La band

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La serata procede piuttosto velocemente.
Corro da una parte all'altra a portare ordini e preparare dei cocktail, ogni tanto sento i pianti di Alessia che viene svegliata da tutto quel caos.
Non è proprio il posto ideale per una bimba.

Pensandoci bene sarei stata davvero egoista se avessi lasciato i miei genitori da soli a curare la piccola e stare dietro al locale,è un grande impegno,e poi nemmeno loro possono prendersi una vacanza.
I locali vanno tantissimo in estate,Sarebbe stata una grossa perdita.

La musica non smette un attimo. Questi ragazzi sembrano suonare con la stessa carica e lo stesso impegno di quando li ho sentiti arrivare.
È incredibile la loro energia.
Non importa quanta gente li sta ascoltando, loro non si fermano,E io mi diverto pure.

Guardo l'orologio.
Sono le 01.23. Caspita!
Pian piano il locale si sta svuotando, la gente abbandona i tavoli e si avvicina al bancone.
Tra una battuta e un aperitivo si trattengono ancora un po' a chiacchierare mentre io pulisco i tavoli.
I clienti sono simpatici, alcuni, i più generosi mi lasciano una mancia perché capiscono che ne ho davvero bisogno.
Così facendo sarà piu facile guadagnare i soldi per la patente.
Mi sento soddisfatta.

Mentre sono piegata su uno dei tavoli per pulire,vedo passarmi accanto tre figure,li seguo con lo sguardo ma loro non si accorgono nemmeno.
Sono i componenti della band,camminano uno dietro l'altro scherzando rumorosamente mentre si avvicinano al bancone. Il loro accento napoletano mi fa morire dalle risate.
Il locale,si svuota completamente tranne che me,i miei genitori e questi ragazzi.
Ma che stanno facendo ancora qui?
Poi vedo che ordinano qualcosa e il cantante si siede ad un tavolo ,mentre gli altri due prendono le loro cose e si incamminano verso la porta.
Ma cosa sta succedendo?
Devo avvicinarmi a lui,è la mia unica occasione. Ma come faccio? Cosa gli dico?
E se mi manda via?
Cammino lungo i tavoli,spolverando di qua e di là finché non arrivo davanti a lui.

Cavolo. Da vicino è così bello.
"Scusami..."
Sussurro spostando le sedie e pulendo il tavolo su cui è poggiato il suo bicchiere,così è costretto ad alzarlo.
Che cretina che sono! Non posso pulire quando se ne va?
"Tranquilla" si forma un sorriso sul suo volto .

"Adesso ho finito,finalmente. Vi ho sentiti suonare,siete davvero bravi." Mi sento avvampare. Ma cosa mi salta in testa ad attaccare bottone così?
Chissà a cosa pensa.

"Grazie.."
Ma insomma,è tutto quello che sa dire?

Dopo una pausa continua" Sai,purtroppo non tutti la pensano così ...avrai visto anche tu che nessuno fa caso a noi" abbassa lo sguardo ma so che non smette di sorridere.
Ecco,il solito modesto.

"Dico,sul serio, anche io ho la passione per il canto,e ti giuro che pagherei per essere così sciolta come voi"
"Haha,è solo abitudine...suoniamo ovunque,nelle cantine,alle feste e nei locali da un sacco di tempo."

"Beh,a me piaci molto,cioè siete forti."
Sento caldo. In questo momento vorrei essere così sciolta a parlare come lo sono loro sul palco.

Non fa in tempo a rispondermi che la voce di mio padre ci interrompe,come sempre. "Lia,stiamo chiudendo,vuoi rimanere qui, o alzi il culo e arrivi?"

Ma Dio santo,ma perché mio padre è sempre così delicato?
Mi vergogno un sacco.

"Arrivo papà."

Mi rivolgo al cantante,che sta sogghignando.
"Ehi cosa ridi?"

"I genitori sono sempre così...inopportuni,ti capisco." Il suo sorriso mi solleva.

"Già,sempre.
Posso sapere il tuo nome prima di andare?"

"Oh,scusa se non mi sono presentato.
Sono Antonio Fiordispino. Chiamami come vuoi,ma non così per favore,non mi piace.
E tu sei Lia,giusto?"

Wow. Ha ascoltato come mi chiamo.
"Amalia,ma tutti mi chiamano Lia,perché nemmeno a me piace."

"Lia!!" Mio padre sembra infuriato .

"È meglio che andiamo,se no..." Antonio si alza prendendo il bicchiere che aveva ancora sul tavolo.

"Dai a me,faccio io..." Sfioro le sue mani prendendogli il bicchiere.
Tutto sta succedendo troppo velocemente.
"Posso sapere se ti rivedrò ancora?"

"Beh, io spero di sì.
Dipende dai tuoi genitori,se gli siamo piaciuti,possono contattarci e torneremo qua a suonare,con molto piacere.
Hanno la nostra mail."

"Perfetto. Sono sicura che lo faranno. Grazie per la serata."

"Grazie a te.
Mi ha fatto davvero piacere parlare un po'. Ci vorrebbe proprio una chiacchierata del genere ogni sera dopo aver suonato." Sorride salutandomi con la mano finché non scompare dietro le serrande già chiuse del locale.

Ci vorrebbe.
Ci vorrebbe ogni sera una persona che ti fa andare a letto con il sorriso stampato sul viso.

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