Perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori
Anche a Chernobyl ora crescono i fiori
(Fiori di Chernobyl, Mr.rain)"Babbo Natale esiste?"
La strana domanda del prof lascia a bocca aperta la classe. L'insegnante di filosofia era entrato a lezione aveva acceso il computer e aveva scritto questa domanda sulla lavagna. Tutti si aspettavano avrebbe interrogato su Platone, dopo tutto era pure scritto sul registro.
"Babbo Natale esiste?" Chiese il prof
"Ma certo che no prof" disse Cesare
"E perché no?"
"Beh perché è palese"
"Non mi basta come risposta"
"Beh prof per esempio non tutti i bambini del mondo ricevono i regali" intervenne Alessandro
"Ecco questo è già un motivo più plausibile"
Mentre il prof scriveva l'intervento di Alessandro alla lavagna, Federica iniziò a parlare:
"Ma non ha senso è la stessa logica del dire mangio tutte le verdure così i bambini in Africa sono contenti"
"Occhio a non generalizzare troppo"
"Beh prof però ho ragione"
"Allora apriamo una discussione su questa cosa: non è tutto uguale. Come dire ogni giorno nel mondo muore un nonno, il giorno che muore tuo nonno ti cambia la vita"Tutti zitti
Arianna non stava prestando molta attenzione alla lezione, stava più che altro sognando ad occhi aperti. Stava pensando a come sarebbe continuata la serie sul “Signore degli anelli” che aveva visto su Prime Video. La stava guardando con sua madre quindi doveva aspettarla per vedere un altro episodio e ovviamente mamma non aveva mai tempo. Stava dunque sperando che il suo personaggio preferito non venisse ucciso dagli orchi.
Ma
Quella frase
"Il giorno che muore tuo nonno ti cambia la vita"
Il prof con quella frase aveva toccato i due punti dolenti di Arianna: la morte e più in particolare la morte di sua nonna.
Arianna non aveva mai superato quel lutto. Erano passati due anni ormai da quando, quel fatalissimo 28 giugno del 2020 due giorni prima della festa del patrono del quartiere, lei era volata in cielo.
Arianna sentiva un vuoto per questo, non a caso quell'anno aveva iniziato a fare cose di cui si sarebbe pentita.
Arianna sente gli occhi lucidi: ha iniziato a pensare a tutto il dolore che ha provato, a quali sono state le conseguenze della morte di sua nonna e a cosa l'avevano portata.
Sono le 13:54, la campanella suona un minuto prima, Arianna ringrazia il cielo per questo, non ce la faceva più a stare a scuola.
Arianna arriva a casa, mangia, si lava i denti e inizia a fare una versione di latino. Si stufa facilmente, dopo tutto lei ha sempre preferito il greco. Non stava andando benissimo, era una versione di Cesare e la prima frase le veniva sbagliata o meglio senza senso.
Arianna inizia ad andare in crisi
Ecco
Avete presente quando vorreste gridare al mondo che la vostra vita fa schifo?
Avete presente quando dite che quello era un momento di merda?
Avete presente quando vi sentite come se non poteste più andare avanti?
Avete presente quando vorreste scomparire dalla faccia della terra?
Ecco
Arianna aveva avuto una crisi di panico
Quel giorno però non era più in grado di gestirla
Arianna si rifugia nell'unica cosa che le rimane: il suo passato.
Arianna aveva una scatola, chiamata la scatola dei ricordi. Un posto dove lei teneva tutti i ricordi materiali che riguardavano il suo passato, in particolare ciò che l'aveva segnata profondamente.
Quella scatola conteneva tutto il male che Arianna aveva passato.
Ogni tanto la riguardava e ripercorreva tutte le avventure che aveva vissuto, come se volesse rivivere il suo passato nonostante fosse buio e tormentato.
La scatola dei ricordi non era altro che una scatola delle scarpe della The North face, era tutta marrone e aveva il coperchio nero.
Arianna, tutte le volte che apriva quella scatola, raccontava a se stessa la storia che quel ricordo portava con sé, era un modo per scappare dalla realtà.
Arianna la apre, sospira, le capita sempre quando guarda il suo passato. Inizia a fissare tutti gli oggetti, uno ad uno, si ricorda perfettamente dove li ha presi o chi glieli ha dati.
Il primo oggetto che vede dentro la scatola è un temperino rosso e nero, no, non del Milan. Un tempo era a forma di coccinella.
Arianna sospira, sorride e ricorda. Sa perfettamente chi le ha regalato quel temperino. Arianna inizia a parlare, inizia a raccontare i segreti che quell'oggetto racchiude.
Ma questa è un'altra storia
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-I RICORDI CHE MI DEVI-
SpiritualArianna è una ragazza normale, và a scuola, segue le lezioni, ma forse tanto ordinaria non è. Da vicino nessuno è normale. Arianna ha un grande passato alle spalle, pieno di dolore e sofferenza. Questa storia racconta una storia vissuta dal punto d...