Quelle di sempre

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Non posso permetterle di abbattersi, non posso lasciarla da sola ad affrontare tutto questo. Non io, La sua migliore amica.

"Claudia, tesoro mio, guardami." Con la mano le asciugo le lacrime, portando via gran parte del suo mascara.

Cerco di parlarle con tutta la dolcezza di una sorella, perché è questo che lei é per me.
"Non piangere, sai bene che in questo modo non si risolve nulla.
Devi reagire, non scappare dai problemi come faccio io.
Non ti lascerò da sola, ti giuro che questa situazione la gestiremo insieme."

"Tu non capisci..." ha smesso di piangere ma nella sua voce c'è tanta insicurezza.
"Mia mamma non la prenderà affatto bene. Finché abito a casa con lei non mi permetterà di tenere un bambino.
Come farò ad andare a scuola?
Fa già fatica a mantenermi.
Sarebbe molto più semplice se solo mio padre..."

"Lo so."
No, in realtà non so cosa significa avere i genitori separati.
Non conosco le difficoltà di una madre che deve arrangiarsi a crescere sua figlia da sola.

"Ma tua mamma è apprensiva, non ti lascerebbe in mezzo alla strada."
Dico, con tutta la convinzione che ho.

"Ma sarebbe capace di farmi..."

"No. Non pensarci nemmeno. Come puoi dirlo?."
Non posso assolutamente pensare che la mamma di Claudia sia capace di togliere la vita ad un bambino. È una cosa inaccettabile.

"Lia, sono distrutta, non so cosa fare." Sembra davvero esausta.

" Ma tua mamma sa che sei tornata?"

"Si, sono passata da casa un attimo e ho posato le valigie.
Mia mamma era contenta di rivedermi, mi ha riempito di domande.
Appena mi ha visto le stava venendo un infarto..."

Pensa quando scopre che é incinta..

"Allora facciamo una cosa. Adesso ti calmi, chiami tua mamma e le dici che passi qualche giorno da me perché dobbiamo raccontarci un sacco di cose.
Così in questi giorni ti schiarisci un po' le idee e poi vedremo come dirlo a tua madre, d'accordo?

"Non c'è problema per i tuoi? " chiede un po' imbarazzata.

"Come se non conoscessi mia mamma. Tu e quel cretino di Oscar sarete sempre i benvenuti a casa mia."

"Va bene. Andiamo." accenna un piccolo sorriso, sincero.
"Solo ad una condizione, di questa storia non farne parola con nessuno."

Ci alziamo e metto Alessia nel passeggino e ci incamminiamo verso casa.
Ormai il sole sta tramontando, il cielo è rosa caramella, come i disegni che fanno i bambini.
So che non sarà facile per Claudia superare tutto quanto, ma non potrà nasconderlo ancora per molto. Il tempo passerà in fretta e prima o poi bisognerà dire tutta la verità.

Quando arriviamo a casa, mia mamma sembra tanto felice di vedere Claudia. La abbraccia forte, e in quel abbraccio Claudia ci sprofonda.
Nei suoi occhi vedo tanta tristezza, quanto pagherei per vederla sorridere.
Quando mia madre scopre che Claudia starà con noi per qualche giorno è più che felice di ospitarla.
La cena procede tranquillamente.
Mia madre sembra aver dimenticato la nostra discussione di qualche giorno fa, ma so che é solo per non mettere Claudia in imbarazzo.
Claudia ha sempre fatto parte della mia famiglia, e con il tempo le cose non sono cambiate.
Mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando eravamo piccoli io Claudia e Oscar, passavamo i pomeriggi insieme a fare i compiti, fino alla sera dopo aver cenato, che la mamma di Claudia e quella di Oscar tornavano a prenderli e si fermavano a chiacchierare con i miei fino a tardi.
In quei momenti ci sentivamo davvero elettrizzati perché era una cosa figa stare svegli fino le undici di sera, ma allo stesso tempo eravamo tristi, perché avremmo dovuto salutarci per poi rivederci la mattina dopo in classe.
Non riuscivamo a staccarci gli uni dagli altri. E più passa il tempo, più mi accorgo di non poter vivere senza di loro. Loro due sono i miei amici di una vita.
Mentre gli altri amici passano e cambiano, alcuni, ma pochi, restano. Ma Claudia e Oscar non sono come gli altri.

"Noi andiamo su a guardare un film." Annuncio a i miei genitori seduti sul divano. Io con una scodella di pop corn in una mano, e il braccio di Claudia nell'altra.
La trascino letteralmente su per le scale e chiudo la porta di camera mia.
Ci sdraiamo sul letto con i piedi sul muro a parlare come i vecchi tempi.
Cerco di evitare il discorso "bambino" e "sesso", cose che una volta erano il centro dei nostri discorsi. Ci immaginavamo con chi avremmo perso la verginità e quanti bambini avremmo voluto.
Io non avevo standard precisi, il mio ragazzo ideale avrebbe dovuto avere sempre e solo tre punti essenziali:
Un ragazzo Dolce, Serio
E che mi faccia star bene.

Non chiedevo molto, e con il tempo gli standard non si sono alzati, dato che sono sempre di meno i ragazzi affidabili.
Per Claudia sarebbe dovuto essere tremendamente sexy, muscoloso e avrebbe dovuto mettere sempre lei al primo posto. Claudia é una ragazza molto sensibile e vorrebbe sempre sentirsi importante per qualcuno.
Beh, per quanto ne so, su i primi due punti , Fabio ci sta alla grande, mentre per il terzo, è tutto da vedere.

Ad un certo punto si alza dal letto e va verso lo specchio sulla parete.
"Tra quanto dici che comincerà a notarsi la pancia?" Mi chiede alzandosi la maglia e guardando la sua pancia piatta, cercando ogni piccolo difetto.

Io ancora sdraiata sul letto, faccio penzolare il mio braccio sul pavimento per afferrare i pop corn e mi metto seduta.
"Mhm, se ti fissi già ora non noterai mai la differenza.
Prova a non guardarti per un po', così sarà più facile."

"Non diventerò grossa vero?" Mi guarda dallo specchio, con un aria preoccupata.

Mi lascio scappare uno sbuffo.
"Stai tranquilla, sarai figa anche con il pancione."

"Non è per questo..."
Non so cosa voglia intendere, credo che si tratti del fatto che non vuole che gli altri notino che é incinta ancora prima che lei sia pronta ad ammetterlo.

"Prima ti convinci che andrà tutto bene, prima riuscirai a viverti questa cosa.
Credimi, per quanto deve essere difficile come ti ho già detto, credo che il primo figlio sia una delle esperienze più belle nella vita di una donna."

"Sei sicura?" Questa volta guardandomi dritta negli occhi con un certo sollievo.

"Non lo so..." mastico lentamente i pop corn che ho in bocca"
...Così ha detto mia madre quando son nata io."

Ride finalmente, e torna seduta sul letto.
Passiamo due ore a guardare vecchie foto e ascoltando le nostre canzoni preferite.
Quando siamo abbastanza stanche tiriamo giu tutte le coperte e ci mettiamo comode nel letto, abbastanza grande per tutte e due.
Fissiamo il soffitto, quello che una volta era tappezzato di stelline fluorescenti ma che ora è semplicemente azzurro.
"Senti, domani ti va di andare alla festa insieme?
Se tu non vieni, non ci vado."

"Sei emozionata di rivederlo?"
So che si riferisce ad Antonio. A chi se no?
Esito un attimo prima di rispondere, ma con lei voglio essere sincera.

"Oddio, non immagini quanto è bello."
La guardo, nei miei occhi deve esserci tanta felicità perché mi accarezza una guancia come farebbe una mamma orgogliosa della propria figlia."

"Dobbiamo prima passare da casa mia a prendere un vestito sexy."
E ci addormentiamo così, abbracciate, stanche e preoccupate perché ci rendiamo conto che stiamo crescendo troppo velocemente, e questo fa paura. Ma felici perché il tempo non ci ha cambiate.

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