IL RACCONTO

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Alessia mi guarda spaventata ,così capisco di aver esagerato.

"Non so come spiegarti. Non é facile."

"Qualunque cosa sia successa, ti prego dimmela. Io non ti giudicherò."
Cerco di mantenere la calma. Non é lei, ma il fatto che le sia successo qualcosa mi fa andare fuori di testa.

Claudia sospira, questa volta butta fuori tutta l'aria in eccesso. Come se essa la impedisse di parlare.

"La sera stessa che arrivammo in vacanza c'era una festa, allora dissi a Oscar che volevo andarci, ma lui era stanco, così dopo averlo stressato un po' mi accompagnò.
Andammo alla festa, io iniziai a ballare e bere,forse un po' troppo.
Oscar parlò tutta la sera con alcune ragazze.
C'era caos, gente che si scatenava, e in un attimo mi trovavi schiacciata contro il Dj .
Mi staccai immediatamente e continuai a ballare.
Ma ogni volta che lo guardavo ammiccava e sussurrava qualcosa.
La musica era alta e non lo sentivo.
Ad un certo punto si avvicinò e mi disse "vuoi ballare?"
Mi disse che ero molto carina, e parlammo tanto. Era gentile.
La serata finí ,ma io non riuscivo a dimenticare la sua voce e i suoi occhi verdi smeraldo.
Nei giorni seguenti, io e Oscar andavamo in spiaggia a prendere il sole, e dopo qualche giorno me lo trovai di fronte.
Rimasi stupita.
Mi disse " da quella sera non ho smesso di cercarti.
Ero certo che non te ne saresti andata."
Passammo tutto il poperiggio insieme, io Oscar e il Dj.
Fabio é il suo nome.
Fu una giornata bellissima.
Qualche sera dopo io e Oscar andammo ancora alla festa, Oscar con una ragazza e io con Fabio.
Persi di vista Oscar, ma non mi preoccupai tanto, magari si era appartato con la ragazza.
Bevvi ancora, di tutto. Un bicchiere dietro l'altro.
Non me ne accorsi nemmeno.
La serata finì, ma di Oscar nessuna traccia.
Poi successe quello che non mi sarei mai aspettata.
Ero ubriaca.
Non potevo restare la da sola. Così andai con Fabio."

Fa una pausa.
Chiude gli occhi, quasi ha paura di parlare.

"La mattina dopo mi svegliai accanto a Fabio,nel suo letto.
Ero nuda. Completamente.
Il telefono che non smetteva di squillare, era Oscar. Era preoccupato, ma non avevo il coraggio di rispondere.
Mi resi conto di quello che fu successo la sera prima. Ci misi tanto a ricordare.
Fabio che mi porta a casa sua, io lo butto sul letto.
Lui si toglie dalla mia presa, mi toglie le scarpe e mi imbocca le coperte.
E se ne sta per andare nell'altra stanza, ma io lo trattengo.
Comincio a baciarlo. Gli tolgo la maglietta e lo trascino su di me."

Piange ancora più forte. Quasi pentita di quello che ha fatto.

"Lui mi piaceva tanto, mi attraeva, e se fossi stata sobria non avrei avuto il coraggio di fare una cosa simile.
Credo di aver usato tutta la mia forza per trattenerlo.
E a quanto pare, nemmeno lui ha resistito.
Lui non voleva cedere, cercava di proteggermi ma..."
Le lacrime scendono, grandi, come pioggia.
La voce tremante.

"...il resto puoi immaginarlo da sola."

Si lascia sprofondare sulla mia spalla, lei completamente distrutta.

Cerco qualcosa da dire, ma nulla sembra calmarla.
"Tesoro, non piangere.
Per quanto possa essere brutto... non é successo nulla.
Insomma, capisco come puoi sentirti, ma non sei come pensi."

"Una troia, vuoi dire?" Alza la testa, coprendosi la bocca con le mani.

"No! Non lo sei.
Non hai tradito nessuno.
Sembrerà strano dirlo, ma alla fine non hai fatto nulla di sbagliato.
É successo. Non devi sentirti in colpa.
Nessuno é perfetto e...."

Mi guarda, gli occhi rossi. Le lacrime sembrano svanite.
Ora c'è solo disprezzo.

"Può succedere di rimanere incinta, eh Lia?
È normale..."

"Cosa stai dicendo Claudia?" Non capisco dove vuole arrivare.

"Questo. Ti sto dicendo che non c'é nulla di male a rimanere incinta, da uno sconosciuto, giusto?"

Non ci credo. Non puó essere. Cosa...

"Come fai a non capire?
SONO INCINTA LIA!! "
Grida, non l'ho mai sentita così agitata.

"Aspetto un bambino da uno sconosciuto, e non riesco a farmene una ragione."

Rimango pietrificata.
"Non può essere.
Quanto tempo è passato da quella notte?"

"Un mese Lia."
Si alza in piedi e mi guarda dritta negli occhi.

"Come é possibile, eh? La gente aspetta anni prima di rimanere incinta, e io, per uno stupido sbaglio...
Me lo sentivo. Non poteva andare tutto bene, no."

La prendo tra le mie braccia. Piangiamo, tutte e due.

Non so cosa fa più male, rimanere incinta da uno sconosciuto, o rimanere incinta a diciott'anni. La paura dei genitori, le critiche, le difficoltà.
Non so cosa succederà.
Vorrei chiederle dov'è questo ragazzo, se sa che diventerà padre.
Vorrei sapere se Oscar sa di tutto questo...
Ma la risposta sembra chiara.
Oscar sa semplicemente che lei é tornata a casa, chissà per quale motivo, e l'ha lasciata tornare, da sola.
Riguardo a quel ragazzo, non voglio nemmeno pensarci.

NON UCCIDETEMI, DOVEVO FARLO.

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