto, era più che un semplice compagno di classe.

Una volta presi i piatti, i ragazzi si spostarono sotto un albero per degustarsi la pietanza

"Uhm questa soba è incredibile! Vero Todoroki?"
"Oh.. ehm si"
"Ehi, tutto bene?"
"Oh sì.. solo che.. tu cosa faresti se sentissi qualcosa quando stai con una persona?"
"Cosa intendi per qualcosa?"
"Ecco...Sudore alle mani, caldo sul viso, battiti che accelerano il cuore, non riuscire a parlare bene.."
Sero capì in quell'esatto momento.. capì guardando negli occhi l'altro ragazzo. Rossore sulle guance, respiro accelerato, mani sudate.. Todoroki stava descrivendo cosa stesse provando in quel preciso istante!

"Shouto"
"S-si H-Hanta?"

Con la brezza del vento, i due ragazzi non videro o sentirono altro, erano presenti solo loro, i piatti di soba dimenticati di fianco da qualche parte, la mano di Sero si avvicinò delicatamente al viso di Todoroki sentendone la morbidezza e piano piano si avvicinò.

Shouto non distoglieva lo sguardo da quegli occhi così neri da volercisi tuffare dentro, sarebbe stato felice di affogare in essi. Sero sfiorò con la punta del naso quella del ragazzo eterocromatico ed una scossa si propagò in entrambi i corpi, guidati dall'istinto chiusero gli occhi e le loro labbra si unirono in un dolce e romantico bacio.

Poco più indietro, un gruppo di ragazze si era nascosto per vedere i due giovani innamorati scambiarsi i reciproci sentimenti.
Finalmente erano riusciti a dichiararsi senza tanti giri di parole, semplicemente guardandosi negli occhi.

"Oh che carini! Era ora! Non sopportavo più Hanta! Continuava a parlare di Todoroki senza concludere niente"
"Ahahaha beh Shouto non parlava molto ma quando facevamo il suo nome o delle domande su Hanta, arrossiva e rispondeva a monosillabi"
"Certo che i ragazzi sono proprio cocciuti!"

Cosi le ragazze si allontanarono lasciando la giusta privacy ai nuovi fidanzatini, tornarono dagli altri compagni con un sorrisetto che la diceva lunga.

"Come mai quelle facce da ebete?"
"Bakugo! Che modi sono?!"
"Avete quella smorfia di "chi la sa lunga" mi domandavo a chi aveste rotto le palle"
"Abbiamo solo dato una piccola spinta ihihih"
"Ma quelli non sono Todoroki-kun e Sero-kun?"
"Si Deku! E non interromperli! Finalmente si sono dichiarati! Lasciamoli in pace, continuiamo il nostro giro!"

Izuku rimase a guardare la coppia che si baciava, nel frattempo un certo biondino lo osservò in silenzio, vide come il volto del ragazzo lentigginoso si ammorbidì in un sorriso dolce.
Il cuore martellava dentro al proprio petto, vedere Izuku che osservava la scena in quel modo, gli fece battere ancora di più il cuore, si avvicinò al verdino sfiorandogli la mano con la sua

"Nerd"
"Sono carini, vero Kacchan?"
"Si"
"Vorrei essere come loro, vorrei capire ciò che ho dentro...ma è difficile"

Si girò a guardare quegli occhi rossi che da sempre gli avevano trasmesso paura ma anche sicurezza..quegli occhi che avevano suscitato delle emozioni contrastanti ma che adesso, giorno dopo giorno cercava di dare loro un nome.

"Possiamo cercare insieme le risposte"
"Si, Kacchan"

Detto questo le loro dita si toccarono intrecciandosi insieme, fu un movimento rapido ma le voci dei loro compagni gli portarono a separarsi e a riprendere il giro della città.

~Shinzo Ai Okinawa~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora