Il pub

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Le serate al pub sono tutte più o meno così:
Alle 19 mi incammino verso il locale
Ci vogliono 10 minuti per arrivare.
Appena arrivo vado nel retro,mi tolgo la giacca,metto il grembiule.
Prendo blocchetto per gli appunti,penna e un armata di pazienza.
Vado al bancone e lavo i piatti.
Poi papà arriva al bancone e ci diamo il cambio.
Prendo gli ordini,e fingo di essere interessata alle storie di vita vissuta di qualche signore anziano.
Pur di non stare la a lavorare tante volte prenderei una sedia e mi metterei ad ascoltare storie che non mi interessano di gente che non vedrò più in vita mia.
Tutto pur di non dover stare lì a fare avanti e indietro tra i tavoli.

Ogni tanto,quando torno al bancone mio padre fa il suo solito commento
"Hei broncio,potresti anche sorridere qualche volta."

"Se mi pagate anche per questo..." sorrido,sperando che avverta il mio suggerimento e mi aumenti la paghetta.

A volte,quando capitano le tavolate di ragazzi giovani,vorrei avvicinarmi,ma mi sento a disagio.
Però sono lì per lavorare,insomma,un cliente è uguale ad un altro.
Mi diverte un sacco ascoltare i commenti riguardo al mio fondoschiena.
Ma la parte divertente è quando qualcuno esagera,o dice qualcosa di pesante e mio padre si avvicina dicendo
"Bello di papà,se vuoi montare qualcosa comprati un cavallo.
Lascia stare mia figlia"

Poveri scemi,non sanno che è mio padre.

Una volta è successo con dei ragazzi che stavano festeggiando la chiusura della stagione calcistica.
Mio padre se n'è uscito con questa frase e io sono scoppiata a ridere. Un po' mi vergognavo,ma ha fatto bene.
Non ho avuto il coraggio di tornare a quel tavolo per portare gli ordini ,e mio padre è stato d'accordo ad andare lui.
Credo che non abbiano avuto niente da commentare sul fondoschiena di mio padre,almeno spero.

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